
Credeva di avere una vita perfetta. Ma stava vivendo una perfetta bugia. È una sera come tante per Hannah Hall, quando all’improvviso sente suonare il campanello. Sulla soglia la aspetta una ragazzina sconosciuta che le porge un biglietto. E Hannah sa che, appena lo leggerà, la sua vita cambierà per sempre. Perché, in realtà, qualcosa di insolito quella sera c’è: Owen, l’uomo che ha sposato da poco più di un anno, per il quale si è trasferita da New York in una casa galleggiante nella baia di San Francisco, non è tornato dal lavoro e non risponde al telefono. Non è da lui. Su quel foglio, però, non c’è nessuna spiegazione. Solo una richiesta: Proteggila . Hannah capisce subito a chi si riferisce: all’altro grande amore di suo marito, la figlia sedicenne Bailey, che non sopporta quella donna arrivata a intromettersi tra lei e suo padre. Il muro di ostilità tra loro sembra insormontabile. E ora sono rimaste sole. Quando, il giorno dopo, si diffonde la notizia dell’arresto del capo di Owen e alla casa galleggiante si presenta l’FBI, tutto si fa ancora più confuso. Solo una cosa è certa: Owen non è chi dice di essere. Ma dov’è finito? E da cosa deve essere protetta Bailey? A poco a poco, unendo gli indizi lasciati indietro da Owen, le due donne si renderanno conto che quello che stanno costruendo non è solo un misterioso passato, ma anche un nuovo futuro che nessuna delle due avrebbe mai potuto immaginare.
Recensione
È sicuramente una buona lettura, un soft thriller con molte sfaccettature, un po’ spy, un po’ psicologico (meno), un po’ love story. Sì, perché alla base c’è una vera storia d’amore, di lealtà e di fiducia.
Partiamo dall’inizio. Il libro si apre con un ricordo, l’incontro fra Owen e Hannah. Hannah parla al passato, una breve disgressione che ci fa capire il perché si parta proprio da quel preciso momento.
Poi, immediatamente, siamo catapultati negli eventi, continui e improvvisi.
Owen e Hannah sono sposati da un anno. Con loro vive Bailey, la figlia sedicenne di Owen; la loro residenza è una casa galleggiante a Sausalito, nei pressi della Silicon Valley. Una vita perfetta.
Vengono recapitati due biglietti e la vita di questa famiglia cambia: “proteggila”, il primo destinato a Hannah; il secondo “… sai la persona che sono…” destinato a Bailey, insieme ad una borsa piena di soldi.
Il mittente è Owen. Owen è scomparso.
Tutto il romanzo ruota intorno a Owen, uomo di successo, bravo padre, marito devoto ma… E la Dave costruisce la rete di bugie, si può intuire cosa possa aver fatto e, di conseguenza, il motivo della sua scomparsa.
Gli indizi si incastrano alla perfezione con la verità, in un gioco di ricordi. È un viaggio nei ricordi.
Hannah si chiede: PERCHE’? E sono tante le domande. La risposta viene offerta nel capitolo seguente attraverso la memoria. Si ritorna nel passato, si pone l’accento su un qualche avvenimento, su un oggetto particolare. Un buon espediente, e così si risale indietro nel tempo fino al momento della verità, fino a scoprire il segreto di Owen. Perché è uno facile a mentire, perché Owen ha cancellato il suo passato.
esistono cose che non possono essere cancellate, quelle che riveliamo alle persone più vicine a noi, magari del tutto inconsapevolmente.
Questo passaggio riassume tutto il libro. Queste rivelazioni, quasi nascoste, sono molto importanti al fine della narrazione, fondamentali direi, e riaffiorano sempre attraverso i ricordi. Si scoprono bugie, una ragnatela di menzogne infinita. Si viene allo scontro con una realtà spaventosa quando la persona che credi di conoscere in realtà non è quella che dice di essere e, quindi, anche la tua vita non ha più certezza. Tuttavia, in questo libro è difficile trovare un buono e un cattivo, se la decisione presa sia giusta o sbagliata. È una questione di punti di vista. Perché Owen è davvero un criminale? Owen è scappato solo per salvare sé stesso? Owen protegge solo sé stesso?
E sul romanzo incombe sempre la stessa parola “proteggila”.
Hannah, attraverso il ricordo, racconta la sua storia, ed è la storia di una donna come tante. Non è madre, non ha avuto una madre. Però ha avuto un grande insegnamento. Hannah diventa una madre, di Bailey, e come tale Protegge. Come tutte le donne che amano profondamente, ha una fiducia incrollabile in Owen e sostiene le sue scelte, giuste, dal suo punto di vista. Hannah non guarda i fatti, ma i non fatti.
È anche la storia di un legame fra due donne che, attraverso le bugie, il mistero, la rinuncia, imparano ad accettarsi e a creare un rapporto stabile.
Un finale un po’ prevedibile ma, alla fine, convincente. Perché, occorre chiederselo, la verità svelata è veramente una brutta verità? Dipende dal punto di vista.
Ci dobbiamo basare non sui fatti, ma sui non fatti
Autrice
Laura Dave, scrittrice americana, sposata con lo sceneggiatore Josh Singer, vive a Los Angeles. L’ultima cosa che mi ha detto, l’ultimo romanzo, ha venduto più di un milione di copie. È in corso di traduzione in 40 paesi e ne sarà tratta una serie tv prodotta da Reese Whiterspoon e interpretata da Jennifer Garner. Della stessa autrice: Il primo marito (Mondadori, 2013), Ti aspetterò per sempre (ma non metterci troppo) (Mondadori, 2007), Festa di divorzio (Mondadori, 2010)
