Un thriller psicologico così ampio di eventi e di intrecci di trama, non può che presentare un grande ventaglio di personaggi e personalità. Molti nomi faranno capolino tra le pagine, ma le due menti principali, i due narratori saranno i veri protagonisti: Evie Cormac e Cyrus Haven.
Affacciandoci alla realtà d’entrata del romanzo, a Langford Hall, sentiamo nominare ragazzi, ragazzi problematici, scapestrati. Prendiamo per esempio Cordelia, una violenta, una che il cibo non lo molla, ma non dirle che è grassa perché potrebbe aggredirti. Drogata dall’età adolescenziale, si trova lì per aver avvelenato la madre.
Di contro avremo Reebah, anoressica, ma anche Nat, Serena ed altri.
Evie? Evie perché sei qui?
Un mattone su una testa, una difesa.
Qui troveremo anche Adam Guthrie, assistente sociale che farà la sua apparizione/sparizione durante i primi capitoli ma che verrà comunque capito e designato come il classico uomo senza prospettive, senza spina dorsale? Che non ci impiegherà poi tanto ad accusare Cyrus ingiustamente e a dileguarsi nell’oblio. Ma concentriamoci per un momento su Evie…
Evie, che non è il suo vero nome, non racconta nulla di lei, non rappresenta niente.
Un nome che gli è stato consegnato sei anni fa, al suo ritrovamento per mano di Sacha Hopewell, una ragazza della quale si è fidata, una ragazza che non si farà trovare, una ragazza che continua a scappare.
Troverà Evie in una stanza segreta di quella casa, quella che ha allarmato i vicini per l’odore. L’odore di morte.
Terry Boland difatti è senza vita e lo è da mesi. Torturato fino alla morte per sapere… per sapere cosa?
Terry Boland aveva rapito Evie? L’aveva maltrattata? Aveva abusato di lei?
O sono tutte congetture?
Fatto sta che Evie, o meglio faccia D’Angelo, continua a riportarlo in luce nella sua mente, a ricordarlo. Ma saremo invasi da ricordi che gli attribuiremo e non saranno dei buoni ricordi, saranno altri, che ci creeranno grande curiosità.
Evie, da voce narrante in prima persona, ci esporrà i suoi pensieri più reconditi senza però dirci tutto quello che vorremmo sapere.
Non dirò nulla, l’ho promesso.
Una mente, la sua, tormentata. Senza dubbio, autodistruttiva il più delle volte, con una grande confusione su cosa siano affetto e fiducia ma che, a sprazzi, rappresenta anche un coraggio e determinazione senza pari, quasi una fonte di pura incoscienza.
Sono cretina! Ho rovinato tutto! Nessuno mi vuole! Sono merce avariata!
Evie che tenta di nascondere ciò che è davvero, simboleggiato nel suo truccare il viso a celare le lentiggini, la sua pelle, il suo vero io. Evie che è rimasta nascosta per mesi prima di essere trovata, nascosta con un cadavere e con due cani da accudire. Evie che avrebbe potuto scappare e non l’ha mai fatto.
Evie che si è presa cura meglio dei cani che di sé stessa.
Lei che si porterà appresso questo bagaglio, che si dimostrerà sprezzante del pericolo di fronte ad una pistola ma intimorita di fronte ad una gentilezza.
Io non verrò a letto con te.
Un personaggio curato magistralmente nel suo essere contorto ed imprevedibile, nel suo non svelare.
Brava ragazza, cattiva ragazza.
Ma passiamo all’altra punta di diamante della storia, Cyrus.
Uno psicologo bravo, sì, lo è di sicuro, lo si capisce da come analizza, confronta, conforta. Cyrus dal passato tragico. Cyrus che da bambino torna a casa dagli allenamenti e trova il fratello maggiore di fronte alla TV, l’unico vivo.
Cyrus che vede in una bara il padre, la madre, le sorelle gemelle.
È per questo che sono diventato psicologo…stai mentendo…
Nonostante questo grande segno permanente nell’anima, è un personaggio che appare come equilibrato, altruista e generoso.
Anche se, sono i dettagli che fanno la differenza.
La casa dei nonni in rovina ma che non vuole lasciare, il fratello in cura che non vuole più incontrare, le persone che l’hanno aiutato al tempo a cui è ancora legato. Una cosa che colpisce subito: Cyrus non vuole avere un cellulare, non gli piace, dice.
L’incontro con Evie Cormac lo turberà più di quanto oserebbe mai ammettere. Evie d’altronde entra dentro, si ancora alla tua anima e la tiene stretta.
Cyrus non lasciarmi…
Tanto da portarlo a proporsi come suo tutore.
Cyrus ma perché non ti arrabbi? Perché non mi sgridi? Perché non mi picchi? Io lo merito…
Ma uno psicologo capisce le turbe, scova le increspature sotto la superficie…ma potrebbe comunque perdere le staffe.
È scappata…
Ma anche legati a questa seconda voce narrante, scopriremo vari nomi e personalità. Come ad esempio Lenny Parvel, ispettore capo che si occuperà del caso Jodie Sheehan. Lenny che conosce Cyrus da quel tragico evento, una donna risoluta, tutta di un pezzo che vorrebbe solo aver concluso l’indagine.
Non dirmi che c’è altro Cyrus, abbiamo una maledetta confessione!!!
Jodie Sheehan non sarà ciò che sembra.
Capita spesso che i morti siano un po’ idolatrati no? Campionessa di pattinaggio, ragazza fantastica, perfetta.
Ma dietro si nasconde ben altro e, forse, qualcuno lo sapeva anche.
Un armadietto aperto, dei soldi, dei preservativi, un altro telefono. Ma chi era davvero Jodie?
Che la cugina sappia qualcosa di più? Tasmin Witacher, la classica ragazzina devota all’amica ma anche invidiosa dei suoi successi, della sua bellezza…
Non ho lasciato la porta aperta
Ed il cugino Aiden? Ed il fratello Felix? E gli zii? Ed i genitori?
Nessuno è ciò che sembra.
Volete saperne di più dopo questa carrellata?
Beh non vi resta che prendere il libro, mettervi comodi ed iniziare…