
È una tranquilla sera di primavera a Desert Hot Springs, nel deserto californiano del Mojave. Driss Guerraoui, sessantenne immigrato marocchino di prima generazione, abbassa la serranda del suo ristorante e si incammina verso casa quando un’auto in corsa lo investe, uccidendolo. Una morte occasionale, una morte come tante. Eppure Nora, la figlia prediletta di Driss, ne è certa: non è stato un incidente. Nora convince la detective Coleman a non chiudere il caso, ma la comunità non aiuta, e l’unico testimone dell’incidente è un irregolare messicano, Efraín, che non intende parlare per paura di essere rimpatriato. Non sostengono Nora neppure sua madre Maryam e sua sorella Selma: la ragazza si ritrova sola a sciogliere molti nodi che pensava di essersi lasciata alle spalle. E così una cittadina di provincia si confronta con le sue ipocrisie, la famiglia di Driss si ritrova faccia a faccia con i suoi segreti, e l’amore, caotico e imprevedibile, attecchisce e rinasce.
RECENSIONE
Nora è la figlia minore di Driss Guerraoui. Appena appresa la notizia della morte del padre torna nella città natale. Convinta che non si sia trattato di un incidente si trattiene per molte settimane e nel frattempo affronta il rapporto sempre più conflittuale con la madre e la sorella. A sostenerla Jeremy, un vecchio compagno di scuola, ex militare, ora poliziotto. Tra i due nasce una storia d’amore, tormentata dai fantasmi del passato che ognuno dei due si porta dentro.
La storia è presentata come un grande puzzle i cui pezzi pian piano si ricompongono sotto gli occhi del lettore. La narrazione procede, capitolo dopo capitolo, attraverso continui salti temporali, gestiti con tale maestria che non si rischia mai di perdere il filo. Non sono presenti colpi di scena eclatanti ma si rimane comunque attaccati alla pagina.
Ogni capitolo è scritto in prima persona secondo il punto di vista di un unico personaggio, sempre diverso. Ne deriva una lettura estremamente immersiva. Stimolante il fatto che singoli episodi siano affrontati in più capitoli secondo prospettive diverse.
L’approfondimento psicologico dei personaggi è minuzioso, anche di quelli minori. Ognuno ha lo spazio necessario a farsi conoscere nei più intimi recessi della sua anima. Ne consegue uno slancio a provare empatia da parte del lettore. Perfino coloro che in un primo memento appaiono come figure totalmente negative hanno una rivalsa man mano che si scava nel loro passato doloroso.
Molti i temi trattati, anche se di alcuni si fa solo cenno. Diffidenza nei confronti di chi ha origini arabe, razzismo, bullismo, dipendenza da sostanze, omosessualità. Di particolare interesse l’approfondimento del tema dell’immigrazione recente. Nora e la sua famiglia si sentono marocchini in America e americani in Marocco, in un continuo non appartenere fino in fondo né al mondo perduto, né al mondo trovato.
Traduzione: Andrea Bianchi
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine: 380
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Laila Lalami è nata a Rabat e ha studiato in Marocco, Gran Bretagna e Stati Uniti. È autrice di quattro romanzi, tra cui The Moor’s Account, con cui ha vinto l’American Book Award, l’Arab American Book Award ed è stata finalista del premio Pulitzer. Suoi articoli sono apparsi sul Los Angeles Times, sul Washington Post, su The Nation, su Harper’s Magazine, sul Guardian e sul New York Times. Con Gli altri americani ha vinto il Joyce Carol Oates Prize e l’Arab American Book Award for fiction, ed è stata finalista del National Book Award. Insegna scrittura creativa all’università di Riverside in California. Vive a Los Angeles.
