
Melissa lavora all’asilo nel bosco della Fonte, centro olistico fondato da Veronica, sua maestra e modello. Il carisma della donna ha spinto Melissa a sposarne la visione del mondo, tanto che quando il padre si ammala di cancro lo convince ad affidarsi alle cure di un medico alternativo. Ma il padre muore. Melissa prova a negare la realtà finché non è costretta ad ammettere il tragico abbaglio di cui è stata vittima, ed è travolta dalla colpa, dal crollo dei valori in cui ha creduto, e soprattutto dal tradimento di Veronica, che ritiene responsabile ultima. Da quel momento le sue azioni diventano mirate a una sottile quanto violenta vendetta, che trasforma l’atmosfera del romanzo in un cupo noir in cui carnefici e vittime sono ruoli che man mano si adattano ai vari personaggi, prigionieri di una storia di auto-inganni. Attraverso un abile gioco di specchi condotto dall’autrice assistiamo alla metamorfosi della protagonista: da manipolata a manipolatrice, Melissa dovrà fare i conti con le proprie emozioni più oscure, che la porteranno a contemplare e ad abbracciare il male trovando sempre una forma di giustificazione morale per le proprie azioni.
RECENSIONE
Melissa fa la cuoca in un asilo nel bosco e ha abbracciato una filosofia di vita fatta di omeopatia, meditazione e cibi biologici. Ci crede al punto tale che quando il padre si ammala di tumore lo convince a non affidarsi alla medicina convenzionale. Ma il padre non ce la fa e allora ecco insinuarsi il dubbio: è morto perché lei gli ha impedito di fare la chemioterapia che, con tutta probabilità, lo avrebbe salvato? Il dubbio è un seme avvelenato che mette radici profonde nell’animo di Melissa. Ogni certezza crolla e il mondo pieno di armonia in cui credeva con tutta se stessa diventa un’illusione tossica da combattere.
Il nemico ha un nome: Veronica, fino a quel momento datrice di lavoro, guru, mentore, amica e alleata. Ha inizio la trasformazione interiore di Melissa, un percorso lento e inarrestabile che l’autrice descrive in modo minuzioso. Se all’inizio il lettore non ha alcun dubbio sul fare il tifo per lei, man mano il suo comportamento assume tinte talmente cupe da lasciare spiazzati.
In questo romanzo, in maniera costante e inesorabile, non si sa da che parte stare; questo vale tanto per la protagonista quanto per ogni personaggio secondario. Ognuno viene tratteggiato in modo accurato e ognuno è un gioco sapiente di luci e ombre. Tutti commettono errori che spesso portano a conseguenze eccessive e drammatiche, a volte irreparabili. Allo stesso tempo tutti agiscono in buona fede: dietro alle azioni, giuste o sbagliate che siano, c’è sempre la ricerca di un bene superiore.
I personaggi di questo romanzo sono persone normali che si trovano a far fronte a situazioni in cui, tutto sommato, potremmo finire anche noi. Questo spinge il lettore a immedesimarsi e a fare i conti con la propria coscienza. E se fossimo noi a dover scegliere? Fino a dove è lecito spingersi per una buona causa? Ulteriore merito all’autrice per la scrittura fluida e la giusta tensione in ogni pagina che rendono la lettura intensa e coinvolgente.
Editore: Elliot
Pagine: 288
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Nata a Reggio Emilia nel 1973. Ha fatto l’architetto a Milano. Ora vive e scrive in provincia di Treviso, lungo un fiume. Ha tre figli. Una raccolta di suoi racconti, Un anno a Casale Nuovo, è stata pubblicata sulla rivista Fernandel dell’omonima casa editrice nel corso del 2010. Un altro racconto, La balia, è stato finalista al Premio Loria nel 2009, e edito da Marcos y Marcos nell’antologia dedicata (Funeral train e altri racconti).
Ha esordito nel 2020 con il romanzo “Sulla riva”, Elliot.
