
«Io sono soltanto un caso, per te. Una diagnosi, caselle da spuntare e un dannato fascicolo, tutto qui. Non mi vedi nemmeno. Credi di vedermi, ma non ci riesci. La verità è che io sono invisibile per te come per chiunque altro.» Sono tanti i bambini e i ragazzi con cui Torey Hayden ha avuto a che fare nella sua lunga carriera di insegnante e di psicologa infantile, prima negli Stati Uniti e poi nel Galles. E tutti portano con sé un carico di sofferenze tale per cui è difficile aiutarli ad affrontare la vita con serenità. Come Eloise, una teenager che viene spostata da una famiglia affidataria all’altra senza che le assistenti sociali riescano a garantirle un minimo di stabilità. Dopo aver subito violenze e abusi proprio da chi avrebbe dovuto avere la sua fiducia incondizionata, Eloise ha sviluppato dei comportamenti complessi da gestire. Lotta per riuscire a separare la realtà dalla finzione rendendo molto difficile il compito alle persone che si occupano di lei e che realmente cercano di aiutarla. In certi casi ci vogliono proprio tutto l’amore e tutta la professionalità del mondo per riuscire a essere la persona che fa la differenza nella vita disastrata di un’adolescente come Eloise, e Torey Hayden, senza mai scoraggiarsi, accoglie questa nuova sfida, sapendo che lottare al fianco di ogni singolo bambino o ragazzo significa contribuire a rendere il mondo un posto migliore in cui vivere.
RECENSIONE
Torey Hayden. L’ho incontrata per caso anni fa, in libreria. Ho incontrato il suo libro, forse il più famoso, Una Bambina, e non l’ho più dimenticata. Una Bambina era Sheila, aggressiva, un passato difficile, ma intelligentissima. Sheila viene curata da Torey, con tutta la sua professionalità e il suo amore. Dovete leggere questo libro, assolutamente.
Hayden è una psicologa infantile americana, insegnante e scrittrice, vive in Inghilterra, dove ha comunque continuato il suo lavoro in associazioni che affiancano il servizio pubblico inglese. Non scrive noir, non scrive polizieschi, non scrive thriller. Racconta la sua esperienza, storie orribili che riguardano i suoi pazienti, il loro mondo fatto di orrore. Quello vero. Niente è immaginato, purtroppo è tutto vero.
Il mondo della Hayden è un mondo fatto di problemi, molti dei quali irrisolvibili. Hayden lavora con i bambini, bambini difficili, con problemi comportamentali. Casi limite, situazioni di povertà, di indigenza, di ignoranza, di paura, di orrore appunto.
Dedizione, passione, amore sono queste le caratteristiche di Torey, un’eccellenza nella sua professione, perché Torey SA ASCOLTARE i suoi pazienti, dà voce ai loro incubi, alle loro paure, ai loro drammi. Non sono bambini facili, vivono, nella maggior parte dei casi, con genitori problematici e violenti. Bambini che subiscono abusi di ogni tipo, violenze psicologiche, sessuali. Bambini che hanno sviluppato gravi patologie, rinchiudendosi in un mondo che, all’apparenza, li protegge per sopravvivere. Sono bambini invisibili.
La ragazza invisibile è il suo ultimo romanzo. Una storia vera.
Eloise è una ragazza gallese, invisibile, un’adolescente rifiutata dalla famiglia, vive in affido. Ha cambiato molte famiglie, viene generalmente allontanata per problemi comportamentali, è bugiarda. Una giovane vita che ha incontrato molte assistenti sociali… fino al momento in cui arriva da Torey.
La Hayden lavora presso un’associazione nel Galles, dove vive e si occupa di bambini, applicando il suo metodo, forse, poco britannico. È Eloise che va a cercare la Hayden, ha bisogno del suo aiuto. Deve riconsegnare un anello ad Olivia. Questi i due punti fondamentali, Olivia e l’anello; un inizio che condurrà ad un mondo devastato e devastante.
La Hayden trova nella borsa di Eloise una quantità eccessiva di medicinali e capisce immediatamente che deve intervenire. Eloise è un’autolesionista, con tendenze suicide; è però, allo stesso tempo, un’adolescente come tante, banale, invisibile.
Per le troppe sofferenze e abusi subiti nell’infanzia Eloise ha un comportamento che non riesce a gestire, che la porta in una dimensione parallela, aumentando però anche la sua sofferenza e crescono, di conseguenza, anche le problematiche di una psiche già abbondantemente compromessa.
Eloise non rientra nel programma di Torey, ma lei si prenderà cura di quella ragazza che vuole essere ascoltata, e lo farà cercando di capire e credendo in Eloise, dando voce al suo disagio, al suo male. Le trasmetterà fiducia, coraggio, le insegnerà a distinguere la realtà dalla fantasia. Un percorso lungo, sofferto, duro. Verrà fuori l’infanzia di Eloise fatta di privazioni, di violenza, di solitudine.
La Hayden, come medico, non lascia indietro nessuno. Accetta le nuove sfide per dar voce agli invisibili, per aiutare bambini, adolescenti che avrebbe un futuro già segnato, un futuro inesistente. Sono sfide dolorose, dove il male che si trova è difficile da comprendere e da guarire. Tanti sono gli spettri e le paure da affrontare. Ma Eloise, come tutti i ragazzi della Hayden, devono avere una possibilità.
In questo libro non si può parlare di ambientazione, di personaggi, di trama. Si deve leggere e basta. I protagonisti, se così vogliamo dire, sono due: il male e la speranza. Il male che è stato primo attore per molto tempo e che, si spera, non riaffiori. La speranza che è dovuta a questi bambini/ragazzi, perché non avrebbero altre occasioni. In un mare di orrore sono pochi quelli che hanno la fortuna di incontrala, speranza in questo caso è sinonimo di Hayden, o di incontrare persone come lei, perché un bambino deve essere semplicemente un bambino, ha il diritto di vivere come tale. Un adolescente deve avere una guida, ed essere un adolescente.
E la Hayden, con tutta la sua professionalità, dedizione e amore, cerca di scrivere un lieto fine per questi invisibili, li prende per mano e li aiuta ad uscire da un mondo di orrori.
Perché si deve leggere La Ragazza invisibile? Perché è giusto. Perché ci fa bene.
Editore: Corbaccio
Pagine: 312
Anno pubblicazione: 2022
Autore
Torey L. Hayden è nata negli Stati Uniti, ma vive da molti anni in Gran Bretagna.
La sua esperienza di insegnante nelle scuole per bambini emotivamente disturbati e negli istituti psichiatrici ha fatto di lei una specialista di riferimento sulla psicopatologia infantile.
Ha svolto molte attività in questo ambito: ausiliaria nell’istruzione speciale (disturbi emotivi); insegnante speciale (disturbi emotivi, disturbi dell’apprendimento); insegnante capo (unità psichiatrica); professore universitario (istruzione speciale); professore (istruzione speciale); coordinatrice di ricerca (unità psichiatrica universitaria); psicologa infantile; consulente nel campo degli abusi ai minori.
I suoi numerosi libri, in cui ha raccontato alcuni dei suoi «casi», sono stati tradotti in oltre 20 lingue e sono stati spesso adottati come testi di studio in diverse università. In Italia l’editore di riferimento è Corbaccio, che ripubblica Una bambina nel 2017 e La cosa veramente peggiore nel 2019.
