
Una bambina di sei anni sparisce da scuola. L’intero quartiere è in fibrillazione. Polizia e carabinieri non riescono a trovarla, e i telegiornali si preparano a raccontare una storia che potrebbe non avere un lieto fine. Ma c’è qualcuno che non ha nessuna intenzione di stare a guardare. E’ Contrera, l’investigatore privato più impertinente e malridotto del noir italiano. Ex poliziotto che l’ha combinata grossa, sa come muoversi in quel luogo «multietnico, multiforme, multipericoloso» che è il quartiere torinese di Barriera di Milano. Proprio a lui toccherà salvare l’innocenza in un mondo che forse l’ha persa una volta per tutte. Alzi la mano chi non conosce Contrera. E comparso in tutti i tg dopo aver risolto un complicato caso di duplice omicidio. Anche se non ha un ufficio e riceve i suoi clienti in una lavanderia a gettoni, è il più apprezzato investigatore privato di Barriera di Milano. Riesce ad arrivare dove polizia e carabinieri neanche si sognano. E li fa parecchio arrabbiare. Che poi la sua vita sia un disastro, è un altro discorso. L’elenco delle persone che lo
detestano è sempre più lungo: da Valentina, la figlia adolescente che non gli perdona di aver abbandonato lei e la madre, al cognato Ermanno, che gli impone l’ennesimo ultimatum per lasciare l’abitazione dove da anni vive a scrocco; dalla pm Ornella Capocuore, che non vede l’ora di revocargli la licenza da detective, fino a Erica, la donna che lo amava e che adesso non vuole più avere a che fare con lui. E come se non bastasse Anna, la sua ex moglie, aspetta un altro figlio. Da lui. Non è sfortuna, quella di Contrera, ma un vero e proprio talento per l’autodistruzione, quasi pari al suo fascino e alla sua abilità investigativa. Ed ecco infatti che si presenta un nuovo caso, che può permettergli di riscattarsi e dare il meglio di sé. Perché se da una scuola elementare sparisce una bambina di sei anni, Contrera non può starsene con le mani in mano.
RECENSIONE
Povero Contrera!
Un detective privato che non è sfortunato; peggio!
Praticamente mangia a colazione, pranzo e cena con la sfortuna. Ottimo fiuto da
poliziotto con una moglie e una figlia, si frega da solo il posto in polizia e viene buttato fuori. A ruota perde lavoro, famiglia, il padre (che si uccide) e, quando sta cercando di rimettersi in piedi con una nuova compagna, provando a fare l’investigatore privato, qualcosa va storto e lui si rifugia dalla ex moglie, che mette incinta. Nel frattempo è accampato a casa della sorella, dove vive a sbafo, con il cognato che lo odia letteralmente e non vede l’ora di buttarlo fuori casa. E’ interessante vedere come Frascella mischia la tenerezza e la disponibilità totale che Contrera prova nei confronti di Giada e Alfredo, suoi nipoti che lo adorano, mentre è rassegnato, ai limiti dell’indifferenza nei confronti di sua figlia Valentina. E’ così dannatamente umano e sfortunato che non può che farti tenerezza, anche quando durante le ricerche della piccola Vittoria, prova a guadagnare tempo durante un appostamento allacciandosi le stringhe, per poi rivelare di non essere in grado di farlo.
Quando poi Marzia, la madre della piccola scomparsa sua ex-fiamma, gli rivela che il padre naturale della bambina era il suo migliore amico, purtroppo morto, Contrera promette solennemente che farà di tutto per ritrovarla.
Inizia così le ricerche, chiedendo favori a conoscenti, anche mafiosi, in quel quartiere multietnico di Barriera a Torino. Scopre un giro di pedofili e riesce a liberare due ragazzine. Intuisce che la preside della scuola dove la bambina è stata rapita, ha una relazione extra coniugale con il bidello e, casualmente, “inciampa” nel cadavere di quest’ultimo.
Barcamenandosi tra la sua disastrosa vita personale e la polizia che non lo vuole tra i piedi, Contrera riesce a schivare un proiettile scoprendo l’assassino del bidello e, sulla strada del ritorno, trovare la piccola Vittoria.
Euforico e finalmente appagato di aver fatto quello che si era prefissato, controlla il cellulare e vede che Anna, la ex moglie, lo aveva chiamato diverse volte. Con un lampo di cuore capisce che è lei il suo futuro e si precipita a casa sua. Precipita, appunto.
E’ questo gioco di alternanza tra le sue doti intuitive da bravo detective, unite alla sfortuna della sua vita privata, che fanno di Contrera un eroe ‘nazionalpopolare’, che non può non piacere!
Editore: Einaudi
Pagine: 272
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Nato e cresciuto a Torino, Christian Frascella, dopo lavori saltuari anche in fabbrica come operaio, si è dedicato alla scrittura a tempo pieno. Il suo primo romanzo, Mia sorella è una foca monaca, è stato pubblicato per Fazi editore nel 2009 e candidato al premio Viareggio. L’anno dopo, sempre per Fazi editore, torna con Sette piccoli sospetti. Nel 2011, con Einaudi editore, pubblica La sfuriata di Bet. Segue, ancora per Einaudi, Il panico quotidiano (2013), prova della maturità e d’impianto autobiografico. Sempre nel filone dei libri per ragazzi pubblica nel 2015 La cosa più incredibile (Salani) e nel 2016 il thriller Brucio (Mondadori). Nell’ottobre del 2020 pubblica per Mondadori il noir Cadaveri a sonagli. Il 5 giugno 2018 è uscito per Einaudi il suo primo romanzo poliziesco, Fa troppo freddo per morire, in cui compare per la prima volta quello che è annunciato come un personaggio seriale, l’investigatore privato Contrera, le cui storie sono ambientate nel quartiere torinese di Barriera di Milano. La seconda avventura di Contrera, Il delitto ha le gambe corte, è stata pubblicata nell’aprile 2019. La terza, L’assassino ci vede benissimo, è stata pubblicata nel giugno del 2020.
Vive e lavora a Roma
