
Hercule Poirot è in viaggio da Londra su un lussuoso pullman diretto verso l’esclusiva tenuta di Kingfisher Hill, dove Richard Devonport lo ha convocato per dimostrare che la sua fidanzata, Helen, è innocente dell’omicidio di suo fratello Frank, avvenuto in quel complesso residenziale. Ma c’è una strana condizione legata a questa richiesta: Poirot deve nascondere il vero motivo per cui si trova lì. Il pullman è costretto a fermarsi quando una donna angosciata chiede di scendere, insistendo che, se rimane seduta al suo posto, sarà assassinata. Anche se il resto del viaggio passa senza ulteriori colpi di scena, la curiosità di Poirot si risveglia, e i suoi timori verranno poi confermati quando a Kingfisher Hill viene scoperto un corpo su cui è adagiato un macabro biglietto. Questo nuovo omicidio e lo strano incidente sul pullman potrebbero essere indizi per risolvere il mistero di chi ha davvero ucciso Frank Devonport? E se Helen è innocente, riuscirà Poirot a trovare il vero colpevole in tempo per salvarla dalla forca?
RECENSIONE
Sono una lettrice compulsiva di gialli e thriller e ho iniziato proprio con Agatha Christie.
Ho letto tutti i suoi libri e intendo proprio tutti!
Ho anche letto i libri di Sophie Hannah scritti con Poirot e li ho trovati carini, comunque degni di questo genere, ma, purtroppo, non in questo caso.
Iniziamo dal titolo I delitti di Kingsfisher Hill che già di per sé è uno spoiler; infatti si inizia la lettura con Poirot che è stato chiamato per confutare la colpevolezza di Helen, che avrebbe ucciso il fratello del suo attuale fidanzato. Quindi già parti prevenuto, cercando indizi perché sai (I delitti, plurale) che presto ci sarà un altro morto.
E dal viaggio in pullman di Poirot con l’ispettore Catchpool parte la presentazione, molto pasticciata, dei personaggi, in particolare delle due donne strane che i nostri eroi incontrano sul pullman, che fingono entrambe e che, durante il viaggio, spariscono entrambe.
Una coincidenza forzata, che introduce solo confusione sui personaggi, senza peraltro descriverli in maniera esaustiva, ma solamente superficiale.
Una volta arrivati a destinazione, a Kingsfisher Hill appunto, Hannah ci introduce i padroni di casa, i signori Devenport.
Lui il classico padre-padrone con una moglie dal medesimo carattere, ma apparentemente fragile, perché ammalata. La classica famiglia ricca che nasconde brutti caratteri e varie ingiustizie.
Qui Hannah ci propone un Poirot in grande forma, perché mentre inizia a far lavorare le sue cellule grigie, una donna, la cui identità è sconosciuta, viene trovata morta in casa.
A questo punto si sommano gli indizi dei due casi e diventa davvero difficile seguire la trama; troppe descrizioni e dettagli inutili e nessun approfondimento.
Una cosa è riuscita bene ad Hannah: la descrizione della tranquilla e lussuosa campagna inglese, tanto cara alla Christie.
Traduzione: Manuela Faimali
Editore: Mondadori
Pagine: 264
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Figlia di due scrittori, Sophie Hannah si è laureata all’università di Manchester e vive nello Yorkshire con il marito e i due figli. È poetessa e autrice di racconti che le hanno valso premi prestigiosi. I suoi romanzi, tradotti in 16 paesi, sono saliti al vertice delle classifiche a poche settimane dall’uscita. Con il romanzo The Carrier ha vinto il National Book Awards Crime Thriller of the Year. È Honorary Fellow del Lucy Cavendish College (Cambridge) ed è stata finalista al TS Eliot Prize. Con Garzanti ha pubblicato Non è mia figlia, Non ti credo, Non è lui, Non è un gioco, La culla buia, Non è come pensi, Non fidarti, Non l’ho mai detto e Non fare domande. Con il permesso degli eredi, nel 2014 pubblica con lo pseudonimo Agatha Christie® un nuovo episodio con protagonista Hercule Poirot, The Monogram Murders (Tre stanze per un delitto. Il ritorno di Poirot, Mondadori 2014), cui segue Closed Casket (La cassa aperta, Mondadori 2016).
