
Dicembre 1925. A Stoccolma, per festeggiare i venticinque anni del premio Nobel, stanno per arrivare i più grandi scienziati del mondo, tra cui Albert Einstein.
Ma a pochi giorni dalla cerimonia un delitto sconvolge l’Accademia Reale delle Scienze di Svezia.
Albert e il suo allievo Leó si trovano loro malgrado coinvolti in un caso intricato e singolare: il conto dei morti sale e gli omicidi sono ispirati ad alcuni celebri esperimenti scientifici.
Forse qualcuno vuole impedire l’incontro tra le menti più brillanti dell’epoca?
Qual è il vero motivo per cui gli scienziati sono stati riuniti nel venticinquesimo anniversario del premio?
E che cosa c’è scritto nella lettera segreta che il fondatore del premio Alfred Nobel ha lasciato insieme al proprio testamento?
Toccherà ad Albert cercare di capire se si è scatenata una sanguinosa lotta di potere all’interno dell’Accademia, o se è in gioco qualcosa di più grande, magari addirittura il destino del mondo.
Massimiano Bucchi scrive un giallo classico con un protagonista d’eccezione, attingendo a oltre vent’anni di ricerche originali negli archivi del premio Nobel.
RECENSIONE
Farò fatica a spiegare, lo preannuncio, il piacere che ho avuto nel leggere questo libro.
Ci proverò comunque.
Anzitutto, ogni opera per la quale l’autore ha impiegato tempo per ricercare nel passato e ne cita fatti realmente accaduti cercando di romanzare una fetta di realtà, è sicuramente degna di essere letta.
La storia è di per sé affascinante.
In questo contesto Bucchi ci trasporta indietro nel tempo e ci immerge in una società insolita ai nostri occhi: quella della cerchia della scienza e dei premi Nobel.
Non è un libro, questo, per chi necessariamente conosce cose come il pendolo di Foucault e il suo funzionamento, o la camera a Nebbia – o di Wilson- (che per inciso mi ha talmente affascinata che sono corsa a documentarmi a riguardo).
Non serve perché l’autore mette il lettore completamente a suo agio e, anzi, lo rende curioso.
Questo giallo non mi ha colpita per l’intreccio, né per la risoluzione del caso – importane ma marginale a mio avviso in questo caso specifico-.
Questo libro dà voce a una delle menti più geniali del secolo scorso.
Tanto basta per me perché quando si ridà vita al passato e a un momento storico che è ancora oggi sulla bocca di tutti per quanto è delicato, si crea un collegamento empatico con la vita in generale.
Un ponte tra la prima e ma seconda guerra mondiale; la riunione di menti talmente brillanti da aver vinto il premio Nobel e l’unione tra scienza e pace.
A proposito… È possibile?
Questa storia ci pone sicuramente di fronte a quesiti interessanti e lo fa in una chiave davvero fresca e fluida.
Un libro per tutti che consiglio proprio a chiunque e che andrebbe letto nelle scuole.
Alla fine del testo apprendo anche che l’autore si è documentato non poco per dare forma a questa opera.
Tutta la mia stima, perché unire Albert Nobel, Einstein, il premio Nobel per la pace Bertha Von Suttner e tanti altri studiosi e scienziati senza appesantire una storia non è cosa da poco.
Chapeau a Massimiano Bucchi!
Dimenticavo, il valore aggiunto sono i delitti, che in un giallo non possono mancare e chi ci può essere meglio di un genio come Einstein per risolverli?
Editore: Bompiani
Pagine: 160
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Dopo la laurea in sociologia presso l’Università di Trento, Italia, ha proseguito i suoi studi nel Regno Unito presso la Sussex University e negli Stati Uniti presso l’Università del Wisconsin e l’Università della California di Berkeley, conseguendo un dottorato in Scienze Politiche e Sociali presso l’Università Europea Istituto.
Dal 2005 è professore associato di Scienza, Tecnologia e Società presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Trento, dove dal 2007 coordina anche un programma interdisciplinare di seminari e ricerche sullo stesso argomento.
