
E’ la mattina del 6 febbraio, la festa di Sant’Agata si è appena conclusa e «la Santa», come tutti la chiamano, è rientrata nella cattedrale. Nell’atmosfera distratta, da fine evento, che pervade strade e popolazione, un uomo viene ritrovato in una pozza di sangue nell’androne del Municipio, dentro una delle Carrozze del Senato. L’opinione pubblica è sconvolta e il sindaco in persona sollecita l’intervento del vice questore aggiunto Giovanna Guarrasi, detta Vanina. La vicenda si presenta subito ingarbugliata, un intrico di piste che conducono sempre alla vita privata e familiare del morto, Vasco Nocera. Vanina, però, fatica a dedicare all’indagine l’attenzione che meriterebbe. A Palermo sta accadendo qualcosa che esige la sua presenza; è un richiamo che non può ignorare. Stavolta piú che mai per la soluzione del mistero saranno importanti l’aiuto della sua strampalata ma efficientissima squadra, e soprattutto l’impegno del caro amico, nonché commissario (ormai in pensione) Biagio Patanè, che a dispetto dell’età non si ferma davanti a niente.
RECENSIONE
Cittadini/Cittadini/Viva Sant’Agata/Semu tutti devoti tutti?/Cett, cett, cett!
Il vice questore aggiunto Giovanna (Vanina) Guarrasi ritorna, per la sesta volta, in un inverno catanese che non dà tregua a nessuno, neppure alla Santa protettrice della città, Sant’Agata.
È proprio durante la festa di Sant’Agata, in quel mix di devozione, folklore catanese e tradizioni secolari, che avviene il fattaccio.
Un uomo sgozzato, trovato cadavere all’interno della Carrozza del Senato, nell’androne del Palazzo degli Elefanti, storica sede del Comune di Catania, pieno centro cittadino.
Catania diventa così subito protagonista della narrazione.
Come in tutti i romanzi della Cassar Scalia (e del giallo mediterraneo in generale), la città, lungi dall’essere un semplice sfondo panoramico, risulta sempre essenziale per comprendere l’evoluzione della trama, in quanto cadenza non solo il ritmo delle indagini poliziesche, ma soprattutto il modo di vivere dei personaggi del romanzo, principali e non.
Catania, col suo paesaggio peculiare, all’ombra dell’Etna, “A Muntagna”.
Una creatura mai quieta, dal “cuore umano”: mamma, amante, amica sincera.
Ma anche ambigua e permalosa come una Divinità, capace di regalare ai suoi figli momenti di assoluta meraviglia, come di punirli un attimo dopo, e atrocemente.
Si accese una sigaretta e se la fumo’ con calma, fissando la sommità ardente della muntagna … A muntagna che no, non si fermava mai. Ribolliva sempre, sotto i loro piedi, carica della sua energia.
Catania, “fudda e mala vinnita”, capitale dello street food.
Arancini, pizzette, bolognesi, paté, cipolline, cartocciate, bombe fritte, crispelle e “cosi ruci” (cannoli, cassatine, ravioli di ricotta).
Prelibatezze che Vanina trangugia voracemente (e spesso), facendo sentire anche ai lettori tutti i sapori, i profumi, insomma la guduriosità del cibo siciliano.
Un cibo che urla, un abbraccio, una cascata dentro le narici, un assalto al vertice dei sensi.
Catania, e il suo dialetto, quelle sonorità che danno armonia (e allegria) alla storia, così musicali anche alle orecchie dei “lettori” continentali come me.
Tutte quelle “catanesate”… Vanina, la camurriosa… tra notizie utili e curtigghi.
Poi, naturalmente, c’è lei, Vanina, anima divisa tra Palermo e Catania.
Palermo: il passato, le radici, il dolore, la rabbia, la mafia, il Male.
Catania: l’approdo sicuro, il rifugio, gli amici, la nuova squadra.
E soprattutto Biagio Patanè, commissario in pensione, padre, mentore, protettore e fidato collaboratore.
Un equilibrio armonico, l’irruenza dei quarant’anni combinata alla pacatezza dei settanta.
Un’intesa reciproca che si rivela fondamentale per la risoluzione anche di questo spinoso caso, sospeso tra un presente familiare “movimentato” ed un passato avvolto nell’ombra della Seconda Guerra Mondiale.
Una scrittura avvincente, un intreccio ben strutturato, il colpo di “teatro” che arriva all’ultimo minuto, rendono La carrozza della Santa un giallo godibile, frizzante, arguto e vivace.
È la storia di un crimine, ma anche la storia di una Terra.
E poi, non voglio spoilerare nulla, ma l’inaspettata chiamata telefonica, a fine romanzo, preannuncia già una prossima nuova avventura per il vice questore aggiunto Vanina, magari anche in terra straniera (oltreoceano, chissà!).
Editore: Einaudi
Pagine: 284
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Cristina Cassar Scalia (classe 1977) è originaria di Noto.
Medico oftalmologo, vive e lavora a Catania.
Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia nera (2018), La logica della lampara (2019), La Salita dei Saponari (2020), L’uomo del porto (2021) e Il talento del cappellano (2021) – tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero – che hanno come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi; da questi libri, venduti anche all’estero, è in progetto la realizzazione di una serie tv.
Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020).
