
A metà strada tra i villaggi di Portinscale e Braithwaite nello splendido scenario del Lake District, in una notte di vento e pioggia di fine marzo, un uomo viene trovato morto nella sua piccola autofficina.
A condurre le indagini è l’ispettore Meredith, che sembra muoversi in un groviglio di indizi senza soluzioni, dove ogni pista apre le porte a un nuovo enigma.
Si tratta di un bizzarro suicidio, o dietro il cadavere del giovane Clayton si nasconde un delitto terribile?
Perché l’uomo prima di morire aveva tentato di lasciare il paese?
E tutto questo ha forse un legame con gli affari loschi e pericolosi scoperti in quel garage?
RECENSIONE
Pubblicato per la prima volta nel 1935, questo intricato giallo poliziesco di John Bude ci trascina negli affascinanti paesaggi british seguendo le orme dell’ispettore Meredith alle prese con un omicidio dagli oscuri moventi.
L’assassinio di Clayton viene scoperto da un passante rimasto senza benzina, ma sembra un suicidio.
Solo grazie all’occhio esperto ed indagatore di Meredith si scoprono incongruenze, mancanza di impronte e nessuna motivazione per un terribile gesto.
Era strano che Clayton avesse preparato la cena, avesse messo il tè nella teiera e poi fosse uscito dal cottage con l’idea di togliersi la vita
Il commissario è un protagonista scrupoloso, onesto, perspicace e curioso, che indaga a fondo interrogando ogni persona amica del ragazzo e anche chi lo conosceva solo di vista.
Viene a galla un giro di affari illegale sul carburante che farà dannare Meredith portandolo in giro per pub, impianti di benzina, imprese di trasporti e banche.
Le atmosfere anni ’30 sono sempre molto particolari sia per le ambientazioni sia per il modo di porsi e di parlare dei personaggi, così diversi da oggi ma al tempo stesso così simili per età e posizione sociale.
Jhon Bude ci fa muovere tra i villaggi del Cumberland avvolti dal verde splendido della brughiera inglese con motociclette, sidecar, le prime automobili, immergendoci totalmente in una rappresentazione d’altri tempi insieme ad un eccellente intreccio poliziesco.
Meredith era certo che il delitto fosse stato freddo e premeditato, la vita e la giustizia dovevano essere tutelate
Ci si appassiona pagina dopo pagina alle scoperte di Meredith, a queste indagini condotte senza le tecniche a cui siamo abituati al giorno d’oggi ma solo con le doti personali, le autopsie, i riscontri e i piccoli indizi che man mano si incastrano perfettamente.
Amo molto questi gialli classici che ci trasportano in epoche affascinanti fatte di uomini e donne, lavoro e passione ma anche di malfattori vecchio stampo.
EDITORE: Antonio Vallardi Editore
COLLANA: British Library
PAGINE: 280
ANNO PUBBLICAZIONE: 2022
AUTORE:
John Bude pseudonimo di Ernest Carpenter Elmore (1901-1957), oltre a essere un regista e produttore teatrale, fu anche un prolifico scrittore di racconti fantastici e soprattutto di gialli, pubblicati tra gli anni ’30 e ’50, epoca d’oro della crime fiction.
Molti di questi vedono all’opera l’ispettore Meredith, protagonista anche di Morte in Costa Azzurra (1952), edito per la prima volta in Italia.
Bude fu anche tra i fondatori della Crime Writer’s Association, nel 1953.
