Tutti i nomi della morte di Dario Correnti

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Mancano poche settimane a Natale quando Marco Besana, cronista di nera navigato quanto disilluso, viene spedito in provincia di Pisa, nella Valle del Diavolo: in uno dei bacini di acqua bollente naturale che costellano la zona è stato ripescato il corpo di una donna – bollita viva, dice l’autopsia.

Besana chiede e ottiene che ad accompagnarlo sia Ilaria Piatti, la giovane collega dall’eccezionale fiuto investigativo, precaria da sempre e con la vita privata spesso a pezzi.

La polizia ha fretta di chiudere l’indagine, ma i due giornalisti la pensano diversamente: di fronte hanno un serial killer feroce e abilissimo, che tortura e uccide da anni all’insaputa di tutti, tanto il suo modus operandi è sofisticato e sfuggente.

Per fermarlo, dovranno indagare sui nuovi omicidi ma anche su impolverati cold case, che sembrano tutti ispirarsi a una sinistra serie di dipinti del ‘500 – guardandosi di continuo le spalle, perché il killer ha messo nel mirino anche loro.

Con il consueto talento nel far convivere tensione e humour, Dario Correnti costruisce un thriller dal ritmo vertiginoso e personaggi densi e indimenticabili, in un’inedita formula di doppia indagine tra passato e presente.

RECENSIONE

Chi ha già letto i precedenti romanzi dell’autore sa già cosa aspettarsi da questa improbabile coppia di investigatori. Per i neofiti, invece, ecco un sunto: Marco Besana e Ilaria Piatti sono due giornalisti di nera.

Il primo, ormai prossimo alla pensione, non smette di andare alla ricerca dei casi di omicidio più efferati.

Cinico, un po’ presuntuoso ma giornalista vecchio stampo, trova nella Piatti una collega validissima, un segugio di notizie, seppur in redazione viene emarginata da tutti.

Ma saranno proprio loro a scoprire gli assassini nei vari libri. In questo terzo libro, Correnti porta i protagonisti nella Valle del Diavolo, che comprende diverse frazioni della regione Toscana,

…e deve il suo nome alla presenza di numerosi soffioni boraciferi, emissioni violente di vapore acqueo ad alta pressione e temperatura che fuoriescono da spaccature presenti nel suolo.

Ed è proprio in una di queste spaccature che viene ritrovato il corpo di una donna, che è stato buttata appositamente li.

Besana e la Piatti cominciano a condurre le loro indagini, riuscendo a creare una sorte di task force che comprende un vecchio poliziotto e una giovane ispettrice di polizia.

Grazie al loro aiuto e all’intuito di Ilaria, il delitto potrà essere raggruppato all’interno di un quadro molto più vasto e ampio che abbraccia almeno trent’anni di omicidi.

Sul filone dei libri precedenti, posso dire che Correnti sa intrattenere il lettore.

Lo fa con un pizzico di sarcasmo unito ad un linguaggio forbito e ricercato, ma mai, dico mai, incomprensibile per chi legge.

I due protagonisti sanno raccontare le loro vicende e i casi che stanno seguendo in modo magistrale, senza mai annoiare, incalzando continuamente ad andare avanti. Inoltre, la descrizione dei paesaggi italici, che in ogni romanzo cambia, sa dare risalto alla bellezza dei nostri luoghi.

In questo caso la Toscana viene esaltata dalla penna dello scrittore, che riesce a creare bellezza anche in un semplice piatto di cacciucco.

Durante la lettura, mi sono più volte soffermata sulla bravura di Correnti nel passare da un argomento ad un altro, dall’arte alla cucina, dalla storia alla filosofia.

Anche questa volta i due sono riusciti a risolvere il caso.

Ma, una cosa non mi è andata proprio giù: il finale.

Mi sarei aspettata un finale meno frettoloso, più chiaro, e sicuramente con meno punti in sospeso.

Spero di cuore che ci sarà un seguito.

Editore: Mondadori
Pagine: 408
Anno pubblicazione: 2022

AUTORE

Dario Correnti è uno pseudonimo. Anzi, un doppio pseudonimo, perché nasconde due autori. Il suo primo romanzo, Nostalgia del sangue, è stato uno dei thriller più apprezzati del 2018. Tradotto in quindici Paesi, è diventato un caso editoriale internazionale. Nel Giallo Mondadori si è consolidata la fortuna della coppia di cronisti Besana e Piatti con la pubblicazione della seconda avventura, Il destino dell’orso (2019)

Tutti i nomi della morte di Dario Correnti
Concludendo
Con questo terzo romanzo, Correnti ha creato una coppia degna di essere apprezzata e conosciuta. Un piccolo gioiello nel panorama del thriller italiano, che nulla ha da invidiare ad autori molto più prolifici o famosi. Una sapiente conoscenza delle tecniche investigative mescolata ad un umorismo che non guasta, anzi rincuora.
Pro
Ottima scrittura
Personaggi ben calibrati
Descrizione dei paesaggi assolutamente perfetta
Omicidi raccontati con estrema cura
Contro
Finale sicuramente aperto ma che mi ha fatto storcere il naso
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