
Sam Millar torna con la sua opera letteraria più acclamata. Un giovane ragazzo si lascia annegare in un lago nello stato di New York. Il quattordicenne Tommy e i suoi due amici sono sicuri di sapere chi lo ha spinto a togliersi la vita: anche il padre del ragazzo è convinto e fa pressioni sullo sceriffo locale – che è il padre di Tommy – affinché proceda con degli arresti.
Ma non ci sono prove sufficienti e i ragazzi decidono di farsi giustizia da soli.
Dopo le storie rivoluzionarie e noir ambientate a Belfast, il maestro del crime irlandese sposta il centro della sua narrazione per la prima volta nei sobborghi americani, quelli più irrequieti, ai margini di New York, una realtà che ha conosciuto da vicino durante i suoi anni statunitensi, quando era militante dell’Ira.
Un piccolo paesino dove nessuno è innocente per un romanzo che riserva continue sorprese, fino alla fine, con uno sguardo tagliente e febbrile, mitigato da un umorismo dark.
Una storia di potere e sopraffazione, di mistero e vendetta, nel cuore oscuro di una piccola comunità di provincia.
RECENSIONE
In una torrida e sonnolenta giornata d’estate sulle rive del Jackson’s Lake, il quattordicenne Tommy e i suoi amici Brent e Charlie, detto Ferro per la sua fortuna sfacciata, fanno il bagno nudi nel lago.
Bevono Coca ghiacciata, leggono fumetti della Marvel e, d’improvviso, assistono impotenti al suicidio di Joey Maxwell, un ragazzino di poco più giovane che sceglie di lasciarsi morire nel lago a poca distanza da loro.
La piccola cittadina di Black’s Creek, a nord dello stato di New York, dove i ragazzi vivono da sempre con le loro famiglie, viene scossa da questo tragico evento e in molti pensano di sapere cosa, o meglio chi, abbia spinto il piccolo Joey a togliersi la vita.
In città, infatti, gira un losco figuro che lavora come custode part time al cinema Strand e si dice in giro che vada molestando i ragazzini.
Jeremiah, il papà del giovane Maxwell con il quale è meglio non scherzare perché Lui non perdona e non dimentica…, chiede a gran voce che venga fatta giustizia.
Lo sceriffo Henderson, padre di Tommy, si sente sottopressione ma non ha abbastanza prove per procedere all’arresto del presunto colpevole.
La situazione degenera quando a Black’s Creek vengono commessi due omicidi.
Sul fondo del Black’s Creek è un noir coinvolgente, dal ritmo tesissimo e dal linguaggio crudo, che cattura l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine.
E’ anche un racconto di formazione che descrive la perdita dell’innocenza di un ragazzino e dei suoi amici.
Si ritroveranno ad affrontare un nemico feroce, malvagio e subdolo e, pur di sconfiggerlo, commetteranno atti irreversibili.
All’interno del romanzo l’amicizia appare come un elemento fondamentale, ma anche estremamente fragile.
Il primo amore è vissuto come un’esperienza memorabile, ma che genera confusione e dolore.
Con grande intensità Sam Millar ci descrive il rapporto speciale che Tommy ha con suo padre, lo sceriffo Henderson, un uomo coraggioso, retto, sensibile, che ha una profonda fede nella giustizia:
…E’ per questo che abbiamo la legge, Tommy. Se consentissimo alle persone di farsi giustizia da sole, avremmo anarchia e linciaggi. Lo capisci questo, vero?
In alcuni punti del libro l’autore stempera la tensione con situazioni e dialoghi ricchi di umorismo.
Come quando Tommy si caccia nei guai, oppure quando viene rimproverato ripetutamente da sua madre, una sorta di generale in gonnella, per le amicizie che frequenta, i continui ritardi e la sua disobbedienza.
Del resto, la signora Henderson fa bene a stare in apprensione per quel suo figlio irrequieto.
Black’s Creek è un paesino all’apparenza tranquillo, ma quando arriva il buio il pericolo è in agguato; dopotutto, come dice Ferro a Tommy
La notte e le tenebre appartengono ai mostri. Non ai supereroi.
Traduzione: Seba Pezzani
Editore: Milieu edizioni
Pagine: 266
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Sam Millar è uno scrittore e sceneggiatore nato a Belfast e, dopo la lunga militanza nell’IRA, è diventato uno degli scrittori di crime e thriller irlandesi più famosi.
I suoi libri sono tradotti con successo in tutto il mondo. Per Milieu ha pubblicato il memoir “On the Brinks. Memorie di un irriducibile irlandese” e “I cani di Belfast”.
