
In una Ferrara stretta nella morsa di un inverno particolarmente rigido, quattro noti esponenti della ricca borghesia locale vengono trucidati, l’uno dopo l’altro, con modalità efferate.
Accanto a ciascun cadavere l’assassino lascia una sorta di “firma”, oggetti apparentemente ordinari, ma dal misterioso valore simbolico: alcune vecchie monete in lire, uno specchio rotto, sterco d’asina e il cuore di un coniglio. Un sottile filo rosso-sangue difficile da decifrare.
Dell’indagine viene incaricata una vice questora dal nome straniero, Uta Keller, fredda come quell’inverno e altrettanto pungente.
Anche Gaetano De Nittis, brillante capitano della Guardia di Finanza, solitario, anarcoide e amante del blues, è coinvolto nell’inchiesta, di supporto alla poliziotta.
E sarà proprio grazie all’umanità e all’intuito del finanziere che si arriverà all’inaspettata soluzione…
Un noir appassionante che è anche un lungo e tortuoso viaggio nella mente di un serial killer e nei segreti di una città di provincia apparentemente placida e innocua, che darà al lettore l’occasione per scoprire che, a volte, ciò che sembra follia è solo la somma di infinite ingiustizie.
Nella sua ultima indagine il capitano De Nittis va ancora più a fondo nell’animo dei “diversi”, rivelando una rara capacità di ascolto e di comprensione anche della parte oscura dell’uomo, senza mai abdicare alla necessità di giustizia e di verità.
RECENSIONE
Cercate un libro da divorare?
L’avete trovato.
Paolo Regina firma una storia originale e a tratti irriverente e simpatica.
Una storia di denuncia sul fenomeno della corruzione che, purtroppo, vediamo spesso nei casi di cronaca quotidiana.
Un killer che, in questo caso, definirei più un giustiziere che riporta l’ordine e la giustizia, per l’appunto, che per troppi anni è stata negata ed ha permesso a loschi personaggi di farla franca.
Il Sopruso era stato commesso con infamia, senza preavviso. Un’accusa ingiusta e infondata. L’avevano studiata bene, i bastardi, venticinque anni prima. E lui era stato un ingenuo, forse. Ma come poteva immaginare?
Il duo investigativo formato da una vice questora e un finanziere, costituisce una coppia inedita ma interessante che affascina il lettore.
I riflettori sono puntati, inoltre, sulla città di Ferrara che viene dipinta come una sorta di moderna Babilonia in cui ogni malefatta viene coperta dagli stessi cittadini.
Un’opera interessante, scorrevole e con tanti interessanti dettagli: primi tra tutti, i promemoria per il diavolo (oggetti che rappresentano i peccati delle vittime per farli riconoscere anche nell’aldilà).
Il libro fa parte di una serie dedicata al capitano De Nittis ma si può tranquillamente leggere come una storia a sé stante.
Editore: SEM
Pagine: 290
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Paolo Regina, avvocato e scrittore, è stato docente di discipline economiche alla facoltà di Lettere dell’Università di Ferrara.
Tra le sue attività anche l’insegnamento di comunicazione e public speaking in corsi per manager e imprenditori.
Con SEM ha pubblicato Morte di un antiquario (2018), Morte di un cardinale (2019), Da quanto tempo non piangi, capitano De Nittis? (2021), Promemoria per il diavolo (2022).
