
Requiem per un amico di Brian Freeman.
Jonathan Stride ha fatto spesso i conti con la morte, nella sua lunga carriera di poliziotto; ma è la prima volta che si trova a raccogliere la confessione di un uomo in fin di vita.
Un uomo che è stato il suo migliore amico.
E una confessione che promette guai.
Guai soprattutto per Stride stesso. Sono trentasei anni che si conoscono.
Steve Garske e Jonathan Stride, diversi come il giorno e la notte. Stride un poliziotto dal carattere chiuso, bravissimo a costruire muri intorno a sé.
Steve un medico che suona la chitarra e non lascia mai una stanza senza aver fatto amicizia con tutti i presenti.
Ma adesso che Steve sta morendo, Stride deve affrontare il fatto che il suo amico non è stato soltanto paziente testimone di nozze di tutti e tre i suoi matrimoni; è stato testimone anche di qualcos’altro.
Un segreto che ha custodito per anni e che riguarda proprio lui.
Un segreto sepolto, a quanto pare, proprio lì, nel giardino dell’amico.
Suo malgrado, Stride è costretto a dare alla sua vice Maggie Bei l’ordine di perquisire quel giardino. Sapendo già cosa verrà alla luce.
E sapendo che dovrà ricorrere a tutta la sua abilità, riaprendo un caso vecchio di molti anni e ancora pieno di misteri non risolti, perché quella scoperta non lo rovini per sempre.
RECENSIONE
Il protagonista del romanzo, Jonathan Stride è un poliziotto quasi stanco del suo lavoro che ci viene descritto a metà fra Captain America e Gigolò, con tutte le ex-mogli più la moglie attuale e la collega-amante.
La bravura di Freeman sta nel fatto che i suoi libri sono “stand alone”, ovvero anche se non hai letto i libri precedenti con gli stessi protagonisti, durante la trama lo scrittore trova il modo di inserire il passato ed i vari collegamenti fra i personaggi.
Non semplici pagine buttate lì a mo’ di spiegazione, ma pezzi inseriti al momento giusto nella trama per informarti sui trascorsi ed i legami dei protagonisti.
Requiem per un amico inizia nel più triste dei modi, con Stride che saluta Steve, il suo miglior amico che sta morendo e che, sul letto di morte, gli dice di non preoccuparsi, che il cadavere lo ha seppellito lui e che nessuno ne è al corrente.
Stride rimane scioccato perché ha capito a chi fa riferimento il suo amico ma sa anche che non è stato lui ad ucciderlo.
Lui è un certo Ned Baer un giornalista senza scrupoli il quale, sette anni prima, stava indagando su uno stupro che coinvolgeva l’allora ventenne Devin Card, diventato poi senatore degli Stati Uniti.
Sono diverse le tematiche all’interno di questo bel thriller tra omicidio, stupro e corruzione, trattate in modo narrativo ma senza raccontare necessariamente i dettagli truci che li compongono; pian piano ti accompagna nell’indagine per l‘omicidio di Baer, spostando spesso la trama a trent’anni prima, con questo passato fatto di adolescenti inquieti, ubriachi, spacconi e bulli, lasciando i riflettori puntati sul presunto colpevole, salvo arrivare all’ultimo capitolo ed accorgerti che la verità è un’altra.
Senza contare che c’è anche una trama secondaria, uno stalker pericoloso e maniaco che verrà rivelato nel finale a sorpresa, rimescolando le carte dell’indagine principale.
Con Requiem per un amico Freeman ci porta ancora una volta alla scoperta della tipica provincia americana, in Minnesota con una trama sostenuta, un intreccio ben costruito ed ideato.
E ancora una volta, la sonnolenta, prevedibile, tipica provincia americana fatta di perbenisti, si trasforma e diventa un covo di vipere con vecchi rancori mai assopiti, invidie, bugie e perversioni varie.
Mi piace come riesce a non colpevolizzare il colpevole, facendo il prestigiatore che, mentre ti mostra un’indagine con un percorso netto, quasi prestabilito, con l’altra mano rimescola le carte ed alla fine Voilà! pensi ‘Come ho fatto a non capirlo prima??!’
Traduzione: Alfredo Colitto
Editore: Piemme
Pagine: 376
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Brian Freeman nato a Chicago nel 1963, è un autore amatissimo anche in Italia, dove ha avuto Giorgio Faletti fra i suoi principali ammiratori.
È uno dei maggiori autori americani di thriller, in Italia ha publlicato Immoral (Piemme, 2006), che ha vinto il Macavity Award come miglior opera prima, Il veleno del sangue (Piemme, 2013), vincitore degli International Thriller Awards, La ragazza di pietra (2014), Ai morti non dire addio (2016) e La donna che cancellava i ricordi (Piemme, 2017), che inaugura una nuova serie, con un nuovo protagonista, il tormentato detective Easton.
Ha scritto anche: Il giorno più buio (Piemme, 2018), La verità sbagliata (Piemme, 2019) e Doppia identità (Piemme, 2020).
