Il paziente sbagliato di Jane Shemilt
Rachel Goodchild ha quarantanove anni. È un medico affermato, una moglie e una madre attenta, ed è molto stimata nel quartiere elegante in cui abita.
La sua vita procede tra i pazienti e una lista infinita di cose da fare, referti e visite, lettere e incontri … ma nonostante i suoi sforzi, la facciata di perfezione che ha meticolosamente costruito nasconde alcune piccole crepe.
L’intesa di un tempo con il marito, Nathan, è svanita nel nulla e sua figlia Lizzie diventa ogni giorno più distante. Quando un paziente si presenta da lei con un disperato bisogno di aiuto, Rachel si lascia coinvolgere dalla sua storia tanto da decidere di lasciargli il proprio numero di telefono.
Con il passare dei giorni, Luc, che è un pittore francese appena trasferitosi con la moglie, sembra risvegliare in lei una passione che Rachel credeva di aver perduto per sempre.
Ed è così che, impegnata a nascondere la sua relazione, Rachel sottovaluta alcuni episodi allarmanti che cominciano ad accaderle intorno.
E quando si accorgerà della fitta rete di segreti e bugie in cui è rimasta intrappolata potrebbe essere troppo tardi …
RECENSIONE
Solidarietà, presenza, fedeltà.
Ecco i fattori che contano nel matrimonio di Nathan e Rachel.
Una coppia serena, con abitudini ben consolidate, e una figlia, ormai grande, Lizzie, che non è mai stata fonte di alcuna preoccupazione.
Eppure, nella quarantanovenne Rachel si risveglia una passione che credeva perduta quando s’imbatte casualmente in un paziente in condizioni di fragilità, il pittore Luc Lefevre.
Lui è un paziente e lei è un medico.
I confini non sono negoziabili, almeno così hanno sempre insegnato a Rachel.
Però dell’attrazione fisica, la passione improvvisa, il desiderio dirompente, nessuno l’aveva avvisata.
“Non mi ero posta il dubbio, né analizzato la situazione. Non avevo messo a frutto le mie conoscenze. Era amore o follia? Una sorta di disturbo come quello che affliggeva Luc?”.
Rachel cede ai suoi istinti più irrazionali, ed inizia una relazione clandestina con Luc (anche lui sposato, e con un figlio piccolo).
La versione civile di me stessa osserva quella primitiva in una camera da letto nel sud della Francia, rapita e nuda, il sole caldo che filtrava attraverso le persiane sulla mia pelle e su quella del mio amante. Eravamo giunti alla fine
Quella che Rachel pensa sia semplicemente un’infatuazione, il colpo di testa di una donna di mezz’età, si rivela tutt’altro, quando la polizia si presenta alla porta della sua villa, perché c’è stato un omicidio, nella cerchia dei suoi conoscenti.
In un attimo, tutto precipita.
Le certezze crollano. I segreti vengono a galla.
Luc viene ricoverato in una clinica per malattie mentali, senza poterlo più vedere.
La figlia diventa ostile, fino a nasconderle la sua relazione, e persino il suo stato di gravidanza.
Un’altra persona del suo entourage viene barbaramente uccisa.
Niente è come sembra, e tutto sembra il contrario di tutto.
Il cognato di Luc, da vicino di casa simpatico e disponibile, diventa una presenza inquietante e violenta.
La moglie di Luc, dopo la malattia del figlio, progetta improvvisamente un viaggio lontano.
E anche il marito di Rachel si fa distaccato, fino a sparire, pure lui all’estero.
Solo allora Rachel si accorge della trappola che le è stata abilmente costruita intorno, ma ormai potrebbe essere tardi.
I girasoli di Van Gogh. Solitudine. Tutti sono così separati gli uni dagli altri. Resistenza. Guarda la forza irriducibile con cui li ha dipinti
L’iniziale struttura narrativa certamente intrigante, a mio parere, si perde.
Ci sono molti colpi di scena, fino alla fine, è vero, ma nel complesso la storia è scontata, manca di “suspence”.
La trama di Il paziente sbagliato, nonostante gli ottimi presupposti, mi è sembrata poco forte, mal articolata, presenta delle lacune.
Anche lo stile narrativo ha una sintassi poco chiara, confusionaria. Così come la storia è incoerente, anche i personaggi non mi sono sembrati ben delineati.
Non hanno suscitato in me alcun sentimento, alcuna empatia, nemmeno Rachel, che per età e dubbi, avrebbe dovuto invece coinvolgermi di più. Idem per la descrizione troppo superficiale dei luoghi.
Quindi, sebbene i presupposti ci fossero tutti, arrivata all’ultima pagina, non posso certo dire di aver sentito la mancanza della storia de Il paziente sbagliato che avevo appena letto.
Traduttore: Eleonora Motta
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2022
AUTORE
Jane Shemilt è un medico di professione e ha conseguito una laurea in Scrittura creativa alla Bristol University e una specializzazione all’università di Bath. Il suo romanzo d’esordio, “Una famiglia quasi perfetta”, è diventato un bestseller internazionale e le ha dato un’immediata notorietà. Vive a Bristol con il marito, professore di neurochirurgia, e i loro cinque figli.