Puzzle: Blog Tour – Personaggi

Nell’ambito del Blog tour di Puzzle, di cui leggerete a breve la nostra recensione, Thriller Life ha avuto il piacere di curare la data sui personaggi di questo straordinario che consiglio di non perdere.

Personaggio principale di questo libro, che però non viene mai nominato, è proprio il “puzzle”.

Nella corrente definizione empirica che ognuno di noi può dare, il puzzle è un insieme di “pezzi” di cartone con una faccia “colorata” e una grigia, che si incastrano perfettamente tra loro.

E’ una armonica e perfetta composizione dove, ovviamente, combaciano i colori e i tratti della faccia decorata dei pezzi.

Ecco… scordiamoci tutto quello che di empirico possiamo dire riguardo al puzzle.

Innanzitutto, noi cerchiamo di mettere insieme la storia tentando di incastrare i pezzi in base a forma e colori, ma l’autore ci fa presto capire che, invece, la parte grigia del puzzle, quella che noi non possiamo vedere e che non potremmo mai riuscire ad incastrare nel modo giusto, è la più importante.

I personaggi sono la parte grigia dei pezzi del puzzle.

Più noi proviamo ad intravvedere un disegno, più l’autore ci ricorda che il “grigio” è uguale per tutti, e quindi stiamo guardando la parte sbagliata, stiamo fallendo.

Lui dissemina indizi nel racconto… ma sono tutti nella parte grigia e noi non riusciamo a vederli.

I personaggi stessi brancolano nel buio delle loro più profonde paure, ma anche questa visione della vicenda non è che la descrizione della parte visibile del puzzle.

Gli stessi nomi dei personaggi, chiari, che sembrano offrirci una legenda tangibile della storia, poiché a loro possiamo attribuire azioni e sentimenti, ci stanno in realtà fuorviando, perché la parte grigia non ha nomi. Non è quello l’elemento essenziale per comprendere la storia.

I personaggi “si muovono” in un “gioco” oscuro e sinistro che si chiama Paranoia. Di nuovo un nome… ma se abbiamo capito bene l’intento dell’autore non ci possiamo affidare al nome perché di nuovo ci porta fuori strada.

E allora? Quali riferimenti ha il lettore? Semplice… nessuno…

I personaggi di questo libro si fidano ciecamente di un “qualcosa” che non sanno se sia reale o meno.

Questo noi lo leggiamo chiaramente, ma attenzione… l’autore sta parlando con noi…

E’ la parte grigia dei personaggi la vera chiave di volta, quindi anche la fiducia va a farsi benedire.

Il personaggio principale affronta tutta una serie di paure, seguendo una regola del gioco. Ma ancora una volta questo è quello che vediamo… cosa c’è sotto?

L’autore è magnanimo ma noi non lo sappiamo, o meglio, non lo accettiamo.

Ogni personaggio è come una vecchia radio di quelle con le manopole per cercare le frequenze. Ne troviamo una, la ascoltiamo per tutta una parte del libro. Voci limpide e chiare che ci descrivono una vicenda, poi perdiamo il segnale e, senza muovere la manopola, sulla stessa frequenza si sente qualcos’altro che non ha nulla a che vedere con quello che abbiamo sentito finora.

E’ un istante di grigio fondamentale, che noi non riusciamo a comprendere. Il personaggio perde apparentemente di nitidezza, ma in realtà si sta presentando a noi nella semplicità del suo essere grigio e impenetrabile.

Come la materia grigia… la nostra mente ha qualcosa di “spiegabile”?

Per quanto fior fior di studiosi ci provino, nessuno finora ci è mai riuscito pienamente.

Il grigio di ognuno di noi è difficile da sondare.

Non lo conosciamo, non lo accettiamo, preferiamo concentrarci su linee e colori.

Thilliez non ci sta.

E’ tutto troppo superficiale per lui.

Ci costringe a dubitare del puzzle.

Facciamolo… non opponiamo resistenza, anche perché non abbiamo altra scelta.