La vita paga il sabato di Davide Longo

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La vita paga il sabato

Un produttore cinematografico, fratello di un potente ex ministro democristiano, viene trovato morto dentro la sua Jaguar, abbandonata in una sperduta valle alpina.

Sua moglie, un’ex attrice che ha fatto innamorare un’intera generazione, è scomparsa.

Incaricato delle indagini, il commissario Arcadipane deve lasciare la sua Torino e trasferirsi temporaneamente a Clot, un grumo di case sorvegliate da una diga che serra la valle come un cappio.

Ad attenderlo, gente diffidente e spigolosa e un rebus da far scoppiare la testa.

Troppo complicato per non chiamare in aiuto il vecchio amico e mentore Corso Bramard e l’indisciplinata quanto indispensabile agente Isa Mancini, entrambi alle prese con un momento difficile della propria vita.

Per arrivare alla verità sarà necessario scavare tra antichi segreti e nuovi egoismi, districando una trama tessuta a piú mani.

Fino alla scoperta che per tutti, o quasi, la vita paga il sabato

RECENSIONE

Io non sono una persona di gusti facili, ma mi ritengo molto curiosa, per cui, pur rischiando di prendere una cantonata (l’ennesima, lo confesso), mi sono avvicinata in punta di piedi a questo poliziesco di autore italiano.

Innamorata dei nordici, sono abituata alle lunghe dissertazioni politico sociologiche di quei paesi e sapevo bene che in Italia si predilige dilungarsi su altri aspetti.

Giusto o sbagliato che sia (non sono la più adatta a esprimere giudizi di questo tipo), ho fatto conoscenza col commissario Arcadipane.

Il primo capitolo mi ha lasciata basita, perché l’ho trovato di una stimolante complessità, che di solito leggiamo nei thriller americani fatti bene (ce ne sono un certo numero, è facile documentarsi in merito).

Poi, essendo stata solo due volte nella mia vita a Torino, e mai nei dintorni piemontesi, avevo proprio voglia di questo viaggio.

E’ stata davvero una scoperta…

Innanzitutto in un baleno sono entrata non solo dentro le case, ma addirittura dentro le viuzze, tra gli alberi, nelle anime dei personaggi.

Ho attraversato i silenzi assieme a loro e mi sono ritrovata a gioire e imprecare esattamente come se fossi loro accanto.

Una bella indagine che come i tentacoli di un polpo si allarga in tante direzioni, fino ad arrivare a Roma e addirittura in India.

Parimenti si toccano temi “caldi” e recenti che mantengono viva l’attenzione.

C’è un bell’excursus sulla politica in Italia dalla guerra ad oggi, per nulla noioso, perché intervallato dalla complicata psiche di tutti i personaggi che ruotano attorno alla vicenda.

L’autore ci fa assaggiare persino i loro pensieri e le loro elucubrazioni mentali creando dei prismi molto sfaccettati.

Si potrebbe tracciare addirittura il profilo di Trepet, il cane a tre zampe di Arcadipane.

E poi i retroscena torbidi del mondo del cinema anni ‘50 e ‘60 condiscono come una spezia rara tutto il libro e infine…Un tuffo nel passato profondo dei rituali pagani e delle antiche tradizioni  seguendo gli affreschi e i messaggi nascosti di un pittore che in maniera dantesca dà alla Madonna del Labreno niente meno che il volto della sua amata.

Editore: Einaudi stile libero big
Pagine: 528
Anno pubblicazione: 2022

AUTORE

Davide Longo è uno scrittore italiano nato a Carmagnola, che vive a Torino dove insegna scrittura presso la Scuola Holden. Tiene corsi di formazione per gli insegnanti su come utilizzare le tecniche narrative nelle scuole di ogni grado. Tra i suoi romanzi ricordiamo, Un mattino a Irgalem (Marcos y Marcos, 2001), Il mangiatore di pietre (Marcos y Marcos 2004), L’uomo verticale (Fandango, 2010), Maestro Utrecht (NN 2016), Ballata di un amore italiano (Feltrinelli 2011). Nel 2014 ha scritto il primo romanzo della serie che ha come protagonisti Arcadipane-Bramard Il caso Bramard (Feltrinelli 2014, Einaudi 2021), cui è seguito il secondo Le bestie giovani (Feltrinelli 2018, Einaudi 2021), il terzo episodio della serie Una rabbia semplice (Einaudi 2021), il quarto La vita paga il sabato (Einaudi 2022).
Nel 2017 ha scritto la sceneggiatura per il film Il Mangiatore di Pietre interpretato da Luigi Lo Cascio.

La vita paga il sabato di Davide Longo
Concludendo
Lasciate ogni banalità voi che v’addentrate in questa storia...non ce n’è il posto. Godetevi una bella lettura, andate alla ricerca del bandolo della matassa come ho fatto io e ne resterete soddisfatti
Pro
Poliedrico
Dettagliato
Originale
Contro
Un po’ lunga l’analisi dei riti antichi
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