Jessica Vetricini: si può dipingere anche con la scrittura

Jessica Vetricini
Jessica Vetricini

Jessica Vetricini

Nata a Ravenna nel 1984, dove vive attualmente.

Diplomata al Liceo Artistico, Jessica Vetricini dipinge quadri a olio e a questa sua passione ha recentemente associato la scrittura.

Jessica Vetricini vive con il fidanzato Patrik, che definisce “il mio pilastro, la mia ancora, il mio compagno per la vita”, e con la gatta Arancia Maine Coon.

Fedeltà, trasparenza e perseveranza sono i tre valori che ha nel cuore.

Bergen – Il tuo respiro è il mio è il suo romanzo d’esordio.

Jessica Vetricini Il tuo respiro è il mio

Freya, giovane fotografa d’arte di grande talento, realizzata nel suo lavoro e ammirata da tutti, decide di lasciare temporaneamente tutto quanto e di accettare in eredità una villa vittoriana a Bergen in Norvegia.

Scoprirà così, che in realtà, possiede un passato della sua vita a lei sconosciuto, velato di mistero.

Lei, non è solo ciò che pensa di essere, ma ben altro. Rivelazioni misteriose e mistiche del passato nascosto di Freya riaffioriranno tra i fiordi di Bergen, i suoi incredibili paesaggi; e le magiche e affascinanti atmosfere, create dalle aurore boreali.

Nuovi incontri misteriosi e altri pericolosi, l’accompagneranno a conoscere la vera realtà della sua vita e delle sue origini

Jessica Vetricini ha gentilmente risposto alle nostre domande

1. Diplomata al Liceo Artistico e pittrice di quadri ad olio, si può dire che sei passata dall’uso dei pennelli a quello della penna. Cosa ti ha spinta a dedicarti anche a questa arte? Pensi che la tua passione per la pittura sia una fonte di ispirazione per la scrittura?

Ciò che mi ha spinta a dedicarmi anche a questa nuova arte è stato un giorno così, per caso, non lo avevo organizzato e nemmeno pensato. Mi sono alzata dal letto e mi sono detta: “Ora scrivo un libro!”

Il mio stato d’animo riguardante le situazioni e le qualità delle giornate che stavo vivendo negli ultimi tempi, mi ha portata a sedermi alla mia scrivania davanti al pc e in quel momento, mi sono sentita di dover fare appunto qualcosa di diverso, riempiendo il mio tempo libero e le nottate, distogliendomi dai miei pensieri quotidiani.

In sostanza direi che sono state una serie di circostanze che mi hanno portata a scrivere, solo la pittura ad olio non mi bastava più.

Così sono nate le prime righe, le prime frasi e le prime pagine di quello che poi è divenuto il mio romanzo: “Bergen. Il tuo respiro è il mio.”                                                             

Sì, la mia passione per la pittura è per me anche fonte di grande ispirazione per la scrittura.

I colori, le sfumature che riporto nei miei quadri si riflettono allo stesso modo tra le righe di quello che scrivo quando racconto e descrivo una scena o una situazione ben precisa, quando voglio che il lettore si immagini catapultato lì dentro a viversi in prima persona tutto quanto.

Quasi posso sentire il profumo dei colori ad olio quando scrivo di un bosco, di un lago o dello scenario in generale per tutte le situazioni descritte.

2. Per il tuo primo romanzo, Bergen. Il tuo respiro è il mio, hai deciso di creare una storia fantasy, ti sei ispirata a qualche famosa saga fantasy? Qual è la tua preferita?

 Per scrivere questo mio primo romanzo “Bergen. Il tuo respiro è il mio“, non mi sono ispirata a nessuna saga fantasy.

Sicuramente nella mia mente ho ricordi di molti film e libri fantasy, ma ho deciso di svuotare la mente da questi miei ricordi, per creare qualcosa che fosse del tutto al di fuori dell’ordinario.

Ho cercato quindi di non lasciarmi influenzare da ciò che già conoscevo e dai miei ricordi, proprio per creare qualcosa di diverso e che appartenesse solo al mio stile, nel bene e nel male. Ho preso spunto dai sogni che faccio durante la notte, sogno molto.

Ho cercato di utilizzare lo stile e le cadenze dei grandi classici, (il modo di far parlare i miei personaggi ad esempio) per poi unire queste sfaccettature classiche a quelle del fantasy e del thriller e alla fine calzarli assieme, in uno stile nuovo e unico, il mio!                                     

Suspense, la tensione e l’eccitazione come elementi principali della trama, ma anche eleganza!                                                                                                                                        La mia saga fantasy preferita è Twilight, non solo il libro, ma anche il film che riguardo ogni volta che lo trasmettono in tv senza mai stancarmi.

Se posso aggiungere, sono diverse le saghe fantasy che mi sono piaciute negli anni come anche “La spada della verità” serie TV ispirata a un ciclo di romanzi fantasy di Terry Goodkind – Harry Potter – Shadowhunters – The Vampire Diaries – Fallen e sicuramente anche se non è una saga, ma film, non posso non citare Labyrinth. Dove tutto è possibile. Il mio primo film fantasy che ho visto da bambina che non potrò mai dimenticare. Trama:  Sara intraprende un’incredibile avventura all’interno di un mondo fantastico per salvare il fratello Toby, rapito dal malvagio Jareth, il re dei Goblin, che risiede al centro di un labirinto denso di pericoli. Regista: Jim Henson con l’attrice Jennifer Connelly e l’attore David Bowie.

3. Da Ravenna alle fredde terre della Norvegia; perché la scelta di questa ambientazione così lontana? Ne sei rimasta affascinata durante qualche viaggio?

 Ho scelto la Norvegia, questa terra fredda e lontana come ambientazione per il mio romanzo, perché mi ha sempre affascinata fin da bambina e mi ha dato ora, la possibilità di giocare fin da subito, utilizzando e creando atmosfere suggestive che già esistono nella sua natura di terra lontana.

I fiordi e le aurore boreali, il sole di mezzanotte in Norvegia dove il sole non tramonta, questo fenomeno naturale che si verifica durante l’estate, per me è bellissimo!

Non ho ancora potuto assaporare dal vivo la Norvegia, ma al momento solo per documentari in tv e letture di guide specifiche del luogo. Mi auguro di avere la possibilità un giorno, di poter gustare e godere a polmoni ben aperti, l’aria di questa bellissima terra e vedere dal vivo tutto quello che io ho già descritto nel mio libro.

4. Il nome della protagonista, Freya, è un chiaro riferimento alla mitologia norrena e la stessa Freya racconterà proprio come il suo nome derivi da quello della Dea. Sei un’appassionata di mitologia nordica? 

Sì, sono appassionata di mitologia nordica.

Ho scelto così il nome Freya per la protagonista del mio libro e collegarmi a queste fonti per arricchire ed elaborare ulteriormente le vicende.

La mitologia norrena, rappresenta un grandissimo serbatoio di storie e leggende.

5. Marion Zimmer Bradley, Tolkien, J.K. Rowling, oppure Susan Clarke, sono alcune delle grandi firme del fantasy mondiale; quando scrivi hai dei punti di riferimento, scrittori che consideri i tuoi numi tutelari?

Quando scrivo sì, ho sicuramente dei punti di riferimento, scrittori che considero i miei numi tutelari, ma non solo scrittori del fantasy; sicuramente ti posso citare la mia amata scrittrice britannica Jane Austen, figura di spicco della narrativa neoclassica, una delle autrici più celebri e conosciute del panorama letterario del Regno Unito e mondiale.

Sono cresciuta con le sue letture, quindi non toccatemi la mia Jane!

… Poi posso dirvi per citarne alcuni che mi vengono in mente in questo momento: Edith Wharton, William Makepeace Thackeray, Gustave Flaubert, Lev Tolstoj, Charles Dickens, Bram Stoker, Patrick Suskind, Dan Brown, Stephen King, Stephenie Meyer, E. L. James, Lauren Kate, Claudia Gray, Elizabeth Peters.

6. Sotto le grandi storie, di qualsiasi genere, c’è spesso sotto la trama un messaggio. Trovi che la narrativa possa mescolare intrattenimento e morale?

Argomento complesso e discusso più di una volta?! …

Bene, è una domanda non del tutto semplice a cui dar risposta, quindi inizio per parlarti di questo argomento partendo da un po’ indietro, ad esempio, la favola è di regola scritta da un autore, ha per protagonisti animali e alla fine contiene una morale con la quale si vuole insegnare un comportamento o condannare un vizio umano.

La fiaba come ci hanno insegnato anche a scuola, invece ha origini popolari antichissime, risale addirittura alla preistoria, e non ha una morale.

Detto questo, la narrativa può mescolare intrattenimento e morale?

Per quanto mi riguarda sostengo che una storia non deve trasmettere un’informazione, nel senso che la narrativa non è giornalismo, per me la narrativa deve trasmettere emozioni, per volere dell’autore forse a volte, ma spesso no.

Credo ci sia un velo sottile che bilancia, come la linea del regno dei vivi con il regno dei morti nella notte di Halloween, quindi direi, che forse ci saranno pareri contrastanti, ma non è detto; quindi aggiungerei …  che la narrativa deve trasmettere emozioni, bensì grazie alla ricezione del lettore.

La narrativa è per me puro intrattenimento, parlando sia da lettrice e da potenziale scrittrice. Quando leggo un romanzo, voglio soltanto passare il mio tempo in modo piacevole e niente di più. Voglio essere intrattenuta da quelle storie e godermele fino all’ultima pagina.

Forse bisogna tenere separate le due metà di noi che scriviamo, capire come vediamo la narrativa da lettori e come da scrittori, anche se, da parte mia, avendoci ragionato su un po’, credo di avere gli stessi gusti e le stesse motivazioni.

Sicuramente quando scrivo, la cosa che a me interessa raggiungere, è che i lettori vivano la storia come se fossero dentro a un film, e se riescono a fare questo, allora secondo me il libro è riuscito bene e ha raggiunto il suo scopo.

7. Passando alle domande più leggere, vuoi raccontarti a noi con tre aggettivi che ti contraddistinguono?  

Mi racconto a voi con tre aggettivi che mi contraddistinguono:

Romantica, eterna sognatrice, appassionata.

8. Se dovessi scegliere tre cose di cui non potresti mai fare a meno, ovviamente escludendo la scrittura, quali sarebbero? 

 Le tre cose che scelgo di cui non posso fare a meno sono:

L’ Amore, la Libertà e le giornate da passare a contatto con la Natura.

9. Prima di salutarci quale messaggio o augurio ti piacerebbe lasciare ai nostri lettori?

Ai vostri lettori desidero lasciare questo messaggio e augurio: Spero di avervi tenuto in buona compagnia con questa mia intervista.

Cercate la felicità nelle cose semplici.

Non c’è mobilio più incantevole dei libri e non c’è tristezza alcuna che un’ora di lettura non abbia dissipato.

Auguro una buona lettura a chi acquisterà il mio romanzo “Bergen. Il tuo respiro è il mio.”  

Thriller Life ringrazia Jessica Vetricini per la gentilezza

a cura di Samantha Placucci – _leggichetipassa