
Lascia che il passato inizi
Walker Easterling è un ex attore diventato sceneggiatore di successo che dall’America ha deciso di trasferirsi a Vienna.
Quando incontra e si innamora di Maris York, una bellissima ed enigmatica artista, i suoi giorni si animano di eventi fantastici e allo stesso tempo inquietanti.
Man mano che l’amore di Walker per Maris cresce, la sua vita diventa sempre più bizzarra: scopre ad esempio di poter vedere cose che accadono appena prima che accadano e inizia ad avere strani ricordi che sembrano provenire dalle sue vite passate.
Così, su suggerimento di un amico, decide di rivolgersi a un potente sciamano di nome Venasque che lo aiuterà a scoprire e svelare quanto le sue numerose vite passate siano interconnesse.
È presto chiaro che qualcosa di oscuro e irrisolto chiede di riemergere con prepotenza, minacciando la storia d’amore tra Walker e Maris, e che una celebre storia per bambini nasconde segreti molto più spaventosi
RECENSIONE
Lascia che il passato inizi è ambientato per lo più a Vienna, con qualche salto a Monaco di Baviera (Germania) e negli USA.
Sebbene l’autore sia statunitense, Carroll ha scelto come ambientazione la città di Vienna : imperiale, con l’isola del Danubio ed il Prater, mi sembrava abbastanza insolita come scelta, finchè non mi sono ricordata che Vienna è famosa anche come città della psicoanalisi, dove Freud fu innovatore e, prima di lui, un professore di psichiatria, il barone Von Krafft-Ebing, introdusse il concetto di ‘paranoia’ nel linguaggio comune.
Quindi cosa c’entra con il libro?
Fidatevi, c’entra.
Tanto per cominciare, la prima cosa che mi è venuta in mente mentre leggevo Lascia che il passato inizi, è stato “Twin Peaks”.
Per quelli come me, “diversamente Millenials” è stato un telefilm degli anni ‘90, o mini Serie Tv come si dice adesso, alquanto improbabile.
Partito come thriller che ha tenuto tutti col fiato sospeso per sapere chi avesse ucciso Laura Palmer, tutto è naufragato alla comparsa di un nano ed altri personaggi “fantasy” che nulla avevano a che vedere con la storia.
Come un Fantasy-thriller, proprio come questo libro.
Difatti il romanzo parte bene, con Walker Easterling come protagonista, uomo affascinante, ex attore prestato alla pubblicità che, dopo il divorzio s’innamora di Maris York, ex-modella con alle spalle una relazione finita con Luc, un uomo violento, iper-possessivo e stalker, che incarna benissimo il villians della storia.
Walker è un figlio adottivo e, da quando ha iniziato la sua storia con Maris, ha continuamente sogni bizzarri ed è sicuro che hanno a che fare con il suo passato ed in particolare con i suoi genitori biologici.
E’ seguendo la ricerca del senso dei sogni e dei suoi genitori, in particolare del padre, che ti ritrovi catapultata in un fantasy in piena regola: prima l’incontro con lo sciamano Vanesque e tutti i suoi fantasmagorici animali, poi i continui salti temporali nelle sue vite precedenti, ed è a questo punto che fa la sua comparsa “l’omino” che dovrebbe essere suo padre.
Seguendo i suoi sogni, il nano, i suoi cosiddetti “poteri paranormali”, Walker incontra sul suo cammino continui riferimenti ad una vecchia favola dei fratelli Grimm “Rumpelstiltskin”; capisce quindi che per lui è fondamentale sapere di più sulle origini della fiaba e chi realmente l’ha inventata per poter venire a capo della sua vita e continuare la sua relazione con Maris senza pericoli.
E’ cosi che il lettore passa da un thriller ad un romanzo di parapsicologia ed infine al mondo delle fiabe con risultati, secondo me, assolutamente insoddisfacenti.
Quello che mi è piaciuto di questo libro sono le ultime pagine : circondata da personaggi delle favole ed altri improbabili personaggi storici riportati in vita per il gran finale, mi sembrava di assistere ad un film di Tim Burton, quando, con un incredibile colpo di genio, Jonathan Carroll trova il modo in un momento, di sconfiggere il cattivo “Breath” e, nel contempo, di lasciare una porta spalancata verso nuove avventure.
Va anche detto, ad onor del vero, che Carroll vanta un parterre di fans di alto profilo a partire dal grande Stephen King.
Vorrei citare e fare un plauso personale alla traduttrice, Carla Vannuccini, che ha interpretato magnificamente un libro “complicato” già fin dal titolo: pensate che è stato pubblicato in lingua originale nel 1988 col titolo di “Sleeping in Flame” che significa letteralmente “dormire nelle fiamme”.
Trovo che “Lascia che il passato inizi” rispecchia in pieno quello che il libro ti presenta, mentre non ho trovato nessun riferimento alle fiamme nel romanzo!
Traduzione: Carla Vannuccini
Editore: La Corte Editore
Pagine: 277
Anno pubblicazione: 2022
AUTORE
Figlio d’arte, Jonathan Carroll nasce a New York nel 1949, da uno sceneggiatore e da un’attrice.
Si laurea con lode presso la Rutgers University nel 1971.
Nello stesso anno sposa l’artista Beverly Schreiner e nel 1974 si trasferisce a Vienna per insegnare inglese presso la Scuola Internazionale Americana.
A metà degli anni Ottanta lascia l’insegnamento per dedicarsi alla letteratura.
Mentre il confine tra il mondo di fantasia creato dallo scrittore e la vita dell’insegnante-narratore si assottiglia, il lettore viene portato a chiedersi quanto affidabile sia il narratore stesso.
I successivi romanzi espandono questi temi, e spesso presentano narratori inaffidabili in un mondo nel quale il magico è visto come naturale.
È autore di quattordici romanzi, tra cui Gli artigli degli Angeli (Fazi, 2007), Outside the Dog Museum (Fazi, 1991) per il quale ha vinto il premio britannico per il miglior romanzo dell’anno; Il mare di legno (Fazi, 2004) e Mele bianche (Fazi, 2003).
Ha anche scritto numerosi racconti, tra cui Friend’s Best Man (Fazi, 2006), vincitore del “World Fantasy Award”, e le raccolte Panic hand vincitrici del premio Bram Strocker per la letteratura horror nel 1995 (Fazi, 2006).
I suoi romanzi sono stati tradotti in più di venti lingue e tra i suoi ammiratori dichiarati ci sono Stephen King, Juliette Binoche, Neil Gaiman e Sting.
