
Le tigri sono in giro
Non esistono le coincidenze per una spia, Catherine Standish lo sa bene.
Ha lavorato nell’intelligence abbastanza a lungo da aver visto tradimenti, doppi giochi e pugnalate alla schiena, ma cosa c’entra lei, l’ultima ruota del carro, un’ex alcolista che non è neppure una spia?
Smista carte alla Casa del pantano, il gradino più basso dei Servizi segreti, la discarica in cui vengono spediti gli agenti in disgrazia, che hanno commesso errori imperdonabili o ecceduto nei vizi.
Eppure, chiunque l’abbia rapita non può averlo fatto per caso, né per motivi personali: il vero bersaglio dev’essere proprio il Pantano.
O, meglio ancora, il suo capo Jackson Lamb. Di lui e della squadra di brocchi che dirige tutto si può dire, ma non pianteranno mai in asso uno di loro.
Per quanto falliti, strafottenti o strambi, non la lasceranno in pasto alle tigri: Catherine potrebbe scommetterci la vita.
Definito “il nuovo John le Carrè”, Mick Herron si è conquistato un posto nell’olimpo dei giallisti mescolando gli ingredienti tipici di una spy story con un’ironia tagliente che non risparmia nessuno, neanche i vertici dell’MI5, e che punta a smascherare le dinamiche di potere che si annidano dappertutto.
Portati sullo schermo da attori del calibro di Gary Oldman, Kristin Scott Thomas e Jack Lowden in una serie tv trasmessa in 107 Paesi, Jackson Lamb e la sua banda atipica di spie sono di nuovo in missione.
E sono molto arrabbiati.
RECENSIONE
Se avete voglia di un libro ‘refreshing’, una spy-story con tipiche battute ‘fredde’, non dovete perdervi questo libro che, come sottotitolo dovrebbe avere : cosa sei disposto a fare per mantenere il potere?
Sì perché i cattivi in questo romanzo sono principalmente i politici, che fanno qualsiasi cosa, pur di tenere, anzi aumentare, il potere che hanno.
Per rendervi conto di quanto in là si possano spingere, però, dovrete arrivare a tre quarti del libro, quando il romanzo diventa un thriller, nel senso proprio del termine.
Per quanto riguarda i protagonisti, in primis troviamo Peter Judd, Segretario di Stato, praticamente colui che è un gradino sotto al Primo Ministro: vuole controllare l’MI5, plasmarlo a suo piacimento, vendicarsi perché a suo tempo era stato scartato quando fece domanda nei servizi segreti.
Devo ammettere che è impossibile non associare Peter Judd a Boris Johnson, perché con quella sua frangetta moscia e bicicletta è proprio lui!
Anche i tempi sono giusti, basti pensare che nel Regno Unito il libro è stato pubblicato nel 2016, quando Johnson era appunto, Segretario di Stato.
In combutta con lui incontriamo Diana Taverner, detta ‘Lady D’ che vuole diventare il capo dei servizi ed è disposta, manco a dirlo, a fare di tutto per scavalcare quella che al momento è il suo superiore, ovvero Ingrid Tearney.
Le due donne si detestano e si comportano con una cortesia studiata che fa venire i brividi: secondo la mia opinione il titolo del libro – Le tigri sono in giro – è in gran parte dovuto a questa lotta tra le due donne, come due tigri che si studiano mentre decidono come e quando attaccare l’altra.
In questo è molto bravo Herron, a tratteggiare gli interminabili conflitti burocratici interni, dove tutti sono buoni o cattivi a seconda del loro tornaconto, ovvero dei perfetti voltagabbana.
Dall’altro lato troviamo i componenti del Pantano, che sono i “rifiuti” del celeberrimo servizio di spionaggio inglese MI5: sono spie decadute per le quali essere in servizio lì, è una forma di esilio; il lavoro che devono effettuare è deliberatamente noioso e spesso del tutto inutile, ma hanno anche un’indole autodistruttiva con spirale tendente verso il basso.
L’intenzione dei responsabili dei servizi segreti britannici è proprio quella di convincerli a lasciare il servizio, perché non vogliono licenziarli: sono tutte ex spie attive e qualche segreto, qualche asso nella manica, ce l’hanno.
Per questo vengono sottoposti a questo “mobbing”, mandati a fare uno pseudo lavoro di ‘intelligence’ in un edificio che occorre parecchia fantasia per chiamarlo tale.
Il team degli occupanti di questo posto fatiscente, ribattezzato di proposito “Pantano”, è composto da Louisa, che nasconde il dolore per la perdita del compagno Min nell’alcool (morto nel libro precedente “Dead lions- in bocca al lupo”); Marcus, che butta lo stipendio e quello che possiede nel gioco d’azzardo; Shirley che si fa di cocaina (anche lei come Marcus perfino durante l’orario ‘lavorativo’); River, che è il raccomandato per eccellenza; Roderick Ho, nerd che serve solo per le ricerche su internet e per il resto è inutile; Catherine è una ex alcolizzata, ed infine il capo Jackson Lamb.
Su di lui non basterebbe una recensione a parte: pigro, alcolizzato, fumatore incallito, mangia solo schifezze, ha battute per tutti, anche razziste, ha problemi di flatulenza di cui non si cura, anzi li usa per allontanare i sottoposti quando invadono il suo ufficio; per usare un termine gentile viene caratterizzato come una ‘cloaca umana’.
Eppure quando Catherine viene rapita, scatta l’agente segreto e ci mostra tutta la lealtà feroce verso i suoi subordinati: una sorta di riscatto totale.
Diventa chiaro che il team con a capo Jackson è composto da ex agenti caduti in disgrazia, ma di certo non stupidi che si mettono a disposizione per aiutare a liberare Catherine, che assume praticamente il ruolo di “mamma”, oltre a fare da cuscinetto, ovvero da intermediario, tra il gruppo e Jackson stesso.
Incredibili sono le descrizioni che usa per mostrarci come un uomo, Jackson, che è scansafatiche, derelitto, all’apice della trascuratezza, possa passare in un paio di righe a diventare il super eroe della situazione e salvare la collega rapita.
Sicuramente un punto di forza della scrittura di Herron sono i suoi personaggi, che sono assolutamente imperfetti ma per questo profondamente umani; sono veramente interessanti per il lettore, conditi col tipico “British humor” che, nel caso di Mick Herron si rivela davvero sferzante.
Traduzione: Alfredo Colitto
Editore: Feltrinelli
Pagine: 368
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Mick Herron è uno scrittore di romanzi thriller inglese.
Ha studiato al Balliol College di Oxford, dove si è laureato in Letteratura inglese. In Italia è stato pubblicato il suo romanzo di successo Un covo di bastardi (Feltrinelli, 2018), primo di una serie da oltre 250.000 copie vendute in Inghilterra, vincitrice del più ambito premio internazionale in ambito giallo – il CWA Dagger Award – e in corso di pubblicazione in nove paesi.
E’ stato definito dal “Daily Telegraph” “una delle venti migliori spy story di tutti i tempi”.
Insieme a bestseller come La spia che venne dal freddo di John le Carrè o Un nome senza volto (The Boune Identity) di Robert Ludlum.
La casa di produzione See-Saw Films ne ha acquisito i diritti per la televisione. Nel 2019 Feltrinelli pubblica in bocca al lupo.
