Francesco Falconi tra corsi e ricorsi storici

Francesco Falconi

Francesco Falconi nasce a Grosseto nel 1976 e si laurea a Siena in Ingegneria delle Telecomunicazioni.

Esordisce nel mondo editoriale nel 2006 con la sua prima saga fantasy Estasia.

La narrativa Young Adults diventa il suo paese letterario preferito e firma diversi titoli che vedono un ampio riconoscimento di pubblico e di critica.

Nemesis – L’Ordine dell’Apocalisse Evelyn Starr – il Diario delle Due Lune , Evelyn Starr – il Diario delle Due Lune e L’Aurora delle streghe sono le sue saghe fantastiche che raccolgono vari premi letterari.

Muses, un young adult dalle tinte gotiche edito da Mondadori nel 2011, verrà opzionato per una trasposizione cinematografica.

Nel 2020 pubblica Gli anni incompiuti, romanzo di narrativa, edito La Corte editore, candidato al Premio Strega e vincitore del Premio ” Amori sui generis ” della città di Grosseto.

I grifoni della Maremma, romanzo storico intenso e saga familiare che prende spunto da fatti reali, viene pubblicato nel 2022 da La Corte editore.

I grifoni della Maremma è anche un poderoso romanzo storico, dove la dimensione intima delle vicende personali delle famiglie Innocenti e Coppola viene sapientemente mescolata dall’autore con gli eventi che hanno coinvolto l’Italia in quei decenni che vanno dal 1944 agli anni Ottanta.

Ilaria Bernini ha letto e recensito il libro per Thriller Life QUI

Francesco Falconi ha risposto gentilmente alle nostre domande

1. Durante il primo lockdown causato dalla pandemia da Covid-19, ci siamo improvvisamente trovati tutti blindati in casa, dalla sera alla mattina. Superato lo shock iniziale, abbiamo cercato qualcosa da fare, per trascorrere il tempo al meglio, confinati nelle nostre mura domestiche. C’è chi impastava pane e focacce, chi riscopriva il piacere di allenarsi sul tappeto della sala, chi si dedicava “anima e cuore” al magico potere del riordino. E poi ci sei tu, che, proprio durante questa attività matta e disperatissima di “monta e smonta casa”, hai ritrovato un quaderno di memorie scritto da tuo padre durante un periodo di degenza ospedaliera. Dai “frammenti di vita” di babbo Marcello a “I grifoni della Maremma”, qual è stato l’iter che ti ha portato a scrivere questo potentissimo romanzo?    

Proprio così, ritrovare quel quaderno è stata una vera epifania e mi ha dato l’idea di scrivere una saga famigliare, un romanzo storico, ambientata proprio nella mia terra, la Maremma, partendo dal secondo dopoguerra narrato ne “I Frammenti di vita”.

La costruzione del plot ha impiegato diversi mesi, anche per il lavoro lungo e oneroso della ricerca delle fonti.

Il 90% di ciò che ho scritto è tratto da storie vere 

2. “I grifoni della Maremma”, un titolo dalle forti suggestioni. Un richiamo allo stemma della città di Grosseto, sicuramente. Ma immagino anche un richiamo all’identità tenace del popolo maremmano? 

Esattamente, non è solo lo stemma della città, ma il simbolo dell’indole orgogliosa, decisa del popolo maremmano, che si piega ma non si spezza.

Proprio come alcuni personaggi del romanzo, sebbene non tutti.

3. La Maremma, protagonista indiscussa. Per le vicende raccontate, private e pubbliche. Per i paesaggi. Per i personaggi letterari (Luciano Bianciardi, Italo Calvino, Carlo Cassola, Umberto Eco). L’amore viscerale per la tua terra madre, traspare tutto. Penso, tuttavia, che sia stata necessaria tanta ricerca, anche in “loco”. Quali sono state le tue principali “fonti”? 

Ho riportato alla fine del romanzo una decina di fonti, seppur limitandomi a quelle primarie, dallo stesso Bianciardi a saggi locali.

In tutto una trentina, e numerosi siti web.

Ma non sarebbe mai bastata una mera ricerca storica, servivano fonti che mi spiegassero di come era la vita reale negli anni 40 e i successivi.

Per cui ho avuto diverse interviste con mio zio e, per la parte napoletana, le famiglie De Liso e Orlando: solo racconti di vita vera mi potevano trasmettere le giuste emozioni con le quali colorare l’anima della mia storia.

4. Una narrazione prettamente storica, oggettiva, la tua. Specialmente della politica, senza troppe connotazioni (di destra o di sinistra). Non una cosa scontata, in Italia, specie quando si parla di Fascismo, Resistenza, ma anche di Rivoluzione studentesca del 68, di Brigate Rosse. E’ stata una scelta precisa, studiata e voluta? O la narrazione politicamente neutrale è venuta fuori così, “naturalmente”?   

È venuta fuori in modo del tutto naturale, e in realtà senza volerlo in par condicio.

La famiglia maremmana partigiana, quella napoletana di destra.

Il fulcro della politica è il personaggio del Tartaglione, partigiano durante la Resistenza, ed è interessante il suo sviluppo psicologico e sociale nel corso degli anni e la sua visione della sinistra che pian piano si sgretola fino agli Anni di Piombo.

5. “I grifoni della Maremma” è il primo libro di una coppia di pubblicazioni. Inizia nel 1944 e arriva fino agli anni Ottanta. L’altro, già in cantiere, riparte dagli anni Ottanta e arriva ai giorni nostri. Puoi anticiparci qualcosa?

Come si intuisce alla fine del libro, sarà narrato dal punto di vista di Federico, quindi rimbalzato nella generazione seguente.

Visto il periodo storico, mi concentrerò più sui personaggi e sulle relazioni tra le famiglie e meno sugli avvenimenti che hanno caratterizzato quel particolare momento.

Ma ancora devo iniziare a scriverlo, sono sincero, difficilmente vedrà la luce quest’anno.

Ma… mai dire mai.

6. Dal tuo primo libro, Estasia, scritto a 14 anni (uscito poi nel 2005), hai spaziato dal fantasy per ragazzi alla narrativa, per approdare al romanzo storico vestito da saga familiare. Prevedi di esplorare altri mondi narrativi?  

Per l’appunto ho in cantiere un noir/thriller psicologico a sfondo storico che uscirà proprio dopo l’estate, ma non posso dire nulla di più.

Per me cimentarmi in nuovi generi letterari è una sfida sempre allettante.

7. Infine, la tematica della Guerra, sempre attuale. La Seconda Guerra Mondiale, nel tuo romanzo. La guerra in Ucraina, nel 2022. Alla base, un sentimento che da sempre anima gli uomini: l’odio. E che hai sviscerato benissimo. Pensi che potremmo mai liberarcene? Riusciremo mai ad avere un tempo della Storia segnato solo dalla pace?

Certo che ci riusciremo, ma solo dopo immani perdite.

E per quanto?

Finché la nostra memoria pian piano si perderà, nel corso delle generazioni, e torneremo così al punto di partenza.

La storia è un alternarsi di cicli, spinti da un’evoluzione umana che si muove come una sinusoide.

Un periodo di boom economico, quindi la crisi, la paura, la ricerca di un nemico, la guerra.

Non credo ne usciremo mai.

8. Il bene e il male: dicotomia che viene ben rappresentata nei personaggi di quello che è il microcosmo familiare. La famiglia diviene così il fulcro dell’universo e cartina tornasole in cui si riflettono gli eventi storici e sociali. Come sono cambiate le dinamiche personali all’intero della famiglia nelle varie epoche?

Per rispondere a questa domanda servirebbe un intero saggio di sociologia.

In breve, penso che sia cambiato in modo fondamentale il ruolo della donna, non più la madre casalinga, ma la madre/moglie/lavoratrice emancipata.

Non è solo una questione di diritti, come quello del voto, ma le conquiste che sono state fatte nel corso degli ultimi cinquant’anni.

È un punto di arrivo?

Assolutamente no, purtroppo il femminicidio non è debellato affatto.

Ma sono stati fatti passi da gigante rispetto al secondo dopo guerra, è un dato inconfutabile.

9. Passando alle domande più leggere, vuoi raccontarti a noi con tre aggettivi che ti contraddistinguono?  

Caparbio, creativo, instancabile.

Quelli negativi non li dico 🙂

10. Se dovessi scegliere tre cose di cui non potresti mai fare a meno, ovviamente escludendo la scrittura, quali sarebbero? 

Escludendo la famiglia e il partner: 

I libri! Il mio cane! La tecnologia!

11. Prima di salutarci quale messaggio o augurio ti piacerebbe lasciare ai nostri lettori?

Che possano sempre versare una lacrima di nostalgia sfogliando l’ultima pagina di un libro.

Thriller Life ringrazia Francesco Falconi per la disponibilità

a cura di Ilaria Bernini e Patty Pici