Corpi dimenticati. La nuova indagine dell’ispettore William Wisting di Jørn Lier Horst

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Adrenalinico
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Corpi dimenticati

Larvik, cento chilometri a sud di Oslo.

È un gelido dicembre quando Viggo Hansen, sessantun anni, viene trovato nel salotto del proprio appartamento, a quattro mesi dalla morte.

Il caso è archiviato come un decesso per cause naturali, ma l’ispettore William Wisting non ne è convinto, così come sua figlia Line, cronista di nera per il giornale locale.

Col pretesto di scrivere un reportage, la giovane giornalista comincerà a scavare nel passato dell’uomo, per anni suo vicino di casa, disvelando una vita vissuta nel silenzio e nell’emarginazione sociale. Nel frattempo, a Wisting viene assegnato un nuovo caso: il ritrovamento nel profondo della foresta ghiacciata di un altro corpo mummificato, quello del professore americano Bob Crabb, arrivato l’estate precedente per un incarico internazionale.

Tra presagi e minacce, padre e figlia seguiranno il filo rosso che lega i due cadaveri, fino a trovarsi sulle tracce di un serial killer ricercato dalle agenzie di mezzo mondo, un insospettabile nascosto sotto mentite spoglie nella tranquilla cittadina norvegese.

RECENSIONE

Jørn Lier Horst in Corpi dimenticati, ci presenta una nuova indagine per il suo ispettore con questo giallo, caratterizzato da diversi colpi di scena, in una escalation di indagini, dove ti sembra di ‘toccare con mano’ i meccanismi d’inchiesta che man mano si complicano.

Sì perché, in questo thriller adrenalinico con due indagini che si svolgono in parallelo, una è portata avanti da William Wisting che si trova improvvisamente fra le mani quello che all’apparenza è un semplice omicidio, ma che diventa ben presto una matassa ingarbugliata, uno dei casi più difficili della sua carriera, con un cadavere decomposto che viene trovato in una fattoria dove vendono alberi di Natale, a cui è difficile dare un’identità.

Il corpo non è stato reclamato  da nessuno e nemmeno è stata denunciata la scomparsa di quest’uomo: si scoprirà che è un ex-professore in pensione che, ossessionato da un serial killer mai catturato, arriva dall’America per seguire le sue tracce, convinto che siano anni che vive in Norvegia.

Il romanzo – Corpi dimenticati – è ambientato infatti a Lervik, città della costa sud-occidentale della Norvegia poco distante dalla capitale Oslo, dove arrivano anche gli agenti federali ad aiutare la polizia locale, nel bel mezzo del freddo inverno, mentre si avvicina il Natale.

Sono convinti che il serial killer, Robert Godwin, viva da anni indisturbato qui, grazie all’identità rubata a qualcuno che non ha legami con la comunità, né parenti prossimi, un cosiddetto “Caveman” (che per inciso è il titolo originale del romanzo).

Naturalmente questa persona viene uccisa per poterne assumere l’identità ed il ‘ladro’ continua la vita isolata e solitaria della sua vittima.

Dall’altra parte incontriamo Line, figlia di William, che di professione fa la cronista e vuole scrivere un articolo su quella che sembra all’apparenza, una morte naturale di un vicino di casa, Viggo Hansen, trovato mummificato dopo oltre quattro mesi dalla sua morte: “un corpo dimenticato” appunto.

Line che si indigna con i suoi vicini di casa perché nessuno si è accorto che da tempo non usciva; quando suo padre le ricorda

che anche tu eri tra quelli che gli stavano intorno senza conoscerlo.

Al fatto di essere una concausa della solitudine di Hansen, Line ci aveva pensato: tenere tutto in equilibrio, tra reportage ed indagine sarebbe stata una bella sfida

Line che scoprirà, scavando nel passato di Hansen quanto triste e vuota fosse la sua vita, quanto poco sapeva di lui quell’uomo che aveva sempre avuto qualcosa di strano.

Se Line faceva tardi la sera, la madre le raccomandava sempre di tornare a casa prima che uscisse lui, quindi addirittura lo usava per spaventarla.

Lei che continuando le sue ricerche, mentre intervista una conoscenza di Viggo dopo l’altra, in quello che ben presto si trasforma da reportage di una morte naturale in omicidio, scoprirà sulla sua pelle quanto spesso le apparenze ingannino.

Nel romanzo, scritto da Horst nel 2013, ci viene ricordato che l’ONU ha appena nominato la Norvegia il primo Paese al mondo per qualità della vita, ma un sondaggio su quanto si considerano felici i cittadini ci posiziona al 112° posto!

Nel libro Corpi dimenticati, infatti, è presente questa tematica molto forte della solitudine ai giorni nostri, accompagnata da un ‘menefreghismo’ generalizzato.

Così come l’ispettore Wisting si interroga come sia possibile per alcune persone vivere e morire in un isolamento totale nel paese primo al mondo come qualità della vita, altrettanto fa il lettore: anche io mi chiedo infatti, come è possibile non vedere il tuo vicino di casa da quattro mesi e non accorgersi che qualcosa non va?

Non ti viene spontaneo chiederti come sta?

Per esperienza personale, nei paesi piccoli, di solito c’è una rete di volontari che periodicamente va a far visita agli anziani soli, mentre le istituzioni consegnano pasti a domicilio ed hanno creato un taxi sociale per chi si iscrive ai servizi.

Non tutti però sono d’accordo ad iscriversi, alcuni per dignità, altri perché non vogliono ammettere di aver bisogno di aiuto. 

Capita, quindi, di sentire i casi di cronaca di questi ‘corpi dimenticati’, persone che son rimaste sole, senza parenti, oppure che hanno parenti che vivono troppo lontani per occuparsi di loro o che  semplicemente se ne fregano.

È terribile ed è qualcosa su cui vale la pena di fermarsi un attimo e riflettere seriamente.

Un thriller scritto bene, con diversi elementi di procedura di polizia ad arricchire la trama grazie all’esperienza dell’autore che, prima di diventare scrittore, è stato agente di polizia ed ispettore, dove ci sono anche diversi colpi di scena ed un freddo che arriva anche a meno 18°.

Oltre al freddo ed alla neve che scende copiosa, ci sono i rapporti tra padre e figlia che sono ‘ghiacciati’; non è successo nulla tra di loro ma sono i caratteri dei due protagonisti descritti così.

Quando Line torna a casa dal padre per scrivere il suo articolo senza pre-avvisarlo, William non si scompone, non abbraccia sua figlia, non le prepara la cena o ne ordina una.

Niente.

Il freddo più totale.

Mi è venuto spontaneo immaginare come avrebbe scritto la stessa scena DeGiovanni, Roversi o Massimi con qualche latitudine più a sud!

Traduzione: Eva Valvo
Editore: Rizzoli
Pagine: 396
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Jørn Lier Horst, nato nel 1970, a dispetto della giovane età è un poliziotto di Larvik – la cittadina in cui ambienta i suoi romanzi – in pensione.

Oggi si dedica a tempo pieno alla scrittura, chiaramente ispirato dalla propria esperienza professionale.

Autore di numerosi romanzi, ha ricevuto importanti riconoscimenti letterari, tra cui il Glass Key Award per il miglior crime nordico nel 2013. William Wisting è il protagonista di una serie di dieci romanzi.

Corpi dimenticati. La nuova indagine dell’ispettore William Wisting di Jørn Lier Horst
Concludendo
Parte lento all’inizio, per poi inserire diversi colpi di scena che tengono il lettore ben invischiato nelle indagini, un po' calante la parte finale.
Pro
Ben fatte le descrizioni di procedura della polizia durante le indagini, scritte in modo tale da aumentare la tensione pian piano.
Contro
Un po’ scontata la parte finale con una conclusione che valeva la pena intensificare.
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