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Delitti al college

Nel prestigioso College di Darmouth, (Hanover, Boston) un diabolico assassino turba il clima sereno e gioviale in cui convivono studenti e professori.

E’ l’alba di una mattina uggiosa e densa di nebbia quando Kenneth Harris si sveglia sentendo strani colpi alla finestra.

Quando scosta la tenda rimane agghiacciato: il rumore proviene dai piedi del suo compagno di stanza Byron Coates.

Il suo corpo, coperto solo dal pigiama fradicio dell’umidità della notte, è appeso ad una corda fissata alla finestra del piano superiore.

By soffriva di depressione ed in passato aveva già tentato il suicidio ma Ken non poteva aspettarselo perché lo vedeva sereno frequentare i corsi e parlare del futuro.

Solo quando gli arrivavano lettere da casa sembrava sprofondare nella tristezza ma erano attimi per questo Byron cerca anche il minimo dettaglio per far luce sulla verità.

Verità che il medico legale si affretta a confutare: un pazzo omicida si aggira fra gli studenti ed ha architettato tutto ad arte simulando il suicidio.

Mentre gli eventi si susseguono in un clima macabro e mentre altri due studenti vengono uccisi, Kenneth è sempre più perplesso, inizia a dubitare di tutti quelli che frequenta, dai compagni  ai professori, sui loro moventi e sui loro alibi.

Arriva a dubitare anche del padre, stimato legale e autore di libri polizieschi, arrivato al college per dare una mano nelle indagini anche perché la polizia sembra a corto di personale.

Sarà una lettera della madre di Byron a fare in modo che si riesca  a collegare tutti i tasselli capendo ben presto che dietro quei delitti si celano i segreti di una ricca famiglia e dell’avidità di qualcuno che si vuole impossessare di una  rendita milionaria.                                                                                 

RECENSIONE

La narrazione in prima persona rende la storia palpabile e viva anche se balza all’occhio una scrittura poco moderna, le stesse azioni, i pensieri e le movenze sanno di epoche passate.

Ciò non toglie che la scrittura sia scorrevole e lineare anche se piuttosto fredda.

Non c’è coinvolgimento emotivo né per la storia né per i personaggi, in alcuni punti la narrazione sembra elencare fatti di cronaca in modo impersonale e poco empatico. 

Gran parte della storiavi – Delitti al college – si sviluppa con pochi personaggi secondari che non ci vengono presentati né caratterizzati a dovere per cui sembrano rimanere fuori dal contesto.

Nei primi capitoli  i dialoghi tra Kenneth e il padre riempiono le pagine tra supposizioni, elucubrazioni, ipotesi: tre omicidi in pochi giorni e le azioni che si svolgono per lo più in ambienti chiusi hanno il sapore dei gialli di Agatha  Christie.

La  lettura  scorre veloce ed il ritmo diventa incalzante sul finale lasciando un po’ spiazzati su alcuni punti: com’è possibile che lo sceriffo elargisca pistole a chiunque affermando che così la copertura è maggiore?

E come mai, in un accerchiamento allo scopo della cattura dell’omicida, non ci sono ruoli definiti ma ognuno va dove gli pare rischiando di beccarsi una pallottola solo perché lo sceriffo (sempre quello di prima!) è un incompetente?

Forse sono “licenze poetiche” che non sono riuscita a comprendere…

Delitti al college rimane comunque una buona lettura, breve, fluida che ha il sapore di altri tempi e di morali vetuste.

Traduzione: Dario Pratesi
Editore: POLILLO 
Pagine: 240
Anno pubblicazione: 2021

AUTORE

Clifford Orr nato nel 1899 nel Main, manifestò una precoce vocazione per la scrittura e dopo aver lasciato l’università(in cui aveva formato come librettista diversi musical) senza però laurearsi, lavorò come giorno lista al Boston Evening Transcript, in seguito andò a dirigere la libreria di Wale Street Doran. Nel 1929 esordì con il giallo “Delitti al college” che conquistò popolarità per l’ambientazione inconsueta, seguito poi da “La casa sulla scogliera”, e nonostante l’annuncio dell’uscita di un terzo libro, abbandonò la carriera letteraria e divenne editorialista per la rivista “The New Yorker”. Omosessuale ed alcolista ebbe una vita infelice e morì nel 1951 senza aver compiuto 52 anni.

Delitti al college di Clifford Orr
Concludendo
un giallo che si legge in breve tempo, una storia dal sapore di “vecchi merletti” dove gli intrighi affondano le loro radici nell’avidità.
Pro
Scorrevole
Finale incalzante
Contro
Un po' troppo freddo e impersonale
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