
A occhi chiusi
Dalla casa sulla scogliera dove Edie e Jake si sono trasferiti, si vede solo una cosa: il mare.
Mare grigio che si fonde col cielo, con onde altissime che s’infrangono sulla roccia.
Per Edie, la differenza con Londra è schiacciante: tanto più che non può usare l’auto per via di un disturbo agli occhi che le provoca momenti di blackout visivo.
Se non altro, però, lungo quel tratto selvaggio di costa vive anche Ryan.
Il terzo componente di un trio indivisibile: amici fin dal liceo, Edie, Jake e Ryan erano il terzetto più enigmatico della scuola.
Certo, nel frattempo la vita si è messa in mezzo, e piccole invidie e rancori hanno scavato qualche solco tra Jake e Ryan…
Fino alla mattina in cui Edie viene raggiunta dalla notizia più impensabile: Jake è stato trovato morto, in una pozza di sangue.
E a dare l’allarme è stato proprio Ryan.
Un tremendo sospetto e mille domande si affacciano alla mente senza pace di Edie…
Fidarsi di qualcuno è ormai impossibile per lei. Sola nell’oscurità, non può fare altro che chiedersi che cos’è che non riesce a vedere.
RECENSIONE
Un libro tanto breve può contenere al suo interno tante emozioni e tanti elementi?
Sì, anche se forse la brevità (scelta dell’autrice? Decisioni di casa editrice?) lo penalizza un po’.
Sarebbe stato meglio, a mio avviso, qualche pagina in più per spiegare meglio alcuni passaggi.
Primo fra tutti?
Il legame tra i tre, la malattia di Edie, che è come un macigno incombente.
Questa malattia può anche essere utilizzata come una metafora, probabilmente.
Edie, in fondo, nella sua vita ha spesso “tenuto gli occhi chiusi”, fatto finta di non vedere, si è spesso girata dall’altra parte, di fronte non solo alle difficoltà, ma anche alle cose che non le facevano piacere per evitare dolori e conseguenze al suo rapporto di coppia con Jake e alla sua amicizia con Ryan.
E’ proprio Edie a narrare la storia, secondo le sue percezioni.
I possibili buchi di trama, a mio parere, sono dovuti proprio a ciò che la donna, almeno secondo la metafora della sua malattia, vede o sceglie di vedere: tre bravi ragazzi, amici da tutta la vita, che non hanno mai fatto del male a nessuno.
Vede un marito in crisi, i suoi tradimenti, un amico accusato di omicidio.
Vede o fa finta di vedere perché le fa comodo?
Sin dalle prime pagine si ha questa sensazione.
Il punto di forza di questo “quick read”, romanzo breve o racconto lungo (come lo si voglia chiamare) è dato dallo spessore dei personaggi e dalla loro evoluzione (o involuzione?) psicologica.
La descrizione dei loro sentimenti e del loro tormento, della difficoltà di arrivare ad una soluzione che sarebbe a portata di mano, la scelta di comodo di non rivelare quello che non piace, di non ammettere determinati errori per paura delle conseguenze è un altro elemento interessante.
Traduzione: Rachele Salerno
Editore: Piemme
Pagine: 126
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Paula Hawkins è nata e cresciuta in Zimbabwe dove il padre lavorava come economista.
Si trasferisce a Londra all’età di diciassette anni, laureandosi successivamente a Oxford.
Lavora per quindici anni nel campo del giornalismo che abbandona per dedicarsi alla scrittura.
Nel 2015 pubblica, negli Stati Uniti, La ragazza del treno: il suo romanzo d’esordio, che in tre settimane vende 500.000 copie.
È autrice anche di Dentro l’acqua (Piemme, 2017) e di Un fuoco che brucia lento (Piemme, 2021).
