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Il caso Morel

Vilela, ex commissario diventato scrittore di gialli, incontra in prigione Paul Morel, artista incarcerato con l’accusa di avere assassinato barbaramente una delle sue amanti, il cui cadavere è stato ritrovato su una spiaggia di Rio de Janeiro.

È stato Morel a chiedere di vedere Vilela, per fargli leggere dei brani di un manoscritto in cui racconta la sua vita e (chissà?) la verità sull’omicidio.

L’ex commissario, che è in crisi creativa, accetta di leggere il libro, sempre più intrigato dall’ambiente descritto dall’artista: da una parte il gran mondo carioca tra il perverso e il gaudente, fatto di orge in grandi appartamenti lussuosi a Copacabana e di piccole angherie borghesi; dall’altra un sottobosco di prostitute, delinquenti e immigrati dalle zone povere del Brasile.

Procedendo nella lettura, a Vilela viene voglia di indagare sul delitto.

A poco a poco, i nomi dei personaggi vengono sostituiti da quelli reali, le scene del libro si sovrappongono a quelle della vita vera, Vilela a Morel, i romanzi ai diari, fino alla risoluzione dell’enigma…

O forse era la fine del romanzo?

Pubblicato nel 1973 e da subito bestseller oltre ogni aspettativa, Il caso Morel aprì la strada a un’incredibile carriera: un romanzo geniale, costruito da una penna di prim’ordine, colto ma fatto per piacere a tutti, capace di attingere al basso per farne alta letteratura.

RECENSIONE

Leggere questo testo è davvero un’esperienza surreale.

Ci troviamo di fronte ad un libro che avrà la sua componente investigativa, ma con il giallo puro ci fermiamo qui.

La narrazione si concentrerà infatti sul vissuto, sulle emozioni sussurrate, sulla… forse pazzia?

Paul Morel è in carcere. Scrive. Fa leggere.

Fantasia o realtà?

Vileva poliziotto, avvocato, scrittore.

Legge. Va più a fondo. Scopre.

La narrazione di Paul Morel ne Il caso Morel è interrotta da frequenti citazioni, che a volte sono nel contesto, altre sono assolutamente dissonanti.

José Rubem Fonseca esprime questo cambio di registro avvalendosi di perle letterarie.

Non tutte sue badate bene.

A.M.Carvalho, ottantenne, mangia bistecca e patatine. Suo nipote, sedicenne, mangia la stessa cosa. Investimenti diversi.

Vilela quindi, dicevamo, legge. Ma cosa? Legge gli scritti di Morel preso dalla voglia improvvisa di farlo. Delle fantasie davvero particolari o un tentativo maldestro di biografia?

I personaggi che incontriamo in queste pagine sono per lo più donne, casi umani nel vero senso della parola.

Ognuna delle donne più rilevanti, porta con sé un nome… vero o inventato?

Elisa, Joana, Carmem, Ismênia.

Loro sono le più importanti alla nostra storia.

Una di loro poi perderà anche la vita. Una di loro verrà tradita dai suoi particolari gusti in fatto di piacere.

Schiaffi. Pugni. Insulti. Morsi. Graffi.

Un solo sospettato.

Vileva però ci vuole veder chiaro, al contrario di ciò che pensa il commissario Matos.

Una verità celata tra righe e subconscio.

Un finale che da adito a riflessione e differenti interpretazioni.

Quale sarà la verità?

Un racconto – Il caso Morel – oserei dire psichedelico.

Durante la lettura si ha come l’impressione di trovarsi in una discoteca affollata ove i protagonisti non ballano solamente… confusione, caos, delirio ma anche eccitazione.

Un continuo cambio tra vita e parole. Interruzioni motivazionali e frasi sconnesse.

Brevi incisi.

Una certa concentrazione sarà resa necessaria e anche un’apertura mentale davvero ampia.

Un testo assolutamente non convenzionale, mai affrontato prima d’ora.

Io mi sento ancora indecisa, lo ammetto.

C’è del sicuro genio in questo autore per il dinamismo e la pazzia creati, per lo stile narrativo sicuramente unico.

Un caleidoscopio narrativo che vi sconvolgerà. Il ritmo di lettura sarà sicuramente serrato per le frasi molto brevi e frammentarie.

La sensazione sarà quella di trovarsi a vagare nella testa caotica del protagonista.

Se cercate casi da risolvere e sospettati da rincorrere questo testo non soddisferà le vostre aspettative.

Se volete invece un’avventura completamente pazza e priva quasi di senso in alcune parti, allora siete nel posto giusto.

Una ragazza morta sulla spiaggia, ricordi frammentari, libidine, una baracca, un uomo, tante donne.

Verità. Finzione. Libertà. Pazzia.

Un uomo ha paura di trovare un assassino.

Un altro ha paura di trovare una vittima.

Uno è più saggio dell’altro.

Editore: Fazi editore
Pagine: 195
Anno: 2023

AUTORE

José Rubem Fonseca (Juiz de Fora, 11 maggio 1925 – Rio de Janeiro, 15 aprile 2020) è stato uno scrittore e sceneggiatore brasiliano, vincitore del Premio Camões nel 2003.

Si laureò in Giurisprudenza all’Università Federale di Rio de Janeiro, all’epoca capitale del Brasile.

Dopo essere stato uno dei più brillanti allievi dell’accademia di polizia di Rio, il 31 dicembre 1952 divenne commissario del sedicesimo distretto, intestato a San Cristoforo. Fu esonerato il 6 febbraio 1958. Gli anni nelle favelas permisero a Fonseca di essere lo scrittore brasiliano che di più ha avuto contatti con quel mondo, che ha profondamente influenzato tutta la sua opera e il suo pensiero.

Tra il 1953 e il 1954 era stato più volte presso l’Università di New York, dove si appassionò alla letteratura, attività alla quale si dedicò completamente dopo aver lasciato la polizia.

In quegli anni conobbe il connazionale scrittore Dalton Trevisan, del quale divenne amico. Si appassionò inoltre al cinema, diventando successivamente sceneggiatore. Lavorò per l’emittente televisiva statunitense Home Box Office, ottenendo visibilità anche per i suoi romanzi.

Rubem Fonseca è morto all’ospedale Samaritano di Rio dopo essere stato colto da un attacco di cuore nel suo appartamento, nel quartiere di Leblon, il 15 aprile 2020, all’età di 94 anni.

Il caso Morel di Rubem Fonseca
Concludendo
Un noir sicuramente diverso, misterioso e dallo stile narrativo assolutamente unico.
Pro
Stile innovativo
Unicità di storia e metodo narrativo
Contro
Stile innovativo (data la particolarità potrebbe non piacere a tutti)
Poco spazio al caso vero e proprio
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