
Piccole bugie. Le inchieste di Maisie Dobbs
Londra 1930, Maisie Dobbs è ormai un’affermata detective ed il fedele assistente Billy Beale le è di grande aiuto e supporto.
La sua intelligenza, la determinazione e la forza di volontà, la portano a risolvere molti casi, spesso battendo sul tempo l’ispettore Stratton di Scotland Yard, a cui piacerebbe essere più di un semplice amico.
L’Europa si sta riprendendo dalle ferite della Grande Guerra, moltissimi uomini, partiti per il fronte, non sono più tornati a casa, tantissimi i dispersi e le famiglie, sconvolte dalle perdite, non esitano a rivolgersi a spiritisti, sensitivi o medium, spesso ciarlatani, nel disperato tentativo di placare il dolore e cercare un contatto con chi non c’è più.
E’ quello che ha fatto la moglie di Sir Cecil Lawton, convinta che il figlio Ralph, precipitato con il suo aereo sul suolo francese, sia ancora vivo e la medium a cui si è rivolta le ha instillato false speranze: Per questo motivo Sir Cecil contatta Maisie Dobbs: sul letto di morte ha promesso alla moglie che avrebbe fatto il possibile per cercare il figlio, ben sapendo di contare su poco o nulla perché nell’esplosione dell’aereo era rimasta solo la targhetta di riconoscimento.
La richiesta turba Maisie perché capisce che il rapporto padre – figlio è fonte di turbamento e cela qualche segreto per cui lei pone una condizione: che Sir Lawton, avvocato d’alto rango, difenda Avril Jarvis, una tredicenne accusata dell’omicidio del patrigno che l’ha costretta alla prostituzione.
Maisie inizia così la sua indagine che la porta in Francia alla ricerca di prove e sulle tracce del suo passato da crocerossina, tra ricordi e segreti mai confessati.
RECENSIONE
Terzo capitolo delle indagini dell’investigatrice privata Maisie Dobbs, giovane donna emancipata, che ha dovuto imparare presto a gestirsi da sola grazie alla sua sete di sapere, alla sua volontà e alle sue capacità che ne hanno forgiato la tempra.
E’ una donna indipendente, dolce ma decisa, ferma, compassionevole e discreta.
Essere una donna libera negli anni ’30 era sicuramente difficile, la sua mente aperta e curiosa, geniale ed intuitiva le hanno attirato diverse critiche ma ha sempre guardato avanti con determinazione.
Il libro può essere suddiviso in tre parti: la prima a Londra, dove Maisie svolge il suo lavoro cercando di risolvere i casi che le sottopongono ma anche assicurarsi che l’esito delle indagini possa dare pace all’animo delle persone coinvolte.
La seconda in Francia dove incontra la padrona del castello di Saint- Marie e la nipote Pascale, il luogo dove è precipitato l’aereo di Ralph.
La terza parte la vede di nuovo in Inghilterra a tirare le somme della sua ricerca e a cercare di regalare un po’ di serenità anche se questo significa raccontare una piccola bugia.
Pascale ha perso la madre ed il padre durante il conflitto.
Dalle testimonianze raccolte e da un diario che Pascale le consegna, Maisie riesce ad unire tutte le tessere di una storia intricata e a ricostruire quel passato che ha seminato tanto dolore.
Incontra anche la sua amica Priscilla che lì vive da quando si è sposata e ha messo su famiglia e scopre che ha perso il fratello, Peter, arruolato nell’intelligence militare di Maurice Blanche, suo ex datore di lavoro nonché mentore.
il passato era un abisso oscuro in cui stava rapidamente calando
ma è a quel passato che occorre guardare per arrivare alla soluzione.
E in quei luoghi si sente precipitare nell’abisso dell’orrore che ha vissuto quando, da crocerossina, ha cercato con tutte le sue forze, di salvare vite umane, con le mani sporche del sangue di tanti ragazzi che credevano in un ideale di libertà.
Nella terza parte, tornata a Londra, è finalmente in grado di ricostruire tutto quanto era accaduto.
La risposta che Sir Lawton cercava gli viene data mettendo a tacere la sua coscienza e la delusione di aver avuto un figlio che non era come lui avrebbe desiderato.
A volte è meglio mentire perché alla fine nulla può essere cambiato.
Maisie riesce a capire chi si cela dietro i vari tentativi di eliminarla e aiuterà l’amica Priscilla chiudendo un cerchio di destini incrociati inevitabilmente.
La scrittrice ci regala il fascino di un’epoca con una prosa incalzante, scorrevole, ci fa respirare l’aria di altri tempi, il fermento di un Inghilterra post bellica che sta cambiando ma ancora soffre del trauma e ne porta le cicatrici: il paesaggio muta perché l’uomo cerca di curarne le ferite causate dalla guerra, ferite che hanno lacerato uomini ma anche edifici che portano sepolti in profondità vecchi ricordi su cui costruire il futuro.
Sono gli anni della grande depressione, della fine del proibizionismo, della moda che cambia: gonne strette in vita, gambe avvolte dai collant, pettinature ondulate, le donne indossano i pantaloni e si ispirano alle dive del cinema muto come Marlene Dietrich o Greta Garbo.
I molti personaggi sono ben caratterizzati, ognuno col suo carico di umanità ed inquietudini, portano su di sé la difficoltà degli anni vissuti nella guerra ma, ciascuno col suo fardello di dolore, riesce a trovare il modo per guardare avanti e lasciarsi alle spalle l’inferno vissuto cercando una redenzione nel futuro.
Ho apprezzato moltissimo lo stile pulito, incalzante e coinvolgente, la cura delle ambientazioni e la storia più che verosimile.
Traduzione: Olivia Crosio
Editore: Neri Pozza
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2023
AUTORE
Jacqueline Winspear nasce nel Kent, Inghilterra, nel 1955, ha studiato e lavorato nel campo dell’editoria e delle comunicazioni a Londra.
All’inizio degli anni ’90 si trasferisce negli Stati Uniti dove, oltre ad intraprendere l’attività di psicologa e a collaborare con riviste, giornali e radio, ha realizzato il sogno di diventare scrittrice iniziando una serie di gialli con protagonista Maisie Dobbs.
Vive in California.
Ha ricevuto numerosi premi tra cui l’Edgard Award per il miglior romanzo e l’Agatha Award per il miglior romanzo d’esordio.
Il suo romanzo Un semplice caso di infedeltà è stato finalista al Dayton Literary Peace Prize nel 2015.
