
Una ragazza speciale. The It Girl
April Clarke-Cliveden è stata la prima persona che Hannah Jones ha incontrato una volta arrivata a Oxford. Vivace, brillante, a volte volubile ma incredibilmente popolare, ha rapidamente trascinato Hannah nella sua orbita magnetica.
Insieme, durante il primo semestre, hanno fatto conoscenze che ben presto si sono trasformate in solide amicizie: April, Hannah, Will, Hugh, Ryan ed Emily sono diventati inseparabili.
Ma, alla fine dell’anno, April è morta. Sono passati dieci anni da allora.
Hannah e Will aspettano il loro primo figlio e l’uomo condannato per l’omicidio di April, John Neville – ex custode di Oxford –, è morto in prigione.
Hannah comincia a sperare di essersi finalmente lasciata il doloroso passato alle spalle, ma un giovane giornalista si presenta alla sua porta con nuove prove che sembrano riaprire il caso, facendola ripiombare nell’incubo.
Decisa a scoprire cosa è successo davvero ad April tanti anni prima, Hannah si rimette in contatto con i suoi vecchi amici. La verità che la attende va oltre ogni possibile immaginazione.
RECENSIONE
Il romanzo è narrato in prima persona da Hannah Jones e si snoda su due piani temporali: il passato che si apre con la morte di April per poi catapultarsi nel presente con la morte di John Neville.
È tra questi due eventi che si snoda la vita passata e presente di Hannah: dall’essere una promettente studentessa di letteratura inglese a Oxford a dover fuggire da quel mondo per proteggersi in una piccola libreria a Edimburgo.
La protagonista rappresenta il classico cliché della ragazza di campagna che si trova catapultata in una prestigiosa università in mezzo a persone facoltose di cui lei non ha né i soldi né la classe e così si trova a oscillare tra l’ammirazione e l’invidia e a ossessionare il lettore su quanto e come lei abbia fatto dei sacrifici per essere lì.
Cliché per cliché, ovviamente la nostra Hannah si innamora del promettente studente di economia che è fidanzato – ma guarda un po’ – con la sua compagna di stanza super ricca, super bella, super elegante ma che sarà super morta nel giro di poco.
Risultano banali anche i personaggi di contorno, l’unica forse figura interessante è quella del professor di lettere, ma anche lì si sfiora il solito stereotipo del professore giovane (o giovanile), interessante ma anche un po’ porco.
Il povero John Neville rappresenta tutto ciò che può spaventare una ragazza di 19 anni: non bello, un po’ stalker, inquietante… e anche qui si poteva fare qualcosa di più.
Il colpo di scena risulta elettrizzante ed è forse l’unica cosa degna di nota in questa banalità narrativa.
Ho sentito parlare benissimo di questa autrice e sicuramente mi aspettavo qualcosina in più.
Traduttore: Valentina Legnani e Valentina Lombardi
Editore: Newton Compton
Pagine: 487
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Ruth Ware è nata nel 1977 ed è cresciuta a Lewes, nel Sussex.
Si è laureata all’Università di Manchester e ha lavorato come cameriera, libraia, insegnante di inglese e nell’ufficio stampa della Vintage Publishing.
Ha vissuto a Parigi e a Londra, dove attualmente risiede con il marito e i figli.
In Italia ha pubblicato L’invito, il suo primo thriller, e La donna della cabina numero 10.
Di entrambi sono stati venduti i diritti cinematografici.
Con Corbaccio pubblica anche Il gioco bugiardo (2018) e L’eredità di Mrs Westaway (2019).
