I fantasmi si vestono nudi di Loriano Macchiavelli

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I fantasmi si vestono nudi

Non c’è nebbia, stanotte.

Il portico di San Luca è un gioco di luci e di ombre sinuoso e percorso dall’eco di una processione: a quest’ora? Strano.

Santo, diciassette anni, affronta a piedi la ripida salita che conduce alla basilica sul Colle della Guardia: muto, pensieroso, deluso da come sta andando la sua vita.

Sogna di fare il ciclista ma, per ora, l’amico ed ex compagno partigiano di suo padre, Arci, gli ha rimediato un lavoro da apprendista tipografo.

Che gli sta stretto ancora prima di cominciarlo e che – anche se ancora non lo sa – presto lo metterà pure nei guai con la giustizia.

Ma proprio in questa notte dubbiosa e insoddisfatta, il destino ha in serbo per Santo una sorpresa: fermandosi per riprendere fiato, infatti, incontra Crisantemia, una ragazza bella, dolce, bionda… e nuda. E morta.

Quando?

Una decina di anni prima, nel 1945, mancavano appena poche ore alla Liberazione di Bologna.

Dove?

Lì, nell’orfanotrofio che si trova sulla curva non per niente detta «delle Orfanelle».

Come?

Lei non lo ricorda, ma è stata una morte violenta. Santo si ritrova così nelle insolite vesti di indagatore, con grande preoccupazione di sua madre vedova e del suo amico Biella.

Il compagno Arci, invece, è disposto a dargli una mano, anche se non è tanto disposto a credere che si sia fidanzato con una ragazza defunta.

RECENSIONE

C’era una volta una favola antica
Quasi da tutti ormai dimenticata
Che continuava a volare nell’aria
Aspettando colui
Che l’avrebbe di nuovo narrata

Cosa c’entra con questo libro la canzone di Vasco?

Nulla direi, ma, quando ho iniziato a leggerlo mi è venuta in mente e l’ho canticchiata parecchio anche dopo averlo finito.

E allora ho pensato di ricreare un po’ di atmosfera proprio con le parole di questa canzone

Era una favola vecchia
Era un poco svanita
Come un barattolo d’aranciata aperta
Ma non voleva rassegnarsi
E cercava di non dimenticarsi

Anche questa storia è vecchiotta.

L’autore ci dice in una bellissima prefazione, di evitare di chiedergli quanto di questa storia sia vero e noi sorvoliamo!!!!

Con questo libro l’autore riprende il filone delle “storie di fantasmi”, vecchio e polveroso soprattutto per chi è abituato ritmo e all’azione.

La lentezza in questo libro fa da padrona ma… è una lentezza che incuriosisce, perché l’autore stesso ci racconta più di una storia e il lettore rimane “seduto” su questa poltrona comoda di ricordi con nessuna intenzione di andar via.

Parlava di una bambina bionda
Che non voleva dormire da sola

Il protagonista è un Santo… cioè non proprio Santo come già lo sta intendendo chi legge ma… Il Santo va tenuto a mente anche se poi di fatto si chiama Claudio!

E la “bambina bionda” della canzone? C’è eccome!

Chiamiamola Crisantemia, come lei stessa ci dice.

E inoltre il fulcro della storia avviene di notte sotto i Portici di San Luca quindi, ancora una volta, la canzone di Vasco torna e, come già si evince, il Santo ha il suo notevole peso!

E la sua mamma poverina
Doveva starle sempre vicina

C’è anche una mamma in questo romanzo… la madre del protagonista che è tutto tranne “poverina”!

E’ una tosta, che si rimbocca le maniche e regge da sola la casa mentre il suo ragazzo di diciassette anni par perso fra scioperi, pedalate notturne e amore.

Lei, che già in passato aveva nascosto suo marito ai repubblichini, oggi nasconde il figlio proprio in quella soffitta e con lo stesso cipiglio determinato e coraggioso.

Perché poi suo figlio abbia dovuto colpire un celerino il primo giorno di lavoro se lo chiederà in eterno, ma questa è un’altra storia!

E ce ne sono tante di storie intrecciate in questo libro.

Ogni personaggio ha una sua storia, che in un modo o in un altro ci viene raccontata al momento giusto e nell’angolo giusto!

E poi ci sono i 666 portici di Bologna che portano fino a San Luca, dove solo chi ci è vissuto li sente raccontare.

Ci sono le strade, piene di insidie, ma se ci sei cresciuto in quelle strade, in sella ad una bici (meglio se appena lucidata dal Biella), non è un problema sfidare il vincitore della tappa del Giro d’Italia che proprio quelle strade ha scelto.

E poi c’è (soprattutto) la passione di Santo per la bicicletta. E’ questo il nodo principale della storia!

Il record della tappa del Giro d’Italia che corre proprio per quelle strade, che Santo conosce come le sue tasche! Se si impegna, ce la fa a battere il record… ma perché di notte sì e di giorno no?

Sarà il caldo? Non lo capisce neanche lui, ma se corre la notte gli sembra di essere più “leggero”.

E poi c’è la Guerra, da poco finita, ma che rimane dentro… coi suoi morti, le sue ingiustizie, i suoi ricordi, il suo dolore indelebile.

E poi c’è la nebbia, di notte, sotto quei portici che sembrano deserti, ma, come Santo ha imparato, in realtà ad aguzzare vista e udito beh… non è poi così vero!

E poi Crisantemia non sa come è morta e solo Santo può aiutarla e allora il modo migliore è chiedere, è scoprire, è indagare, per poi esaudire il suo desiderio più grande.

E poi… e poi tanto ancora che non voglio svelare.

E’ una favola antica e come tale va letta

E c’era una volta una favola antica
Quasi da tutti ormai dimenticata
Che continuava a volare nell’aria
Aspettando colui che l’avrebbe di nuovo narrata
Era una favola vecchia
Era un poco svanita
Come un barattolo d’aranciata aperta
E per non essere dimenticata
Diventò vera
Diventò
Diventò
La vita

Editore: Solferino
Pagine: 198
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Ha frequentato l’ambiente teatrale come organizzatore, come attore e, infine, come autore; alcune sue opere teatrali sono state rappresentate da varie compagnie italiane. Dal 1974 si è dedicato al genere poliziesco e ha pubblicato numerosi romanzi divenendo uno degli autori italiani più conosciuti e letti. 

Da un suo romanzo (Passato, presente e chissà) è stato tratto lo sceneggiato televisivo per Rai Due Sarti Antonio brigadiere andato in onda nell’aprile del 1978. In seguito ha curato il soggetto e la sceneggiatura del film per la TV L’archivista, andato in onda su Rai Uno nel settembre del 1988. Il film porta sul piccolo schermo uno dei suoi personaggi letterari più riusciti: Poli Ugo, interpretato per la TV da Flavio Bucci.

A fine ’87 e primi mesi del 1988 è andata in onda una lettura radiofonica in 13 puntate dei suoi racconti, dal titolo I misteri di Bologna. Nel 1988 Rai Due ha prodotto una serie di 13 telefilm, tratta da suoi romanzi e racconti, i cui esterni sono stati girati interamente a Bologna e dintorni. La serie ha per titolo L’ispettore Sarti – un poliziotto, una città ed è andata in onda su Rai Due a partire dal 12 febbraio 1991 e replicata nel 1993. 

La serie televisiva di Sarti Antonio è proseguita (sempre su Rai Due) con una coproduzione italo tedesca (Rai-NDR) di sei film di un’ora e trenta, ancora tratta dai suoi romanzi, e andati in onda nell’aprile e maggio del 1994.

Il suo personaggio più conosciuto, Sarti Antonio, è entrato anche nel fumetto (Orient Express) con una serie di avventure tratte dai romanzi. I disegni sono di Gianni Materazzo. Numerosi romanzi sono stati tradotti all’estero: Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Ungheria, Cecoslovacchia, Unione Sovietica, Giappone, Romania… 

Nel 1974 ha vinto, con il romanzo Fiori alla memoria, il premio Gran Giallo Città di Cattolica; nel 1980, con il romanzo Sarti Antonio, un diavolo per capello, ha vinto il premio Tedeschi; nel 1992 ha vinto la XIV edizione del Premio di letteratura per l’infanzia con il romanzo Partita con il ladro; nel 1997, con il romanzo Macaronì (scritto assieme a Francesco Guccini), ha vinto il Premio letterario Alassio, un libro per l’Europa, dopo essere stato nella rosa dei finalisti nel Premio Ennio Flaiano e nel Premio città di Ostia.

Lo stesso romanzo ha vinto l’edizione 1998 del Police film festival. Con il romanzo Tango e gli altri (scritto sempre con Francesco Guccini) ha vinto l’edizione 2007 del Premio Scerbanenco (Courmayeur, Mistfest).

Ha pubblicato e pubblica con i maggiori editori italiani. Ha collaborato e collabora con quotidiani e periodici. Altri romazi da ricordare sono I sotterranei di Bologna (Mondadori, 2002), Delitti di gente qualunque (Mondadori, 2010), L’ironia della scimmia (Mondadori, 2012) e Sarti Antonio, rapiti si nasce (Einaudi, 2014). Insieme a Francesco Guccini ha scritto per Mondadori la raccolta di racconti Lo spirito e altri briganti (2002), Un disco dei Platters (1998), Questo sangue che impasta la terra (2001), Malastagione (2011) e La pioggia fa sul serio (2014), oltre ai già citati Macaronì e Tango e gli altri

Assieme a Marcello Fois e Carlo Lucarelli ha fondato il “Gruppo 13” e con Renzo Cremante ha fondato e dirige la rivista Delitti di Carta che si occupa esclusivamente di poliziesco italiano. 

Nel 1987 ha tentato di uccidere Sarti Antonio, sergente. Non c’è riuscito. Nel 1990 ha avuto una quantità di guai con il romanzo Strage, ritirato dalla circolazione per ordine dell’Autorità Giudiziaria.

Assolto da ogni accusa, il romanzo sarà ripubblicato da Einaudi solo nel 2010. Nel 2001 Rai Sat Fiction è riuscita a farlo recitare in una serie di sei minidrammi dal titolo Bologna in giallo, rapsodia noir, assieme a Carlo Lucarelli.

A causa dello straordinario successo ottenuto dalla coppia, l’esperienza si è ripetuta nel 2002 con 12 minidrammi in Corpi di reato. L’Arma contro il crimine. Nel 2019 per Mondadori pubblica Delitti senza castigoLa bambina del lago. Nel 2020 scrive con Francesco Guccini Che cosa sa Minosse (Giunti).

I fantasmi si vestono nudi di Loriano Macchiavelli
Concludendo
Per chi ancora non fosse convinto, aggiungo che oltre alla storia di fantasmi, c’è un piccolo giallo nascosto, che fin dalle prime pagine vuole essere risolto!
Pro
Scorrevole
Ricco di aneddoti storico/geografici
Contro
Un po’ lento
4
Etereo
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