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Una semplice bugia

Lorraine, detta Rainy, vive in una casa sulla cima della boscosa Tiger Mountain. Si è trasferita in quella specie di isolato santuario fatto di poche abitazioni, per dimenticare il suo tormentato passato e ricominciare tutto da capo.
Quando un gruppo di amiche la invita per un weekend a Las Vegas, Rainy accetta, seppur con poco entusiasmo. Ma quello che si prospettava come un divertente fine settimana tra ragazze si trasforma in un incubo quando Braithe, una delle donne della comitiva, non rientra in hotel dopo una notte brava.
Poco dopo, Rainy riceve un messaggio inviato dal telefono di Braithe: qualcuno l’ha rapita. E quel qualcuno l’ha fatto per arrivare a lei. Se vuole salvare la sua amica (e sé stessa), Rainy dovrà tornare a immergersi nel buco nero del suo passato, affrontando quei demoni che sperava di essersi lasciata alle spalle…

RECENSIONE

Colleen Hoover Lorraine, detta Rainy, si è trasferita a Tiger Mountain, nello stato di Washington, per seguire il suo ragazzo, Grant. Alle spalle ha un passato inquietante, che non ha voluto condividere nemmeno con lui. Il recente trasferimento pesa sull’esistenza della ragazza, che fatica a integrarsi nel gruppo di amici di Grant. Per questo motivo lui la spinge a partecipare a un weekend tra donne a Las Vegas. Sarà lì che il passato di Rainy tornerà a chiederle il conto…

Il romanzo è diviso in due parti speculari, con continui salti temporali tra la vita alla “Desperate housewives” di oggi e un passato difficile, caratterizzato da un padre tossicodipendente e una madre che trascina la figlia in una “comunità” che si rivelerà sempre più opprimente e, infine, pericolosa.

La parte forte del romanzo sono proprio questi riferimenti al passato della giovane donna e ai rapporti che si delineano all’interno di questa sorta di comunità religiosa che si delinea sempre più rigida e autoritaria, ma anche fondamentalmente ipocrita e marcia.

La debolezza di Una semplice bugia si trova nei capitoli alternati, in cui Tarryn Fischer ci immerge nelle preoccupazioni sentimentali di Rainy, nelle sue piccole angustie e paure per la relazione con Grant, i sospetti e le gelosie verso le mogli dei colleghi di lui, che dovrebbero essere sue amiche, ma che in fondo sembrano tollerarla più che accettarla.

L’equilibrio della vicenda si rompe quando Rainy accetta, dopo mille dubbi e tentennamenti, di partire con le altre ragazze a Las Vegas, ciò che la porta a tornare nel deserto della sua adolescenza, perché la comunità dov’era cresciuta sorge proprio a ridosso delle luci della città del vizio e del gioco.

La scomparsa di una delle ragazze del gruppo, porterà Rainy ad affrontare i propri incubi peggiori.

Traduttore: Valentina Legnani, Valentina Lombardi
Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Tarryn Fischer, nasce a Johannesburg, Sudafrica, nel 1983, ma cresce in Florida, dove la famiglia si trasferisce quando l’autrice ha 13 anni.

Pubblica il suo prima romanzo, The Opportunist, nel 2011 su Amazon, riscuotendo un enorme successo. Gli altri due volumi della serie la consacreranno come autrice Best Seller del New York Times e di USA Today.

Ha scritto diversi romanzi romance, alcuni insieme a Colleen Hoover, tra cui la trilogia Never Never.

Newton Compton ha pubblicato, in italiano, Tre mogli, La famiglia sbagliata e Una semplice bugia. Oltre a essere scrittrice, Tarryn è anche fondatrice del fashion blog Guise of the Villain.

Una semplice bugia di Tarryn Fischer
Concludendo
Un romanzo a metà tra un grande thriller e un romance tutto femminile
Pro
Il passato di Rainy è estremamente avvincente e spinge il lettore a voler sapere cosa sia successo durante la sua adolescenza, incluso il suo cambiamento di nome, da Summer a Rainy.
Contro
La parte del romanzo ambientata nel presente, fatta di pettegolezzi e rivalità tra ragazze, è poco interessante. In più sembra poco plausibile che Rainy, dopo un passato oscuro e difficile, si presti a certe frivolezze, soprattutto perché è un’artista internazionalmente riconosciuta che poco ha in comune con le mogli frustrate dei collegi di Grant.
L’ultima parte del romanzo, benché avvincente, è altamente improbabile, visto che una qualunque persona dotata di buonsenso si sarebbe semplicemente rivolta alle autorità, lasciando a queste il compito di risolvere il rapimento di una delle partecipanti al weekend a Las Vegas.
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