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Luna rossa

Un amico spacciatore di coca, uno sbirro corrotto e uno psicologo malato di cancro.

È questa la squadra che Harry Hole è riuscito a mettere insieme.

E chissà se ce la farà a salvarlo dal precipizio.

Senza più un ruolo nella polizia, Harry è a Los Angeles al preciso scopo di ammazzarsi di alcol.

Ma Lucille, una vecchia attrice che ha sottratto alla furia di un cartello della droga, gli ha offerto un posto in cui stare, un po’ di amicizia e dei vestiti decenti.

Nel frattempo, a Oslo, un immobiliarista sospettato di aver ucciso due ragazze lo cerca come investigatore privato.

Harry rifiuta, non è più il leggendario detective di un tempo.

Ma quando il cartello prende Lucille in ostaggio, il solo modo per tirar su i soldi del riscatto è riunire una squadra di reietti come lui e accettare l’incarico

RECENSIONE

L’inizio di questo libro ci pone dinanzi un protagonista che è il tipico “morto che cammina”.

Farla finita è una possibilità allettante ma non totalizzante e infatti lui è vivo.

Può solo risalire… più in basso di così non riesce, o meglio, non è ancora convinto del tutto di voler andare e allora riparte.

Da dove ricominciare?

Da ciò che sa fare meglio: infilarsi in disastri non suoi e non riuscire a fare a meno di non dipanarli.

È una questione genetica: è nato così ed è così che un giorno morirà.

Ne è convinto il lettore, perché è Harry stesso ad esserlo e si sa, più i personaggi sono credibili, più diventano plastici e reali agli occhi di chi legge.

Questo libro è come un viaggio nella dannazione. Harry è il primo dannato e i suoi “simili” lo attirano come le api col miele.

Come ogni viaggio, anche questo parte da un punto fermo: il punto in cui tutto sembra finito… il punto da cui Harry è scappato… il punto che lo costringe a tornare: Oslo.

Una nuova veste lo chiama e lui non può (o non vuole?) sottrarsi e allora torna lì, in mezzo alla sua gente, con un tempo troppo limitato a disposizione e un discreto numero di morti violente a fargli compagnia.

Accanto a questo “Dante Norvegese” c’è un “Virgilio” molto particolare, con cui ha una sorta di tira e molla, non si capisce mai con la vittoria di chi: l’alcol.

Uno dei suoi punti deboli da sempre, ma non l’unico.

Attorno a Hole ruotano diverse figure femminili, tutte a proprio modo dannate, non tutte in grado di potersi esprimere a parole.

Ma Harry le incontra una per una e pian piano si rende conto che in tutto quell’inferno, a differenza del protagonista di una celebre Divina Commedia, non è solo.

O meglio: è più solo che mai, ma quando qualcosa gli serve, può contare su più di un aiuto.

E allora scopriamo che accanto alla sua estrema solitudine vi è amicizia, amore, senso del dovere…legami intensi di cui Harry diventa pian piano consapevole e noi con lui.

Di gironi infernali ne attraversa un bel numero e, nuovamente, a differenza di Dante, lui non guarda e passa, lui si ferma e riflette, indaga, cerca, scopre, sbaglia, corre, perché il tempo è inesorabile.

Un libro dal ritmo serrato, che però rallenta nei punti più cruenti. Il lettore, così come Harry, è costretto a passare attraverso dannazione e crudeltà, a volte, a mio avviso, eccessiva.

I luoghi, per gli affezionati di Hole sono noti, ma l’autore fa un bell’omaggio a chi, ad esempio, ci si avvicina per la prima volta.

Accenna e poi amplia lo spettro, cosicché anche chi non ha letto i precedenti, ha una visione chiara sia della storia, che dei personaggi e dei luoghi ove tutto si consuma.

E la Luna Rossa?

È quel momento dove anche il lettore è perplesso perché crede di aver capito, ma potrebbe anche essere che, ma in fin dei conti se non si arriva alla fine dell’eclissi non sarà forse che…

Il lettore è come Hole: in balia di eventi e indizi.

Non resta che farsi portare sperando che il viaggio arrivi a una fine.

Traduzione: Maria Teresa Cattaneo, Stefania Forlani, Eva Kampmann
Editore: Einaudi
Pagine:592
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Cantante, chitarrista e scrittore, in patria e non solo è stato insignito di numerosi premi letterari.

Prima di votarsi completamente alla scrittura, ha fatto il calciatore di Seria A, il giornalista free-lance e il broker di borsa.

Il pettirosso è il suo primo libro, votato in Norvegia come migliore crime novel.

Ha scritto una serie con protagonista il detective Harry Hole, che appare in numerosi romanzi tra cui citiamo Il pettirosso (Piemme, 2004), Nemesi (Piemme, 2007- finalista all’Edgar Award 2010), La stella del diavolo (Piemme, 2008), La ragazza senza volto (Piemme, 2010), L’uomo di neve (Piemme, 2010), Il leopardo (Einaudi, 2011), Lo spettro (Einaudi, 2012) e Polizia (Einaudi, 2013).

Oltre a questa serie, Nesbø ha scritto anche Il cacciatore di teste (Einaudi, 2013), Il confessore (Einaudi, 2014). Inoltre, ha dato alle stampe con Salani la serie per ragazzi Il dottor Prottor, che comprende, tra gli altri Il dottor Prottor e la superpolvere per petonauti (2009), Il dottor Prottor e la vasca del tempo (2011), Il dottor Prottor e la distruzione del mondo (2012) e Il dottor Prottor e il grande furto d’oro (2013).

Altre sue pubblicazioni Einaudi sono: Scarafaggi e, l’anno dopo, Sole di mezzanotte, SeteL’uomo di neveMacbethIl coltello e Gelosia.

Luna rossa di Jo Nesbø
Concludendo
Harry Hole non è sicuramente il Dante che noi lettori ci aspetteremmo, poiché è tutto tranne edificante, ma cattura, e quando accade, non riesci a staccartene.
Pro
Ritmo intenso
Personaggi credibili
Storia interessante
Contro
Un po’ eccessivo nella minuzia di particolari di certe (numerose) descrizioni
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