
L’altra sorella. Un’indagine di John Adderley
Alicia Bjelke è una giovane donna dal volto talmente sfigurato da un incidente avvenuto durante la sua infanzia che tutti distolgono lo sguardo quando la vedono.
Per questo si è creata una vita come genio della programmazione e ha creato un rivoluzionario sito di incontri con Stella, la sua bellissima sorella che è anche il volto ufficiale dell’azienda.
Finché un giorno Stella viene trovata morta.
È stata ferita al collo con un’arma da taglio e anche il suo viso è mutilato.
E la vita di Alicia prende decisamente la piega sbagliata, perché capisce di essere proprio lei la prossima vittima. Sull’omicidio di Stella viene chiamato a indagare John Adderley, l’ex agente dell’FBI sotto copertura a Karlstaad.
Dopo una fallita infiltrazione in un cartello della droga negli Stati Uniti, è fuggito in Svezia, ma deve continuare a guardarsi le spalle.
Perseguitato dai fantasmi del passato, John sta per andarsene, quando i suoi piani cambiano.
Deve affrontare il suo destino una volta per tutte, e questa nuova indagine potrebbe fornirgli una via d’uscita inaspettata…
RECENSIONE
L’altra sorella è un thriller mozzafiato, coinvolgente, fatto di colpi di scena, alcuni davvero inaspettati, ma per raccontarvi questo libro devo iniziare dalla fine, cercando di non spoilerare nulla.
Un colpo di scena finale veramente degno di nota!
Se il libro fosse terminato lì, avrei assegnato il punteggio massimo.
Purtroppo, però, considerando il proseguimento, necessario per spiegarci quali scelte avessero fatto i protagonisti, non mi è piaciuto altrettanto.
Il finale è stato lasciato un po’ aperto, probabilmente per un eventuale seguito, ma la conclusione pensata per il secondo omicidio mi ha lasciata perplessa.
La trama è complicata, ma è stata delineata così chiaramente dagli autori che il lettore, dopo aver capito chi ha ucciso Stella Bielke, può dedicarsi alla domanda preponderante che li accompagna fino alla fine: John Adderley merita di sfuggire al suo destino per rifarsi una vita?
Questo romanzo appartiene ai thriller nordici, genere che negli ultimi anni ha preso sempre più piede in Italia e ha visto crescere esponenzialmente il numero di fan; tuttavia, ho trovato questo libro atipico per diversi motivi.
Innanzitutto, il protagonista, John ex agente dell’FBI, fa parte del programma protezione testimoni per aver mandato in galera un grosso esponente del mondo della droga di Baltimora, Ganiru.
In Svezia però, è un po’ fuori dal suo ambiente; fatica a capire lo slang, le frasi fatte e non si adatta bene al modo di agire della polizia svedese, con la loro flemma e razionalità.
Padre afroamericano e madre svedese, John possiede tutte le caratteristiche tipiche dei detective americani, anche se durante le indagini si muove bene ed il suo contributo risulta prezioso per sbrogliare la matassa del caso di omicidio, ma anche per rimescolarla!
Mentre cerca il colpevole dell’omicidio di Stella, è perseguitato dalle ombre del suo passato e sta per lasciare la Svezia quando è costretto a cambiare i suoi piani improvvisamente.
Forse è proprio l’indagine sull’omicidio che gli può offrire una via d’uscita.
John doveva rassegnarsi a un fatto: non era più la legge a dettare le sue regole di condotta. Al loro posto aveva adottato una filosofia morale che in sostanza asseriva che quasi tutto era lecito, pur di garantire la propria sopravvivenza e la propria libertà
Se fosse riuscito a portare a termine il suo piano, avrebbe avuto una possibilità per la libertà che ha desiderato così a lungo.
Ecco, quindi, che il protagonista principale, che dovrebbe essere l’eroe della storia, in realtà porta con sé una serie di problemi che solitamente troviamo nei thriller d’oltre oceano ma non in quelli nordici.
Per John la corruzione è la norma, poiché cerca soprattutto di preservare la propria vita e la propria libertà, a discapito di tutto e tutti.
Poi abbiamo Alicia Bjelke, l’altra protagonista che è sempre stata “l’altra sorella” contrapposta a Stella, la sorella bellissima: le persone provano ribrezzo quando vedono il suo volto sfigurato.
Così si è creata una vita “dietro le quinte”, diventando un genio del coding e fondando un’innovativa società di app di appuntamenti, naturalmente con Stella come volto dell’azienda.
Finché John bussa alla sua porta per avvisarla che sua sorella è stata trovata morta e la vita di Alicia prende una piega sbagliata.
Ho trovato la scrittura dei due autori scenografica, come se scrivendo avessero pensato più a un film che ad un romanzo, suddiviso in capitoli alternati raccontato dai due protagonisti, John e Alicia.
La descrizione degli ambienti è dettagliata, mentre per i personaggi la mia attenzione è stata calamitata più verso l’aspetto esteriore come l’abbigliamento,
John scelse la camicia sartoriale comprata a Little Italy ed un completo
e il volto sfigurato di Alicia
era abituata a quel tipo di reazione. Un misto di fascino e disgusto. Di solito lo tollerava, ma quella stronza stava esagerando. Se vuole continuare a guardare il mostro, dovrà pagare il biglietto
piuttosto che lo spessore morale dei protagonisti, che è quello che mi ha spiazzato e lasciata interdetta.
Il colpo di scena finale è stato semplicemente geniale, non altrettanto le scelte morali attribuite ai due protagonisti.
Molto d’effetto è il “gioco gatto col topo” che gli autori hanno creato: a ogni azione, John deve confrontarsi con una Alicia che ha i suoi segreti e ha incasinato le sue mosse.
Riusciranno ad arrivare a un accordo, o la verità li danneggerà entrambi in modo irreversibile?
Traduzione: Gabriella Diverio
Editore: HarperCollins Italia
Pagine: 448
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Peter Mohlin e Peter Nyström sono cresciuti insieme in una piccola città svedese e hanno creato il loro primo romanzo giallo a 10 anni.
Dopo aver lavorato professionalmente con il testo editoriale e la regia/ sceneggiatura per il palcoscenico e il cinema per molti anni, hanno deciso di riprendere da dove avevano lasciato alla scuola media e scrivere un romanzo poliziesco.
Entrambi amano il crimine in tutte le sue forme e si sono resi conto che i loro punti di forza erano una combinazione fruttuosa: la penna tagliente del giornalista mescolata al senso dello sceneggiatore di drammaturgia e dialogo.
L’ultima vita. Un’indagine di John Adderley , il loro romanzo di debutto, è stato venduto in 15 paesi.
