
In questa vita no
Conosciamo davvero le persone che amiamo?
Una donna con un terribile segreto, un uomo disposto a tutto pur di continuare ad amarla. Ma cosa è successo esattamente quel giorno in spiaggia? Perché quella tragedia inconcepibile e assurda?
Dopo trent’anni trascorsi all’estero, Giovanni è tornato a Roma e gestisce una palestra frequentata anche da amici e conoscenti della sua gioventù. L’uomo ha una relazione con Alessandra e il loro è un legame libero, fatto di piccoli gesti e attrazione.
Un giorno, però, Giovanni viene a sapere che Alessandra gli ha sempre taciuto un fatto atroce riguardante il suo passato, un fatto incomprensibile e violento, avvenuto anni prima durante una vacanza in famiglia.
Alla ricerca della verità, l’uomo trova diverse prove che confermano la colpevolezza di Alessandra, protagonista di una vicenda di cronaca scioccante. A questo punto, ogni ricordo è alterato, ogni certezza vacilla e l’uomo decide di allontanarsi da lei per cercare di ricostruire le tessere mancanti del mosaico e capire con chi realmente abbia avuto a che fare.
Quel terribile episodio inizia a macchiare ogni momento trascorso insieme, costringendo il protagonista a cercare risposte: una ricerca sofferta che lo porterà a fare i conti con se stesso riportando a galla sensi di colpa e vecchie inimicizie per far luce su una vicenda molto più complessa di quanto credesse e in cui suo malgrado si ritrova immerso.
Un romanzo affilato e ricco di tensione, con una riflessione profonda sui segreti, anche spaventosi, che ognuno di noi potrebbe nascondere. Un noir psicologico che si addentra nei meandri più nascosti della mente umana, portando alla luce le ambiguità irrisolte dei suoi protagonisti.
Una narrazione matura, tesa e vibrante, che gioca con la luce e il buio presenti in ognuno di noi.
RECENSIONE
Che fai se la persona che ami ti ha tenuto nascosta la cosa più importante? Non parlo di un segreto qualunque, ma di una cosa che nessuno potrà mai perdonare e che tu avevi il diritto di sapere per essere libero di scegliere. Un fatto talmente mostruoso che quando lo scopri non sai più se questa persona esista o se ce ne sia un’altra al posto suo: una specie di lupo mannaro impossibile da amare. Che fai, allora? Ti metti subito al lavoro e cerchi di capire? Provi a parlare e a chiedere ragioni?
Inizia così il noir psicologico In questa vita no di Marco Montemarano, con una domanda al lettore.
Montemarano mette subito le carte in tavola: c’è un segreto che è stato, forse volutamente o forse inconsciamente, tenuto nascosto ma che alla fine è stato rivelato.
La periferia romana fa da sfondo alla storia d’amore di Giovanni – il protagonista – e Alessandra, storia in cui gravitavano vecchi amici del liceo ormai sessantenni, segreti e gelosie.
Questo noir è suddiviso in quattro parti: la prima descrive la reazione di Giovanni quando si trova di fronte alla verità, verità che gli viene svelata da due fratelli, vecchi amici del liceo, dando il via alla presentazione dei vari personaggi, in questo noir corale, che si alterneranno nella costruzione della verità, o meglio, che proveranno ad aprire gli occhi a Giovanni che sembra subire gli eventi, come se fosse dissociato dalla stessa realtà che vive.
Nella seconda parte il segreto è svelato: gli avvenimenti sono cronologicamente raccontati così come le reazioni, a questo racconto si mescolano i ricordi giovanili di Giovanni che vanno a intersecarsi con una Roma, che diventa metafora della società e del mondo, che è cambiata nel tempo:
Mi sono detto che la nostra generazione, tutta intera, è nata malata. Che ci siamo illusi collettivamente, e anche a vicenda. Pensavamo che saremmo riusciti a resistere al montare del risentimento, a quella cosa che imbruttiva chi è più vecchio di noi. Cercavamo di non essere estremisti e quelli che avevano solo dieci anni più di noi ci spaventano. Pretendevamo di condividere ogni cosa di noi stessi per non essere come i nostri vecchi, e credevamo di fondare una nuova saggezza, che fosse giovane e vecchia al tempo stesso. E ora è tutto finito. Tutto è perduto.
Sullo sfondo c’è sempre lei: Alessandra, protagonista assente. La conosciamo attraverso Giovanni e i racconti dei fratelli Pedrotti, ma lei rimane algida sullo sfondo:
Ma era così, lei. Sapeva calcolare le forze e le traiettorie. Era capace di sospingere le porte e di farle chiudere piano, come io non sarei mai riuscito a fare.
Monterano, inoltre, ci dice che Alessandra è la madre di Isabella e Stefano che lavorano nella palestra di Giovanni, che la loro storia è tenuta segreta a tutti ma che nella realtà tutto il microcosmo che ruota attorno alla palestra, sa.
Sa di loro due, conosce il segreto di Alessandra.
Giovanni è l’unico ignaro di tutto.
Ed è solo nella terza e quarta parte del romanzo che conosciamo il segreto di Alessandra nella sua interezza.
È come se assistessimo a una resa dei conti: tra Giovanni e Alessandra, tra Giovanni e i suoi vecchi amici del liceo, tra Giovanni e la realtà svelata.
La verità ci viene mostrata durante un viaggio indefinito, verso mete non menzionate come se l’unica ambientazione reale debba essere Roma, come se rappresentasse una metafora tra verità e menzogna, tra verità e omissione.
Chi sei veramente, Alessandra?… ma poi, si deve rimanere necessariamente quello che si è per tutta l’esistenza? O c’è spazio per andare oltre?
Montemarano accompagna così il lettore in una perpetua riflessione: sulle relazioni, sul labile confine di ciò che mostriamo e ciò che siamo, ma soprattutto sulla comprensione e forse, anche sul perdono.
Editore: Fazi Editore
Pagine: 255
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Marco Montemarano è nato a Milano, cresciuto a Roma e vive da oltre 20 anni a Monaco.
È scrittore, giornalista, traduttore e musicista.
Il suo romanzo Acqua passata è tra i vincitori dell’edizione 2012 del concorso IoScrittore ed è stato pubblicato in e-book.
I due album musicali Così sempre e The Art of Solo Guitar (RoBa/Zaraproduction) raccolgono sue composizioni per chitarra.
Con La ricchezza (2013) ha vinto la prima edizione del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza.
