
Gli undici inganni
Ben Harper, un brillante giornalista d’inchiesta, è tornato a vivere a Haddley, il tranquillo sobborgo di Londra in cui ha trascorso una burrascosa infanzia.
Quando Ben aveva solo otto anni, i viali alberati, i grandi parchi e le eleganti villette di quel posto incantevole sono stati lo sfondo dell’assassinio di suo fratello, un dramma che il cronista sta ricostruendo per il suo nuovo podcast.
Una sera di ottobre, rientrando a casa, Ben si imbatte nelle fiamme che divampano al centro ricreativo della cinquecentesca chiesa di St Stephen.
Avvicinandosi, si accorge che qualcuno è rimasto intrappolato nel rogo.
Ben sfida il fuoco per cercare di trarre in salvo lo sconosciuto, che però fugge via senza farsi riconoscere né lasciare traccia.
Una reazione inspiegabile, che diventa ancor più enigmatica quando la polizia rinviene tra le macerie dell’edificio i resti di un cadavere.
Cos’è successo, quella notte, alla parrocchia di St Stephen, prima che scoppiasse l’incendio? Chi o che cosa ha alimentato le fiamme?
Mentre le voci e i sospetti si rincorrono, Ben si trova coinvolto in una rete di inganni e bugie che lo porterà indietro nel tempo.
Perché tutti hanno qualcosa da nascondere. Ma alcuni segreti sono più pericolosi di altri.
RECENSIONE
Bello e imperdibile!
Gli undici inganni è un ottimo giallo, scritto dal punto di vista di Ben Harper, giornalista d’inchiesta per una testata digitale, la cui storia personale è stata raccontata da Gold nel libro precedente I dodici segreti.
Complesso ma non complicato, intrigante e coinvolgente, lo scrittore lancia tanti piccoli ami cui abbocchi, inevitabilmente.
Robert Gold ti sottopone dubbi, incertezze, perfino pettegolezzi che mettono la famosa ‘pulce nell’orecchio’, per poi rispondere alle domande, una alla volta, durante il racconto.
Inizia lentamente, come un gioco di ombre, persone viste di sfuggita nell’oscurità perché Ben, mentre rientra a casa, prende una scorciatoia attraverso un cimitero e vede un incendio al centro sociale con qualcuno intrappolato all’interno.
“Che sta facendo? Bisogna uscire da qui!” …Poi all’improvviso corre verso di me, mi scavalca con un salto e fugge via.
Ben s’insospettisce e, come se non bastasse, il suo istinto giornalistico si scatena quando il coltello che ha visto tra le rovine dell’edificio non è stato ritrovato dalla polizia.
Da questo punto in avanti, l’attenzione si focalizza sulla detective Dani Cash che ha aiutato Ben nel romanzo precedente a scoprire il colpevole degli omicidi di sua madre e suo fratello.
Ci sono riproposti parti del suo passato, il rapporto che aveva col padre, un ex ispettore capo costretto alla pensione forzata perché ossessionato da una spacciatrice locale, oltre alla morte prematura della madre Angela, quando era ancora una bambina.
Dani è anche coinvolta in un’azione di polizia finita male che ha lasciato suo marito paraplegico.
Un crimine tutt’ora irrisolto e, come se ciò non bastasse, scopre che gran parte dei ricordi sulla sua infanzia, sono bugie.
C’è un omicidio, spacciatori di droga, e molto altro che ti lascia incuriosita, con un senso d’incertezza e una gran voglia di leggere per capire chi è stato a fare cosa e perché.
Ben è un personaggio simpatico, gentile, generoso e Robert Gold aggiunge anche qualche battuta ironica, in perfetto stile British, attraverso i dialoghi di Ben con il suo capo Madeline ed il padre di lei, così come una certa attrazione per Dani.
Dani Cash è altrettanto simpatica: un passato complesso e la relazione con il marito tutt’altro che idilliaca, rende il suo personaggio altamente immedesimabile ed empatico.
Robert Gold ha uno stile di scrittura diretto, che ti trascina immediatamente nella storia e fin dalle prime pagine, riesce ad incuriosire.
Anche se non è un romanzo d’azione, l’indagine fa progressi velocemente e tutto il racconto si svolge nel giro di pochi giorni.
Ogni capitolo inizia con un protagonista diverso: è come se lo scrittore imbastisse dei fili che sembrano messi lì così, a caso.
Come l’orditore che trasferisce la trama sul telaio per poi posizionare i rocchetti da montare, così Gold posiziona questi piccoli fili e, mentre scorre il romanzo, diventano nodi che formano un intreccio vero e proprio e ti accorgi, pian piano, di come alcune persone abbiano ingannato tutti.
C’è l’intera cittadina di Haddley, un sobborgo di Londra inventato dall’autore, dentro questo giallo, quindi all’inizio può sembrare confusionario, tanto da chiederti se fosse necessario inserire così tanta gente.
Vi assicuro che servono tutti, anzi, negli ultimi capitoli si aggiungeranno altri personaggi che aleggiano come spettri per tutto il racconto ma che si rivelano essere fondamentali.
Uno spaccato di vita tipicamente provinciale, dove tutti si conoscono, ma ognuno tiene ben stretto i suoi segreti; quando infine si solleva il velo dell’ipocrisia ecco che non ti aspetti tutti gli inganni che l’autore ha costruito, alcuni di notevole portata.
Nel sobborgo di Haddley, che non è tranquillo nè raccomandabile, conta di più, a quanto pare, solo l’apparenza.
Il fatto che il primo libro s’intitoli I dodici segreti, mentre questo Gli undici inganni, con una numerazione progressiva al contrario, significa che probabilmente ci aspettano altri dieci libri che, se riescono ad essere tutti così coinvolgenti, ben vengano, non vedo l’ora.
Bella la traduzione italiana del titolo, da Eleven liars, ovvero undici bugiardi in Gli undici inganni: bugiardi non rende davvero l’idea di tutto ciò che ci aspetta.
Traduzione: Giuseppe Maugeri
Editore: Longanesi
Pagine: 400
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Robert Gold è un autore britannico.
Nato nello Yorkshire, è vissuto a Putney, località nei pressi di Londra che gli ha ispirato l’immaginaria Haddley, sobborgo in cui sono ambientati i suoi romanzi.
Con Longanesi ha pubblicato in Italia, I dodici segreti (2022) e Gli undici inganni (2023), appartenenti alla serie con protagonista Ben Harper.
