
Delitto sull’isola di ghiaccio
Ronja si è lasciata il passato alle spalle allontanandosi dalla Finlandia poco più che maggiorenne, è fuggita da tutto e tutti alla ricerca di una ventata di novità e da una vita che le stava troppo stretta.
Ma una telefonata le cambierà la vita: suo padre è stato trovato morto sulla spiaggia della piccola isola di Lauttasaari ed è costretta a tornare nei luoghi dell’infanzia.
Ad accoglierla le sue migliori amiche, l’ex fidanzato mollato in tutta fretta ed il giovane agente a cui è stato assegnato il caso.
Insoddisfatta dal lavoro che la polizia sta conducendo, Ronja decide di indagare da sola inseguendo la pista di alcune cartoline ritrovate in casa del padre.
Contengono tutte la stessa frase minacciosa e sono state spedite tutte dallo stesso posto. Ma chi le ha spedite, e perchè?
Suo padre era veramente l’uomo che credeva di conoscere?
Tutte queste domande la portano a scavare nei segreti di una comunità chiusa e isolata mentre l’indagine si dimostra più complicata del previsto tanto da farla sentire in pericolo.
Riuscirà a trovare le risposte che cerca?
RECENSIONE
Di chi ti puoi fidare se nemmeno tuo padre ti ha mai detto la verità?
Ronja Vaara si trova a Londra per lavoro, è fuggita dalla sua piccola isola finlandese appena ne ha avuto l’opportunità.
Gli abitanti di Lauttasaari amavano definire il posto come un’isola felice. Era la oro casa, un’oasi di sicurezza. Tuttavia Ronja sapeva qual era il rovescio della medaglia di una comunità affiatata. Quella che per qualcuno era un’isola felice, per altri poteva significare esclusione, diffidenza e pressione ad essere come gli altri. O almeno così era stato per lei a partire dai vent’anni. Aveva desiderato rompere quella bolla
Si è lasciata alle spalle una vita che le stava stretta, un padre freddo, cupo e anaffettivo, interessato solo alla storia e ai suoi alunni, una madre che li ha lasciati quando lei aveva sei anni e un fidanzato troppo assillante.
Quando riceve la telefonata dell’ispettore capo della polizia di Helsinki, Anton Koivu, che le comunica il ritrovamento del cadavere di suo padre, lei non prova nulla.
Niente né nel corpo né nel cuore, solo un senso di vuoto.
Il corpo di suo padre, Harri Vaara, è stato trovato sulla spiaggia, apparentemente strangolato.
Nella tasca della giacca una cartolina.
La polizia setaccia l’appartamento dell’uomo, insegnante di storia in pensione: lì si trovano 37 cartoline identiche, rappresentanti la spiaggia di Kasinonranta, in tutte e 37 la stessa frase in latino “Ab alio expectes, alteri quod feceris” (Aspettati dall’altro ciò che tu hai fatto a lui).
Le fotografie compongono un mosaico della spiaggia: sabbia, gabbiani, giochi, le date partono dal 1984, stessa grafia inclinata per cui l’autore potrebbe essere mancino.
Gran parte delle cartoline sono state spedite dalla Spagna, solo dal 2000 partono dalla Finlandia.
Potevano essere minacce o solo un avvertimento?
L’autopsia sul corpo di Harri Vaara conferma lo strangolamento e questo porta gli investigatori a pensare ad una crudeltà premeditata, l’assassino non ha agito d’impulso ma con odio.
Inoltre la cartella clinica dichiara che Haari, nel 2009, era stato ricoverato d’urgenza per una ferita d’arma da fuoco all’addome.
Chi poteva odiare così tanto un professore di storia che tutti i suoi alunni amavano?
Chi lo voleva morto?
Ronja comprende di non conoscere il padre, di non sapere nulla del suo passato ma capisce anche di non essere stata la figlia perfetta per cui si sente in dovere di cercare il colpevole, di fare un’ultima cosa per suo padre.
Trovare chi l’ha ucciso è l’unica forma di redenzione e lei non vuole arrendersi.
M più indaga, più interroga la cerchia di amici e conoscenti, più il mistero si infittisce ma soprattutto sente che nessuno le sta raccontando la verità.
Ronja non capiva più chi diceva la verità e chi mentiva. Era invischiata in una strana rete di bugie, mezze verità e dicerie. Ognuno dava solo il proprio punto di vista e ognuno faceva solo i propri interessi
Com’è collegata la vita di suo padre con la vicenda di due bambini scomparsi dalla spiaggia di Kasinonranta, nel 1975, quando lei non era ancora nata?
Cosa vuole da lei Sara Lumme, la madre di quei due bambini che dopo la tragedia ha trascorso trent’anni in un ospedale psichiatrico?
Che rapporti aveva con suo padre?
Si sente seguita, osservata, qualcuno addirittura cerca di travolgerla con l’automobile. La sua vita è in pericolo?
Un thriller dalla costruzione semplice ma efficace, dove una concatenazione di eventi del passato ha creato una distruzione della vita di molte persone, una storia d’amore travagliata che ha avuto tragiche conseguenze cambiando le sorti del presente.
Succede questo quando si vuole tacere la verità per non ferire qualcuno?
Non si arriva alla soluzione per caso, i capitoli sono suddivisi in modo da creare scompiglio perché oltre alle indagini ed alla voce di Ronja, viviamo il passato del 1975.
Assistiamo allo sboccare di una passione tra un uomo e una donna, nata da sguardi e cenni appena velati e a capitoli chiamati “diario di bordo” dove un uomo arrabbiato chiede vendetta.
Solo alla fine tutte le vicende del passato troveranno la loro collocazione e tra relazioni clandestine, falsità perpetrate per anni, vendette scaturite da un odio viscerale, si arriverà a sbrogliare la matassa di un amore che voleva solo essere vissuto e portato alla luce del sole ma che, invece, ha scatenato odio e vendetta.
La natura primitiva e forte della Finlandia è molto presente in questo libro creando atmosfere suggestive, la storia procede con un ritmo incalzante, la scrittura risulta scorrevole e fluida, alcuni personaggi avrebbero meritato di essere più approfonditi ma l’insieme risulta una lettura godibile e abbastanza coinvolgente.
Traduzione: Paola Brigaglia
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2023
AUTORE
Eeva Leuko, classe 1982, è una reporter ed esperta di comunicazione, specializzata nelle storie crime e horror.
Ama la letteratura e la musica, suona il sassofono ed il piano. Delitto sull’isola di ghiaccio è il suo romanzo d’esordio.
