
Il sigillo dei padri fondatori
1793. Qualcuno si introduce di notte nella sede del Congresso degli Stati Uniti e ruba dei documenti fondamentali per il futuro economico della nazione, ormai sull’orlo della crisi.
Chi è quest’uomo? E come intende sfruttare la refurtiva?
2022. Per l’agente dell’MI6 Ethan Davila, prelevare Kate, una giovane libraia che si è trasferita a Praga, dovrebbe essere una semplice missione di routine, ma ben presto si trasforma in una pericolosa e rocambolesca operazione di salvataggio.
Kate è infatti finita sotto il mirino di un’oscura società segreta che, dopo il ritrovamento di una capsula del tempo contenente dei preziosi manufatti, vuole sfruttare il momento per scoprire che fine abbiano fatto i documenti rubati nel 1793 e rivelare la verità su uno dei più importanti misteri della storia Americana.
RECENSIONE
Il sigillo dei Padri Fondatori di Marco Caciolli è un buon thriller dallo stile abbastanza accattivante e dinamico.
La protagonista è Kate, una libraia che vive a Praga, la quale si trova catapultata, suo malgrado, in una vicenda di spionaggio e mistero le cui radici risalgono alla fine del ‘700.
Ad aiutare e proteggere la giovane donna, c’è Ethan Davila, agente del MI6 dal passato tenebroso, ma dall’animo nobile e generoso.
I due protagonisti si troveranno coinvolti in un macchinoso piano, volto a scardinare il sistema bancario mondale.
Per risolverlo dovranno usare le gambe, in una serie di fughe e rincorse mozzafiato, ma anche il cuore, per capire di chi fidarsi, e infine il cervello, con cui risolvere una serie di enigmi e riuscire così a trovare il sigillo che i padri fondatori, Washington e Jefferson, avevano nascosto per salvare la giovane democrazia statunitense dalle grinfie della Grande Finanza.
Un thriller ben costruito, con una base storica solida e convincente, frutto di studi approfonditi, che fornisce diversi spunti di riflessione sul sistema bancario mondiale e permette al lettore di acquisire nozioni sulla storia degli Stati Uniti.
La vicenda, seppure interessante, ricorda molto da vicino “National Treasure”, il film della Walt Disney del 2004 con Nicolas Cage.
Il film è apparso in Italia nel 2004 con il titolo Il mistero dei Templari a cui è seguito, nel 2007, Il mistero delle pagine perdute.
Molti sono i punti in comune tra il volume di Caciolli e l’opera cinematografica, come ad esempio il fatto d’incentrare la vicenda su una famiglia detentrice di un segreto centenario, luogo ed epoca storica, la presenza della Massoneria con la sua simbolistica e il gioco di piste volto a trovare la chiave per risolvere il mistero.
Ciononostante, Caciolli sviluppa in maniera propria la vicenda, offrendo un volume piuttosto piacevole e ben scritto, che non patisce eccessivamente della somiglianza con l’opera cinematografica.
Editore: La Corte
Pagine: 272
Anno pubblicazione: 2021
AUTORE
Marco Caciolli è un imprenditore, esperto informatico e fotografo.
Ha scritto diversi volumi, esordendo nel 2000 con Il cavallo di Leonardo a cui hanno seguito altri otto libri in self-publishing.
Nel 2021 pubblica per Armando Mei La chiave del Tempo.
