1.5
Prolisso
Ordina

Il manoscritto. Il ritorno della detective Hanne Wilhelmsen

Un prezioso libro perduto, una giovane editor, un corpo sfigurato.

E il ritorno della detective più celebre del noir nordico, Hanne Wilhelmsen, alle prese con l’infido mondo dell’editoria.

Per Hanne Wilhelmsen, costretta da tempo in sedia a rotelle e da anni in uno stato di esilio autoimposto, le strade rese silenziose dalla pandemia sono un dono.

Oslo è di nuovo la sua città.

Così quando l’agente Henrik Holme le chiede aiuto per un caso – una donna è stata ritrovata nuda nel bagagliaio di un’auto, il corpo intatto, il viso irriconoscibile – Hanne accetta.

Nel frattempo la giovane editor Ebba Braut deve rintracciare l’inestimabile manoscritto perduto dell’autrice più celebre e venduta del Paese.

E anche lei finisce per rivolgersi a Hanne Wilhelmsen, che ha recentemente proposto il suo primo romanzo poliziesco alla sua casa editrice.

Così, proprio mentre il mondo si ripiega su sé stesso, Hanne torna alla vita, e a quel che sa fare meglio di chiunque altro: indagare.

E scoprire i colpevoli.

RECENSIONE

Il primo capitolo di questo libro ci porta subito all’interno di una realtà che conosciamo molto bene, pur non essendo mai stati a Oslo.

Siamo in piena pandemia, le regole si fanno sempre più stringenti e anche in Norvegia arriva il “quasi” obbligo della mascherina e una sorta di coprifuoco da rispettare.

È un incipit parecchio “toccante”, perché è impossibile non andare a cercare ricordi simili.

Li abbiamo tutti e, almeno per quanto mi riguarda, li vado a rispolverare il meno possibile.

Però è l’unico capitolo che si salva del libro, a mio parere.

Preferisco dirlo immediatamente e senza mezzi termini.

L’azione, per quanto minima, è incentrata prevalentemente di notte.

Tutto ruota attorno a riflessioni, elucubrazioni e dialoghi.

Siamo davanti ad un poliziesco un po’ delle origini: lento e dove le parole sono più importanti dell’azione.

La lentezza, però, deve avere un perché, altrimenti, se immotivata, annoia.

Questo libro è stato pubblicizzato come “il ritorno di…”, però,  chi come me non conosce la protagonista, non ha modo nemmeno di incuriosirsi per la sua storia, perché non viene mai citata.

Hanne ha agganci in polizia, questo è l’unico particolare che viene ripetuto praticamente in ogni capitolo.

Lei sa di avere questo “potere” e lo usa a suo piacimento calpestando tranquillamente chiunque incontra.

Ci sono molti modi di descrivere un “eroe negativo”: la spocchia, secondo me, non è il modo giusto e Hanne ne ha da vendere.

Gli altri due personaggi co-protagonisti non hanno abbastanza mordente.

Sono poco profondi, e l’unico aggettivo che mi viene in mente per descriverli è: inconsistenti.

L’idea di partenza potrebbe essere interessante, mentre lo sviluppo è troppo semplice e anche la conclusione perde completamente di spessore, perché il lettore non è riuscito ad affezionarsi a nulla.

Ad un certo punto, viene messa tutta una serie di “carne al fuoco”, ma essendo il fuoco non caldo abbastanza, si fatica a vederla cotta.

In troppi momenti mi sono ritrovata a pensare a quel particolare, messo in quel punto in maniera casuale, che, se così non fosse, l’impalcatura cadrebbe miseramente.

C’è una forzatura di fondo che non mi è piaciuta.

Ci sono troppi argomenti “caldi” di cui ho volutamente citato solo quello che nelle prime righe del romanzo è disvelato, la pandemia, che però non hanno lo spazio che meritano e ciò vuol dire, a mio avviso, che è assolutamente inutile aggiungerli.

Un libro che all’inizio sembra promettente, ma alla fine si lascia andare volentieri nel dimenticatoio

Traduzione: Margherita Heri Podestà
Editore: Einaudi
Pagine: 488
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Scrittrice e avvocato norvegese Anne Holt è cresciuta  a Lillestrøm e Tromsø.

Si è laureata in Legge all’Università di Oslo, finanziandosi gli studi col mestiere di giornalista televisivo, attività che ha continuato anche dopo la laurea.

Dopo aver collaborato per un periodo con la Polizia di stato norvegese, ha iniziato la professione di avvocato.

Dal 1996 al 1997 è stata Ministro della Giustizia.

Il suo esordio come autore è del 1993, con il romanzo Blind gudinne, molto amato da lettori e critici, cui ha fatto seguito nel 1994 il secondo romanzo della serie di Hanne Wilhelmsen: Salige er de som tørster, che le ha fatto vincere il piú prestigioso premio norvegese per il crime novel, The Riverton Prize.

I due romanzi sono diventati, rispettivamente, una serie Tv e un film.

Anne Holt ha pubblicato poi molti altri romanzi, tra cui una love story impossibile tra due donne (Mea Culpa), del 1997, e l’acclamatissimo Det som er mitt, del 2001, qui tradotto con il titolo Quello che ti meriti, il romanzo che introduce la nuova coppia di investigatori Inger Hohanne Vik e Yngvar Stubø, con cui Einaudi Stile libero ha scelto di cominciare a presentare al lettore italiano l’opera della Holt.

La scrittrice vive attualmente a Oslo con la compagna e la figlia.

Di Anne Holt Einaudi Stile libero ha pubblicato con grande successo nel 2008 il primo libro della serie di Vik e Stubø, Quello che ti meriti (ora anche SuperET). Nel 2009 sono usciti i romanzi Non deve accadere (SuperET 2010), La porta chiusa – dove alla coppia Vik e Stubø si affianca la stessa Hanne Wilhelmsen -, e nel 2010 La dea cieca, vincitore del Premio Riverton per il miglior giallo norvegese dell’anno e il romanzo La vendetta. Del 2011 la traduzione di L’unico figlio.

Del 2012 sono Nella tana dei lupi e Il ricatto; del 2013 Crimini e ricette e L’unico figlio.

Tra i suoi ultimi romanzi ricordiamo: Quale verità (2014), Quota 1222 (2015), La minaccia (2016), La paura (2017), Il presagio (2017), La condanna (2018), La tormenta (2021) e Il maoscritto (2023).

Il manoscritto di Anne Holt
Concludendo
Fosse davvero così semplice avere accesso a informazioni riservate, i detective potremmo tranquillamente essere tutti noi.
Pro
Racconta una contemporaneità che ci accomuna
Contro
Troppo lungo
Personaggi troppo superficiali
Temi importanti toccati in maniera troppo semplicistica
Lentezza immotivata
Conclusione troppo sbrigativa
1.5
Prolisso
Ordina