La notte dei cadaveri di Simon Scarrow

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La notte dei cadaveri

Berlino, gennaio 1940. Il regime nazista impone il suo dominio assoluto sulla Germania e, dopo l’invasione della Polonia, nessuno osa più sperare nella pace.

Un medico delle SS e sua moglie rientrano a casa dopo una serata trascorsa insieme ad altri membri del partito.

La mattina seguente, però, il dottore viene ritrovato senza vita, il corpo riverso in una pozza di sangue.

Si è trattato di suicidio o di omicidio?

L’ispettore Horst Schenke riceve il chiaro ordine di non indagare sul caso, nonostante la vedova continui a sostenere che sia l’opera di un sicario. Schenke è perplesso: l’uomo sembrava un normalissimo dottore, perché mai qualcuno avrebbe dovuto volerlo morto?

Eppure, insospettito dal divieto di portare avanti l’indagine, l’ispettore comincia a scavare più a fondo nella vicenda, finendo per imbattersi in un altro caso insolito: la misteriosa morte di un bambino, che presenta inquietanti connessioni con la vicenda del medico.

Nel tentativo di risolvere l’enigma, Schenke scoprirà un terrificante segreto, una minaccia più pericolosa della guerra e persino del brutale regime nazista…

RECENSIONE

Trovo sia inutile negare che approcciare una storia ambientata a Berlino nel 1940 sia audace, ma lo è ancora di più scrivere un libro del genere.

Forse l’autore ha battuto ogni parola con esitazione, o forse il racconto gli è corso fuori dalla mente alla pagina bianca come un fiume, non lo so anche se propendo per la prima ipotesi anche perché il lavoro di ricerca fatta da Simon Scarrow traspare tutta.

Scarrow, in una nota autore, tra le prime pagine, ha tenuto a specificare di aver toccato temi pesanti che non celano affatto gli aspetti oscuri della natura umana e che spera di aver trattato questi temi con la giusta sensibilità.

Dopo averlo letto posso dichiarare che lo ha fatto.

Ci ha mostrato la Germania nazista da un altro punto di vista, quello della polizia tedesca che si deve rapportare con il Reich e tutti i suoi ufficiali, ed è riuscito a colpirci pur restando fedele al tema scelto per narrarci gli eventi: un thriller.

Avendo appena letto Le sarte di Auschwitz, devo ammettere che ho respirato la stessa aria, quella che questi due autori hanno voluto farci vedere e che, fortunatamente, io non ho mai vissuto sulla mia pelle.

A proposito delle ricerche fatte da Simon Scarrow sul tema principale dell’opera, che non è l’omicidio/suicidio del dottor Schmesler, che ci viene mostrato inizialmente, alla fine del libro l’autore ci mostra interessanti riferimenti e accenni storici.

Sappiamo dunque di aver letto un libro di spessore, oltre che un Crime che ci intrattiene.

E se una ricerca proviamo a farla noi, possiamo vedere come le teorie evoluzionistiche di Darwin siano state distorte da moltissimi scienziati, non solo tedeschi, a favore dell’eliminazione degli elementi “difettosi” al pro di migliorare la razza.

Questo libro è a metà tra un Giallo e un Thriller.

Del Thriller, infatti, ha solo i toni e il fatto, non trascurabile, che non c’è molto su cui indagare.

È tutto molto chiaro, il gioco sta nell’arrivare al colpevole sotto l’occhio vigile della Gestapo, che si oppone all’indagine.

Ma la trama dell’opera gira attorno a un’ingiustizia e alla frustrazione degli agenti di polizia che hanno le mani legate per molte ragioni, o forse solo una: rischiano la vita.

In questo l’autore è stato abile; è riuscito a trasmettere al lettore la stessa frustrazione, insieme alla consapevolezza che questo è certamente realmente accaduto.

Questa storia porta il lettore a farsi la domanda delle domande: cosa avrei fatto io in una situazione del genere?

Se fossi stato io al posto dell’ispettore criminale Horst Schenke?

La propaganda nazista aveva portato molti dalla loro, anche poliziotti iscritti al partito.

Ma forse qualcuno fingeva soltanto di essere fedele al Fuhrer per non fare una brutta fine e Shencke gioca abbastanza bene le sue carte all’interno di questo sistema, pur non riuscendo a seguire appieno ciò che il regime gli impone.

Anche in questo l’autore ci mette alla prova perché rende il protagonista umano al punto da farci arrabbiare con lui, o a empatizzare con le sue scelte.

Gli mette accanto anche due personaggi, anch’essi ben costruiti: Hauser e Liebwitz, completamente diversi.

Il primo ha il sangue caldo e la passione per la verità; il secondo fa parte del partito, è freddo e spigoloso, difficile dal punto di vista umano.

Un trittico perfetto nell’evoluzione della storia e premio Liebwitz come uno dei personaggi meglio costruiti di questo anno di letture, anche se è solo maggio, per il suo ruolo nell’indagine e per come l’autore ce lo fa conoscere man mano.

Proprio come conosceremmo una persona faccia a faccia, in una situazione di pericolo.

L’argomento che a un certo punto salta fuori dalle pagine è toccante.

Stiamo parlando di bambini e di come il regime volesse sbarazzarsi di alcuni di loro per purificare la razza.

Abbiamo aspettato troppo a lungo che la buona stella del partito svanisse. Non li abbiamo presi sul serio fino a quando non è stato troppo tardi

Questa citazione, ci da un’idea molto chiara dei conflitti trattati in questa opera.

Opporsi al partito pur sapendo di avere le mani legate.

I temi che questo autore tratta sono sicuramente motivo di riflessione.

Il testo è scorrevole e Scarrow usa una tecnica molto semplice per narrare i fatti: si susseguono linearmente, senza flashback o giochi per catturare l’attenzione, tuttavia la semplicità paga quando ha un argomento scottante tra le mani per cui anche il pov sempre puntato sul protagonista funziona.

In questo libro c’è molto: sentimento, inteso sia come rapporto di coppia che come umano, e tradimento sia nei confronti di un partner che della patria (per quanto possa o non possa essere considerato sbagliato); c’è l’evoluzione di almeno uno dei personaggi; troviamo l’indagine di fondo, che avrà i suoi risvolti nonostante sia palese la risoluzione.

Traduzione: Lorena Marrocco
Editore: Newton Compton, collana Nuova narrativa Newton
Pagine: 320
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Simon Scarrow è nato a Lagos in Nigeria quando ne era ancora la capitale, da genitori inglesi.

Ha vissuto in molti paesi, tra cui Hong Kong e le Bahamas, prima di stabilirsi nella città di Norwich nella contea di Norfolk in Inghilterra, dove si è laureato all’Università dell’East Anglia, dopo di che, dopo aver lavorato per un periodo all’agenzia delle entrate inglesi, si è dato all’insegnamento, come professore di letteratura, prima all’East Norfolk Sixth Form College e poi al City College Norwich.

È considerato un grande esperto di storia romana ed ha sempre alternato all’insegnamento ed alle conferenze la sua grande passione: la scrittura.

Nel 2005 ha lasciato a malincuore l’insegnamento per potersi dedicare totalmente ai suoi libri.

Per approfondire le sue conoscenze, e poterle poi riportare nei suoi romanzi, ha effettuato numerosi viaggi in ItaliaGreciaTurchiaGiordaniaSiria ed Egitto.

Le sue opere sono state tradotte in oltre venti lingue e hanno venduto diverse milioni di copie.

La notte dei cadaveri di Simon Scarrow
Concludendo
Questo libro lascia l'amaro in bocca ma non per come è stato scritto, al contrario, e nemmeno per la storia ma perché dobbiamo ammettere che è qualcosa di realmente accaduto e di cui non ci capacitiamo. Questo libro merita di essere letto con serietà ma anche con la leggerezza di chi legge un thriller perché ama il genere.
Pro
Leggere questo libro arricchisce, senza dubbio, il nostro bagaglio culturale e umano
Contro
Se devo proprio trovarne uno magari è forse troppo lineare
4.5
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