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La ribelle

Painters Mill, Ohio. In un motel di quella tranquilla cittadina viene rinvenuto il cadavere di Rachael Schwartz, una ragazza che da parecchio tempo non si vedeva in giro.

Apparteneva alla comunità amish ma si era ribellata alle loro rigide regole ripudiandone cultura e rituali.

A indagare sulla sua morte la detective Kate Burkholder, amish anche lei un tempo, e come Rachael anche lei si era allontanata dalla comunità.

Kate conosceva la vittima quando erano ragazzine ma le loro strade si erano divise. Kate ricorda Rachael, anticonformista, in perenne lotta contro le tradizioni imposte dai genitori e dalla comunità.

Se n’era andata senza guardare in faccia nessuno e Kate scopre che erano in molti quelli che avrebbero potuto considerarla una nemica da eliminare perché c’è qualcosa di oscuro nel suo passato che deve rimanere nascosto.

Forse è giusto che gli amish rimangano chiusi nei loro confini perché chi si allontana troppo dal sentiero rischia persino la vita.

RECENSIONE

Essere adolescenti significa vivere tormenti e ribellione, contestazione ma soprattutto critica verso la famiglia e la società.

Essere adolescenti e appartenere alla comunità amish non dev’essere facile se le regole imposte ti vanno strette e la tua indole ribelle emerge e trabocca tra la quiete delle preghiere e i lavori a maglia, tra canti e inni e non ti adegui a crinoline e grembiulini, ma opti per shorts e capelli tinti e guidi un’auto contro il parere di tutta la famiglia.

È questo il carattere di Rachael Schwartz,

era la bambina col vestito perennemente macchiato, il sorriso sdentato da birbanteria. La bambina che parlava troppo e faceva i capricci ma era anche curiosa. Preferiva il baseball alle bambole. A volte i suoi scherzetti non erano molto piacevoli ma non potevi rimanere arrabbiato a lungo perché trovava sempre il modo di farti ridere.

Ed è questo che ricorda di lei Kate Burkholder, comandante della polizia di Painters Mill quando viene chiamata al Willodwell motel dove, nella stanza numero 9, in una pozza di sangue e in una posizione scomposta, giace il cadavere di Rachael.

Anche Kate apparteneva alla comunità amish ma l’aveva lasciata a 18 anni.

Si era laureata in diritto penale ed era entrata nelle forze dell’ordine.

Il livello di violenza sul corpo è “esagerato”: quanti nemici si era fatta?

L’odio nei suoi confronti era salito ai massimi livelli dopo che aveva pubblicato un libro-rivelazione sulla comunità amish, raccontando di incesti e stupri che tutti avevano smentito.

Ma il suo era solo rancore o c’era un fondo di verità?

Nelle sue indagini Kate è costretta a rivedere e rivivere gli anni trascorsi nella comunità rievocando la ribellione di Rachael e sentendola affine nell’insofferenza alle imposizioni, nell’impulsività, nell’amore per il rischio.

Rachael, espulsa dalla comunità per i suoi comportamenti scorretti

il bann, (esclusione o scomunica) ha lo scopo di redimere gli individui smarriti e ricondurli all’ovile. In molti casi funziona perché se sei amish la tua famiglia è il centro dell’universo. Senza i familiari sei alla deriva in un mondo che non sei preparato ad affrontare.

La famiglia di Rachael apparteneva ad un ramo radicale del vecchio ordine, i cui membri rispettavano le antiche tradizioni nel senso più restrittivo, rifiutando la tecnologia e l’avere una figlia “degenere” era un disonore, una macchia indelebile che andava cancellata.

L’intolleranza, la mancanza della guida e del sostegno dei genitori l’hanno portato Rachael all’autodistruzione.

Da quel momento si perdono le tracce della ragazza che si rifà una vita in città.

Il comandante Kate interroga tutti coloro che avevano conosciuto Rachael, in particolare la sua amica del cuore Loretta.

Erano più che sorelle, avevano condiviso scappatelle, tormenti e segreti, ma Loretta era già promessa sposa, il suo destino era segnato e lei lo aveva accettato.

Interrogherà il compagno, con cui aveva una relazione tormentata, Jared Moskowski, il vescovo del ramo anabattista, Amos Gingerich che Kate aveva accusato di stupro e il poliziotto Dane Fletcher.

Ma tutti i sospetti cadono su Dane: dai tabulati telefonici e dai conti bancari risulta che Rachael lo ricattava.

Perché?

Messo alle strette, prima di spararsi dirà

Vuoi la verità? Continua cercare.

Ed è quello che Kate fa: cerca nel passato, scandaglia l’adolescenza di Rachael perché

Rachael Schwartz non era un angelo ma non meritava di morire in quel modo. Chi la detestava al punto da colpirla con tale violenza da romperle sette ossa? Cos’aveva fatto per meritarlo?

Forse occorre cercare proprio tra chi le voleva più bene perché ci sono segreti che non possono essere svelati o in una macchia del passato che torna prepotente sotto forma di minaccia.

Quanto può ancora influenzare e tenere legato a sé le persone una religiosità rigida e bacchettona, retrograda e moralista nel terzo millennio?

Eppure le comunità amish sono ancora presenti con la loro media di sette figli per coppia incrementando così notevolmente la popolazione degli Stati Uniti.

Per loro i figli sono un dono di Dio, il concetto di Inferno, peccato, remissione e Paradiso sono fondamenti che non contemplano negazione, vivere secondo le regole dettate dagli avi, negare la tecnologia e il progresso ne fanno una comunità chiusa, circolare, con pochi contatti verso l’esterno.

Come può vivere un adolescente queste imposizioni?

Narrato per lo più in prima persona, conosciamo molte delle usanze della comunità amisch, del loro modo di vivere, di rapportarsi col mondo esterno.

È lo spaccato di una realtà così lontana dal nostro modo di vivere e di vedere le cose.

Eppure nemmeno loro sono immuni all’odio e cattiveria, ripicche e persino omicidi.

In tutto questo l’uomo condivide le stesse debolezze, le stesse inquietudini, la cattiveria e le stesse difficoltà a prescindere dal credo e dal Dio a cui si rivolge.

La ruralità dell’Ohio, lo stile di vita a stretto contatto con la natura sono molto presenti nei gialli della Castillo, il ritmo della storia è incalzante e non manca un pizzico di adrenalina.

I molti dialoghi regalano vivacità e dinamicità alla storia che cattura il lettore, oltre che per la trama, per lo stile pulito e scorrevole.

Traduzione: Annalisa Catena
Editore: Piemme
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2023

AUTORE

Linda Castillo nasce nel 1960 in Ohio. A 13 anni pubblica il suo primo romanzo.

È nata come autrice di gialli e nel 2009 pubblica il suo primo libro che ha per protagonista Kate Burkholder, Costretta al silenzio che per quattro settimane rimane nella classifica dei best seller del new York Times.

Dal romanzo viene tratto un film, nel 2013, diretto da Stephen Gyllenhaal.

Nel corso della sua carriera ha pubblicato circa una trentina di libri, tradotti in 14 paesi, aggiudicandosi vari premi letterari tra cui il Daphne du Maurier Award of Excellence.

Le sue pubblicazioni più note sono rappresentate dalla serie di gialli ambientati tra gli amish che ad oggi conta 16 libri.

La ribelle di Linda Castillo
Concludendo
In una comunità amish dell’Ohio, un brutale delitto riporta alla luce segreti tenuti nascosti per anni e ci mostra la realtà di una comunità dalle regole rigide e anacronistiche, difficili da accettare per un’adolescente ribelle che vuole mordere la vita ed ha fame di avventure.
Pro
Una storia curata e coinvolgente, interessante, che ci propone personaggi vividi e umani, assoggettati ad un credo e ad una comunità dalle rigide e ferree regole.
Contro
Nulla
3.7
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