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ELP

Non si fa che parlare dell’ELP, l’Esercito di Liberazione del Pianeta.

Il vicequestore Rocco Schiavone guarda con simpatia mista al solito scetticismo ai gesti clamorosi di questi disobbedienti che liberano eserciti di animali d’allevamento in autostrada.

Semmai è incuriosito dal loro segno di riconoscimento che si diffonde come un contagio tra ragazze e ragazzi.

La vera violenza sta però da un’altra parte e quando Rocco viene a sapere di una signora picchiata dal marito non si trattiene, «come una belva sfoga la sua rabbia incontenibile»: «un buon suggerimento» per comportamenti futuri. Solo che lo stesso uomo l’indomani viene trovato ucciso con un colpo di pistola alla fronte.

Uno strano assassinio, su cui Schiavone deve aprire un’inchiesta da subito contorta da fatti personali (comici e tragici). Per quanto fortuna voglia che facciano squadra clandestinamente anche i vecchi amici senza tetto né legge di Trastevere, Brizio e Furio, che corrispondono al suo naturale sentimento contro il potere. Nel caso è implicata una società che sembra una pura copertura.

Ma dietro questa copertura, qualcosa stride e fa attrito fino a bloccare completamente Rocco sull’orlo della soluzione del caso. Intanto crescono in aggressività gli atti dell’ELP fino a un attentato che provoca la morte di un imprenditore di una fabbrica di pellami.

Indagando, Rocco si rende conto che forse, dal punto di vista della sensibilità ambientale, sullo stabilimento non c’è molto da ridire.

Ma perché i «simpatici» ambientalisti sono giunti a tanto?

ELP, la nuova e molto ricca trama di Antonio Manzini, è particolarmente narrativa e mette sotto un unico segno due casi e due inchieste.

Le riunisce lo sfondo di calda attualità sociale. Anche il brusco vicequestore è più ombroso e stanco, sente più acutamente quanto importante sia l’amicizia, e deve investire nell’indagine tutta la sua irruente e sincera passionalità, e tutta la tenerezza della sua invincibile malinconia.

RECENSIONE

Sono passati dieci anni dall’uscita di Pista nera, il primo libro con protagonista Rocco Schiavone ed eccolo di nuovo con una nuova indagine, l’undicesima!

In un momento di noia e calma apparenti e passeggere, l’attenzione del dottor Schiavone viene catturata da una manifestazione ambientalista nella piazza davanti alla Regione, a cui seguiranno sempre più diffuse agitazioni e azioni ribelli, iniziate proprio nel giorno dedicato al pianeta pulito.

Tutte le gesta di protesta e gli atti di rivolta vengono poi rivendicati su YouTube dall’ELP: l’Esercito di Liberazione del Pianeta; composto per lo più da giovani che sono stanchi di non ottenere nulla con le buone maniere e quindi decidono di passare all’azione.

La trama si infittisce precocemente, con una aggressione e un primo ma non ultimo omicidio; chissà quanto, ma soprattutto come, l’autore riuscirà a legare tutti gli elementi atti a far aprire l’inchiesta all’ormai familiare Questura di Aosta e anche ai “cugini” dell’arma.

Al fianco di Rocco Schiavone ritroviamo i suoi ormai, rimasti in due, fidati amici romani, che rendono sempre prezioso e fondamentale quel rapporto fraterno e duraturo.

Il vicequestore invece è sempre il mitico personaggio dell’orgoglio italiano che si riconferma con il suo caratteristico mood malinconico e spesso ombroso ma che, allo stesso tempo, riesce a infondere sicurezza, concretezza e lungimiranza.

Il suo “dialogo” personale ed intimo con Marina, diviene ancora più eterico e sopraffine, in quei momenti gli estratti da trarne sono innumerevoli e poetici e donano quella sorta di pausa riflessiva che si contrappone al temperamento distruttivo e ai modi burberi del protagonista.

Si nota e si gusta piacevolmente una nuova e alquanto strana spinta all’autoanalisi, soprattutto per carpire l’origine di quella sua recondita rabbia e del serio problema che incontra nel controllarla.

Proprio per questo motivo, quando la collega Caterina accenna a Rocco l’ennesimo focolaio di violenza domestica, lui perde il controllo e Roberto detto Bobo ne subisce le conseguenze.

Presta bene orecchio, amico, a quel che ti dico. Tu miri contro uno specchio. Sparerai a te stesso, amico.

Tuttora in compagnia di Lupa, la sua cagnolona fidata che sembra ormai essere l’unica femmina desiderata al suo fianco, anche se il tempo che passa induce in lui riflessioni anche in tal senso e chissà che, anche la sfera emotiva dello scorbutico capo, non riservi al lettore novità inattese.

La narrazione di Manzini è alleggerita da momenti ironico sarcastici tipici della sua scrittura e del suo iconico personaggio che continua ad esprimere divertenti associazioni morfologiche animali ad ogni nuova persona che incontra… l’accenno di sorriso o una risata sono assicurati!

Così si genera e inizia a sgorgare fluentemente questo nuovo episodio nel mondo della Questura di Aosta che è la stessa di sempre, con un andirivieni di personaggi tutto nuovo, dinamico e catalizzatore.

Il vicequestore sarà anche un sociopatico, disconnesso e bislacco, però sfido chiunque a trovarne di migliore!

Rocco è malinconico, più invecchia più la nostalgia lo rende sensibile e umano.

Attenzione però a Pupa e a donna Natalina, complicatamente insopportabili!

Difficile esporsi di più nell’abbozzare un sunto di trama, sarebbe un peccato madornale rovinare ogni e qualsiasi piega o sfumatura.

I capitoli sono scanditi dai giorni della settimana che si susseguono ordinati al procedere della vicenda e che si risolvono in circa due intense settimane.

I temi messi in risalto sono molteplici, ma il faro stavolta è puntato e fissato sul problema ambientale ad ampio spettro.

Gli allevamenti intensivi, antibiotici, mattanze, depauperamento del territorio, colture dissennate, veleni, pesticidi, abbattimento delle foreste e lo spreco della risorsa più preziosa qual è l’acqua; insomma, la tutela della Terra.

Un’indagine a dir poco geniale, complessa e al passo coi tempi, per il tema rivolto alla sensibilizzazione e rispetto del nostro pianeta e a un modo efficace per non rimanere inermi.

Manzini è un artista che ormai si ama e si apprezza quindi non resta che NON sperare in un pensionamento di Rocco Schiavone perché mancherebbe tanto; infatti la mancanza è il gusto che quest’uomo lascia subito al lettore una volta terminato il romanzo.

Editore: Sellerio
Pagine: 436
Anno pubblicazione: giugno 2023

AUTORE

Antonio Manzini è scrittore e sceneggiatore.

Tra i suoi primi libri Sangue marcio e La giostra dei criceti (del 2007, ripubblicato da Sellerio nel 2017).

La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019), Ah l’amore l’amore (2020), Vecchie conoscenze (2021) e Le ossa parlano (2022).

Altri libri pubblicati da questa casa editrice Sull’orlo del precipizio (2015), Ogni riferimento è puramente casuale (2019) e i romanzi Gli ultimi giorni di quiete (2020) e La mala erba (2022).

ELP di Antonio Manzini
Concludendo
La forza di questa serie sta non solo nel suo protagonista, ma anche nei legami che si creano con i personaggi secondari e una dinamica investigativa complicatamente perfetta! Una volta incontrato Rocco Schiavone è difficile resistere a ogni sua nuova avventura.
Pro
Il worldbuilding magistrale
Contro
I capitoli troppo lunghi
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