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Paranormale
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La voce del buio

Da dodici anni alcuni anziani scompaiono di notte, senza lasciare traccia, tutti nello stesso modo: escono da villa Imperiale, sfarzosa casa di riposo sul Passo della Mendola dove sono ospiti, abbandonano i propri indumenti ai margini del bosco e svaniscono nel buio seguendo il richiamo di una voce.

Almeno è quello che riferiscono alle autorità amici e parenti dei dispersi.

Puntualmente, ogni due annida storia si ripete senza che gli inquirenti ne vengano a capo. In paese si mormora che qualcosa di soprannaturale aleggi sulla villa e a far luce sul caso viene chiamato il professor Pietro Montecchi, docente di neuroscienze forensi all’Università di Verona e membro del CICAP, l’ente che controlla le affermazioni sul paranormale.

Nei boschi silenziosi, sta inquietanti presenze e un antico fatto di sangue che anni addietro ha sconvolto il borgo, il professore dovrà sciogliere i nodi di una vicenda che trascende i limiti della razionalità. Nessuno meglio di lui sa che l’enigma più contorto è la mente umana.

RECENSIONE

Piero Montecchi, ordinario di neuroscienze forensi e neuropsicologia forense presso l’università di Verona, è un uomo colto, affascinante, pragmatico e razionale, ama vestire raffinato come un lord inglese e fuma una Gaulosis dietro l’altra.

Si imbottisce di paracetamolo da quando un frammento di RPG, “regalo” della sua missione in Somalia da paracadutista del Tuscania, gli è entrato nel cranio e l’ha mandato in coma per un mese.

Il trauma gli ha lasciato una lesione cerebrale permanente che, oltre a causargli forti mal di testa, gli ha creato una sindrome disecutiva che gli procura irrequietezza, calo dei freni inibitori ed irritabilità.

Deve sempre contare fino a cinque prima di parlare oppure rischia che i suoi istinti atavici vadano fuori controllo.

Vive a Nizza dove la moglie Cinzia morta di cancro, ha voluto trascorrere gli ultimi giorni della sua vita.

Lei era la sua metà della mela, insieme si completavano e la sua morte lo ha reso solitario e scontroso.

Il padre era di antica famiglia veronese e la madre parigina ma di origini normanne: un mix di culture con il fiume come punto comune, Adige e Senna.

Suo compagno di vita Winston, un pastore tedesco che

capiva più cose al volo di tanti bipedi di sua conoscenza.

Era una celebrità nell’ambito forense perché aveva portato le neuroscienze nelle aule dei tribunali ed è per questo che viene contattato dall’avvocato Emanuele Rigoni, legale rappresentante della famiglia di Tina Albertini, l’ultima persona scomparsa da villa Imperiale, lussuosa residenza per anziani sul passo della Mendola.

La famiglia dell’anziana scomparsa vuole far luce sulla sparizione a cui i titolari della villa non hanno saputo dire nulla, vogliono capire come mai gli allarmi non hanno funzionato, perché le porte di notte non fossero chiuse e trovare responsabilità ed eventuali negligenze del personale.

Quando Montecchi si reca sul posto rimane spiazzato dall’imponenza della villa circondata su tre lati da un fitto bosco: lì dal 2010 sono spariti sei anziani, con cadenza biennale.

Prendendo informazioni e parlando con la gente del posto si rende conto che sul piccolo borgo aleggia un’aura mistero, si vocifera di oscure presenze, voci ed atmosfere inquietanti, nota che ovunque ci sono crocefissi e rosari come a voler scacciare i demoni.

Per un uomo razionale e di scienza come lui deve sempre esserci una spiegazione scientifica ma gli fanno molta tenerezza quei vecchietti soli e indifesi

Gli anziani sono come gli alberi. Quelli più vecchi quando cadono non fanno rumore perché sono fragili e cavi. Nessuno, o quasi se ne accorge.

Nei giorni che trascorre tra quelle montagne del Trentino, un altro anziano sparisce mentre le telecamere di sorveglianza della villa vanno in tilt proprio in quell’arco di tempo e gli allarmi hanno un black out, poi una serie di eventi funesti si abbatte tra quelle montagne.

Montecchi raccoglie indizi e testimonianze ma saranno soprattutto le parole di padre Giorgio, sacerdote della comunità, e del maresciallo in pensione Galasso a portarlo verso la soluzione del caso.

Nascondi qualcosa agli occhi di tutti e nessuno lo noterà.

Emerge prepotente una storia del passato che nessuno ha mai dimenticato, che non ha nulla a che vedere col paranormale o con la fede, ma che ha richiesto il sangue di persone che si sono macchiate di avidità e crudeltà, denaro e potere, le uniche forze che nessun esorcismo è in grado di contrastare.

Abbiamo a che fare con uno dei sentimenti più arcaici che ci siano, la vendetta.

Paoli ha scritto un giallo scorrevole, dal ritmo serrato, curando molto il personaggio del professor Montecchi che conosciamo pagina dopo pagina e ci si affeziona al suo essere triste, al non voler lasciare andare il ricordo della moglie, ai suoi lancinanti mal di testa, al suo fumare una sigaretta dopo l’altra accendendole con lo Zippo del Tuscania.

Le sue certezze e la sua granitica fede nella scienza vengono messe a dura prova

“Lei non ama molto la religione, vero professore? “Diciamo che non amo molto il fantasy, il concetto di Dio che si trova nella Bibbia, a mio avviso, ha lo stesso peso filosofico del Signore degli anelli di Tolkien”. “Eppure per molti la fede è speranza e conforto. Lei non ha bisogno né dell’una né dell’altra, professore?” “Nella scienza trovo tutto quello di cui ho bisogno”.

La cura dell’ambientazione e delle scene, con i boschi come sfondo, ha reso credibile e verosimile la narrazione.

La struttura semplice della trama ha reso la lettura godibile, fluida e vivace.

Anche i personaggi secondari sono ben curati, ognuno con il suo lato oscuro e con le proprie debolezze.

Per l’ambientazione ricorda un po’ King, la casa di riposo un po’ come l’Overlook hotel di Shining mentre per il tema del soprannaturale mi accompagnava nella lettura la colonna sonora di X-Files.

La voce del buio è un bel giallo, dalla trama e dall’intreccio lineari, l’approfondimento dello studio sul paranormale, sullo spiritismo e sull’inspiegabile puntualmente smentiti dalla scienza lo rende molto interessante.

Editore: Giunti Editore
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2023

AUTORE

Gigi Paoli, classe 1971, vive e lavora a Firenze come giornalista del quotidiano “La Nazione” dove ad oggi è caposervizio e per quindici anni è stato il responsabile della cronaca giudiziaria.

Le prime tre indagini del reporter Carlo Alberto Marchi, tutte edite da Giunti, sono raccolte in un unico volume di grande successo I misteri di Firenze.

Della stessa serie fanno parte Il giorno del sacrificio (2021) e Diritto di sangue (2022). Nel 2020 l’autore ha ricevuto il prestigioso premio “La Pira” per la cultura.

La voce del buio di Gigi Paoli
Concludendo
Un giallo scorrevole che ci porta tra le montagne del Trentino, dove un affascinante professore e la sua fede nella razionalità e nella scienza, risolveranno un enigma che si protrae da anni, che ha radici lontane nel tempo e che non ha nulla anche vedere con il sovrannaturale.
Pro
Scorrevole
Interessante
Piacevole
Contro
Nulla
3.5
Paranormale
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