
Mostri
Mostri è la storia di due ragazzini che nessuno vorrebbe mai incontrare. Lei, orfana bizzarra e introversa, vive con la nonna con cui coltiva una morbosa passione, letteraria e televisiva, per gli omicidi; lui, sociopatico, vive con la mamma che lo tratta come il suo innamorato, e sfoga la sua rabbia facendo scherzi atroci e divorando romanzi gialli. Così, quando i due protagonisti si incontrano in vacanza in Cornovaglia, entrano subito in sintonia e decidono di indagare su una serie di omicidi che si sono appena verificati. Un romanzo destabilizzante che grazie allo stile crudele di Emerald Fennell infonde al banale un’oscurità inquietante, un giallo per ragazzi che parla anche agli adulti.
RECENSIONE
I miei genitori sono morti spappolati in un incidente in barca quando avevo nove anni. Ma tranquilli – la cosa non mi ha intristita più di tanto.
È così che la nostra storia si apre, con l’esternazione della nostra protagonista, una quasi tredicenne bizzarra che ora vive con la nonna materna in campagna che condivide con lei una passione bizzarra quanto lei stessa e che d’estate non la vuole con sé e la manda da zia Maria e zio Frederick in Cornovaglia, a Fowey.
Per immergerci nella sua mente, per capire il suo modo di pensare, dobbiamo capire da dove viene.
Una madre che piangere la rendeva artista, i continui litigi e il non volere figli.
Un appartamento elegante a Knightsbridge che non la vedrà mai crescere e un amico immaginario da lasciare indietro.
Ora vive, come dicevo, con la nonna, legge libri di assassini e delitti, guarda film cruenti e si fa regalare maglie stravaganti fatte a mano ogni anno dal professor West.
Ma la vera storia, il vero mistero ci viene presentato durante la sua estate, al the Cliff hotel, di proprietà degli zii.
Una cittadina senza spazzatura, bella, tranquilla, con personalità a dir poco uniche; tipo Peter Queen col suo negozio di caramelle e le foto della moglie defunta ovunque (sempre la stessa foto), o come George Brain sempre ubriaco marcio che decanta lodi da sopra una scatola…
Ma ecco che un giorno, in una delle sue passeggiate verso il molo assiste ad un ripescaggio…
Un corpo, una giovane ragazza, qualcosa che le scivola dalla bocca.
Indagini dell’agente Nodder che ben poco sembra in grado.
Un proprietario di casa, che poi possiede praticamente tutta Fowey, un certo William Podmore, che intima i cittadini a mantenere compostezza, contegno.
In fin dei conti ci sono giornalisti ovunque.
Un hotel che così pieno non si era mai visto.
Solitamente c’è solo la vecchia, insopportabile Jean assistita dalla povera Dorothea e quella ragazza che lavora per finta, Winnie.
Ma ecco che qualcosa muta le giornate solitarie della nostra ragazzina strana, l’arrivo di un coetaneo, Miles Giffard da Birmingham.
Arriva con la madre, detta anche Signora Trovatutto.
Una donna che tratta il figlio come un innamorato, che lo tiene appiccicato a sé, che lo costringe ad indossare maglioni di dubbia bellezza fatti a mano e sempre uguali.
Un amico perfetto! Un altro reietto.
Nel frattempo un’altra ragazza viene ritrovata, stesso modus operandi.
E questo non può che alimentare la sua passione per i delitti, che poi è la stessa di Miles!
Che spasso!
Stupida. Stupida. Stupida
Le anguille sono tornate. Fredde, fredde, fredde e viscide e buie. Perché lui doveva star a sentire quella mocciosa, Mary Pearcey.
Ed ecco una terza vittima.
Poi un arresto di fortuna. Poi punizioni, quelle inflitte dallo zio con tutto profuma che di mele in quell’ultimo terribile momento.
Ma poi, escursioni tra amici, scherzi macabri, una ragazza in una vasca da bagno, ricerca di indizi, una strada buia, una verità.
Una verità che porta ad una fine inquietante.
Un giallo assolutamente unico per vari aspetti, il primo fra tutti la sua protagonista.
Una ragazzina che tutti evitano, con pensieri strani e hobby davvero poco consueti; un compagno sociopatico e con un legame difficile, sbagliato con la madre.
Una città governata da un uomo che nessuno vede mai, ma che viene ascoltato, il suo nome sussurrato perché lui è ovunque.
Uno zio che ama punire, una zia succube che piange.
Personaggi fuori da ogni binario di consuetudine, tutti ottimamente caratterizzati e portati al lettore con le loro stravaganze ed unicità.
Uno stile narrativo che ben si confà all’età della nostra narratrice, in prima persona, ma non per questo semplice o scontato.
Una trama sicuramente originale e ben tenuta e portata tra le pagine che scorrono davvero veloci sia per la brevità che per la capacità di narrazione coinvolgente.
Parole, gesta, pensieri che sconvolgono e ti danneggiano quasi dentro.
Crudeltà mista all’ingenuità di una bambina.
Una cittadina ben descritta nei suoi negozi, locali, luoghi.
In qualche modo ti sembra di essere lì, di riuscire a vedere ogni cosa anche se non ha una parte predominante nel giallo.
Chiudo con un quesito per voi: pensate di essere una persona senza amici, senza genitori, non capita, mai seguita o amata. Trovate finalmente qualcuno che vi sta a sentire, che coltiva con voi le vostre strane passioni. Ma questo amico alle volte si spinge troppo in là, fa cose poco consone persino per voi; cosa fareste?
In fin dei conti è il vostro migliore amico.
In fin dei conti non potete perderlo vero? Nonostante tutto, nonostante proprio tutto…
E poi una strana collaborazione potrebbe nascere.
Sarà un’estate fantastica la prossima.
Vero?
Cosa fanno due mostri che si incontrano nella foresta? Sorridono.
Traduzione: Manuela Salvi
Editore: Fandango
Pagine: 240
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Emerald Lilly Fennell (Londra 1985) è un’attrice, sceneggiatrice e regista britannica, nota soprattutto per aver co-scritto la serie Killing Eve, per aver interpretato Camilla Parker-Bowles nella terza e quarta stagione di The Crown e per aver scritto e diretto il film Una donna promettente, per il quale ha vinto l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale.
Ha scritto la trilogia di libri young adult Shiverton Hall.
