
L’Inchiesta di San Lorenzo
Quando le fiamme smettono di bruciare, i resti del bosco carbonizzato restituiscono un cadavere.
È quello di Ermete Rosi, un professore universitario all’apparenza senza nemici e con la passione per la bicicletta.
Il macabro ritrovamento manda in frantumi la placida tranquillità delle terre che si allungano tra il mar Tirreno e i monti Apuani.
Se il rogo è stato domato, un denso fumo continua ad avvolgere il mistero della morte di Rosi.
È stato un incidente oppure si tratta di omicidio?
Nessuno ha visto niente, le testimonianze non rivelano possibili moventi per giustificare un delitto e non emergono indizi significativi.
A occuparsi del caso è il trentacinquenne Nicodemo Gatti, un maresciallo dell’Arma poco socievole e dal carattere spigoloso.
Gatti ha un fiuto da segugio di razza che mal si concilia con certe intemperanze legate a una vita sentimentale fin troppo complicata.
Non è certo di sapere cosa sia l’amore, ma conosce fin troppo bene l’innamoramento che spesso lo porta a perdere il controllo.
E infatti da qualche mese gli è stato assegnato il comando della Stazione dei carabinieri di Seravezza. Il nuovo incarico assomiglia tanto a un trasferimento punitivo.
La morte di Ermete Rosi, però, cambia tutto. Comincia così un’indagine nelle pieghe di quella Versilia interna che ha poco a che fare con il mondo patinato ed effervescente della Riviera.
Una terra aspra, popolata da personaggi intensi e sinceri, a volte ambigui e incoerenti, sempre alle prese con le proprie debolezze, stranezze, inquietudini.
“L’inchiesta di San Lorenzo” mostra le mille sfumature della commedia umana che va in scena nella provincia profonda, avvolta dalla coltre di un enigma fittissimo che, diradandosi, svelerà una soluzione sorprendente e inattesa.
RECENSIONE
L’Inchiesta di San Lorenzo di Ettore Neri si snoda attraverso un mosaico di enigmi e misteri, con protagonista il maresciallo dei carabinieri Nicodemo Gatti comandante di stazione a Serravezza e il suo team di investigatori commilitoni.
Nonostante le sue qualità però, il romanzo presenta una serie di aspetti che potrebbero generare dubbi nel lettore e sono proprio quest’ultimi che approfondirò considerando che, mi sento di affermare già da subito, che quello che abbiamo tra le mani è un buon romanzo.
La trama segue da vicino il maresciallo Gatti, come detto, mentre cerca di risolvere un omicidio, apparentemente senza soluzione, ai danni del ben noto professor Ermete Rosi.
Il coinvolgimento dei suoi subalterni e la progressione delle indagini mantengono alta la tensione e l’interesse del lettore.
Tuttavia, il punto culminante dell’opera e l’ipotesi finale formulata ufficiosamente, può risultare un po’ deludente.
Dopo essere stati guidati attraverso intricati dettagli, i lettori potrebbero trovare l’assenza di una conclusione più netta un po’ frustrante.
Anche le varie vicissitudini e gli interrogatori stessi, a volte, sembrano essere un po’ superficiali.
Anche se il romanzo è generalmente ben scritto, è difficile non notare alcuni refusi dispersi tra le pagine, sebbene si sa che gli errori occasionali siano comuni in molte opere, la loro frequenza in L’Inchiesta di San Lorenzo non risulta mai fastidiosa, forse neanche per i lettori più attenti.
La storia d’amore del maresciallo Gatti rappresenta un altro aspetto del romanzo che potrebbe non soddisfare appieno il lettore.
Nonostante potenzialmente avrebbe potuto fornire ulteriore profondità al personaggio, a volte sembra essere un elemento poco coerente con lo sviluppo della trama investigativa rischiando in alcuni casi di rallentare la narrazione con l’inserimento di alcuni elementi che si potevano omettere, ottenendo forse dei benefici nello scorrere della storia.
Per non parlare proprio della conclusione di quest’ultimo, che avviene dopo essere degenerato in un atto di violenza scaturito proprio dal maresciallo nei confronti della sua consorte Luna.
Di sicuro, arrivati a quel punto e dopo esserci ormai costruiti un’idea certa del tipo di uomo con cui abbiamo a che fare mi è sembrato davvero poco credibile.
Cosa invece molto apprezzata è stata la relazione di amicizia e coesione che è presente tra i vari commilitoni, come nella vita reale sempre molto ben strutturata e che non scende mai al di sotto del rispetto assoluto dei gradi e della divisa, oltre a questo l’autore ha fatto un buon lavoro con la costruzione dei vari battibecchi tra i vari personaggi noti della cittadina che risultano godibili e veritieri.
Uno degli aspetti più strani e, a mio avviso, sconfortanti del romanzo è il comportamento del già citato maresciallo Gatti, che in molte occasioni, sembra essere afflitto costantemente dallo scacciare i pensieri negativi agitato o sventolando la mano davanti al proprio viso come per scacciare una mosca.
Questo gesto lo si incontra in modo molto ricorrente, tanto che potrebbe lasciare intendere addirittura che il protagonista abbia qualche problema psicologico non completamente esplorato.
Anche se questo elemento forse è sottolineato con lo scopo di voler aggiungere una dose di mistero e intrigo al personaggio stesso, potrebbe creare una certa confusione riguardo al suo stato mentale (a un certo punto l’ho pensato davvero).
In definitiva, L’Inchiesta di San Lorenzo di Ettore Neri offre un’immersione avvincente nel mondo dei misteri irrisolti e più che un thriller è un giallo classico.
Tuttavia, l’ipotesi finale ambigua e alcuni aspetti poco sviluppati potrebbero causare una sensazione di insoddisfazione nei lettori.
Nonostante questi punti deboli, il romanzo riesce a catturare l’attenzione con una scrittura competente.
Chi cerca un romanzo giallo avvincente troverà sicuramente qualcosa da apprezzare in questa storia, nonostante alcune incertezze.
Editore: SEM
Pagine: 368
Anno pubblicazione: Giugno 2023
AUTORE
Ettore Neri, nato a Seravezza nel 1961, ha conseguito il diploma di maturità scientifica nel 1980 e ha successivamente frequentato la facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Pisa.
Padre di tre figli, convive con Rita e da alcuni anni risiede nella frazione di Solaio.
Dal 1980 al 2005 è stato socio e successivamente titolare unico di un’azienda artigianale specializzata nella lavorazione e trasformazione dei marmi.
Nel 2005 ha intrapreso una nuova attività nel campo del commercio e dei servizi, sempre nel settore dei materiali lapidei.
Fin da giovane, Ettore Neri si è appassionato alla politica e alla partecipazione attiva nella vita sociale e civile del proprio Paese.
