
La solitudine del predatore
Alex Carter ha accettato di studiare i ghiottoni nel Montana, in un santuario naturalistico ma, ben presto, quella che sembrava un’immersione nella natura incontaminata, si rivela piene di insidie perchè gli abitanti locali non la vogliono sul loro territorio e la osteggiano in ogni modo.
Ma Alex non si lascia intimidire e continua a sorvegliare gli animali a rischio di estinzione attraverso le fototrappole che piazza nei boschi.
Mentre sta controllando le foto si accorge di aver ripreso un uomo che si aggira ferito e sanguinante.
Chiama i soccorsi ma le ricerche cadono nel vuoto e le forze dell’ordine sembrano disinteressate e minimizzano il suo racconto.
Ma quando un nuovo predatore valica i confini della riserva appare chiaro che la preda è proprio lei che ha visto troppo.
Ma chi la sta braccando?
La sua vita ora dipende dalle sue capacità, dall’istinto e dal riuscire a stare un passo avanti a chi le sta dando la caccia per cui dovrà dare fondo a tutte le sue conoscenze sul mondo animale.
RECENSIONE
Alex Carter è una biologa appassionata dal suo lavoro, per lei è di vitale importanza la salvaguardia degli animali e del loro habitat, ne ha fatto una ragione di vita e ama stare a contatto con la natura, vivere nei boschi, ascoltare i versi degli animali, seguirne gli spostamenti.
È diventata vegana dopo aver appreso che le industrie bovine occupano e distruggono terreni agricoli togliendo habitat alla fauna selvatica, danneggiando e contaminando le risorse idriche.
Tutto questo l’ha allontanata dal fidanzato Brad, un giovane avvocato che all’inizio sembrava condividere con lei la passione per le cause solidali poi, i suoi interessi, hanno virato verso la carriera, il denaro e la vita agiata criticandola perché si ostina a scegliere la natura invece di un appartamento in centro.
La storia ha inizio con l’inaugurazione di un parco naturalistico dove Alex presenzia in veste di consulente ma viene avvicinata da un uomo che le punta la pistola e la minaccia ritenendola la causa del fallimento della sua ditta edile perché ospitando il centro faunistico il suo progetto è stato bocciato.
L’uomo viene ucciso da un cecchino di cui si intravede solo una sagoma nera che corre tra la vegetazione.
Ancora scossa dall’evento ma fortunatamente illesa riceve la proposta di recarsi sulle montagne del Montana a studiare le volverine.
Le volverine sono dei mustelidi simili ai ghiottoni, ormai quasi scomparsi da gran parte dei territori in cui si erano spinte nel passato.
Per Alex la proposta è molto allettante: montagne uguale paesaggi incontaminati, prati e fiori selvatici, solitudine e silenzio.
Lì non c’é più nulla che la trattenga: le montagne stanno chiamando e io devo andare.
Arrivata a destinazione e preso possesso del vecchio albergo che sarà la sua base operativa, Alex inizia a percorrere e a familiarizzare col territorio dove collocare le fototrappole e dove raccogliere campioni e prove del passaggio degli animali.
In paese però l’accoglienza non è delle più festose, anzi: praticamente tutti le sono ostili.
Inizia a ricevere messaggi intimidatori, il suo pickup viene manomesso, alcune trappole spariscono.
Chi la sta ostacolando?
Perché vogliono impedirle di entrare in quei territori e in quella natura selvaggia che lei sente così familiare?
E chi è l’uomo ferito che vede in un’immagine della sua piccola telecamera piazzata nel bosco?
Ma lei non si lascia certo intimidire, testarda e soprattutto ferma nelle sue intenzioni e si troverà di fronte a una verità agghiacciante, braccata come un animale perché ha visto e scoperto qualcosa di spaventoso, di assurdo e sconvolgente.
Non potendo fidarsi di nessuno mette a frutto tutte le sue conoscenze tecniche di sopravvivenza insegnatele dalla madre pilota di caccia d’aviazione e alle sue esperienze sull’ambiente e sugli animali per poter sfuggire ai bracconieri che le stanno alle calcagna e che vogliono impedirle di mettere fine ad un affare lucroso ed illegale.
In suo aiuto torna il misterioso uomo
…fu assalita da una misteriosa sensazione di déja-vù: un cecchino che la salvava all’ultimo momento da un uomo armato. Prima sui terreni paludosi, adesso lì
E in un finale degno di una pellicola americana, tra inseguimenti sulle motoslitte e sparatorie mentre infuria una bufera di neve, Alex ed il suo impegno verso la natura trionferanno.
Il tema trattato in questo romanzo è molto attuale: le minacce all’ecosistema, i cambiamenti climatici che sconvolgono l’habitat, gli allevamenti intensivi che sottraggono spazi naturalistici incontaminati, lo sfruttamento del suolo, il bracconaggio, il traffico di fauna selvatica e di specie protette a rischio di estinzione.
Tutto questo ci porta a riflettere sull’importanza dell’ambiente, anche se siamo bombardati da messaggi sui cambiamenti climatici tra queste pagine possiamo vivere una natura incontaminata, paesaggi mozzafiato, colori spettacolari, profumi e suoni melodiosi.
Forse un po’ pedantemente, impariamo le abitudini di questi piccoli animali, di che colore hanno il pelo e di cosa si nutrono.
Sicuramente il messaggio ambientalista viene recepito perché è preponderante e un po’ eccessivo nella storia e si sente forte l’impegno dell’autrice in questo senso.
Rimane comunque una lettura scorrevole anche se il personaggio di Alex sa tanto di eroina alla Wonder woman, capace di mettere ko diversi uomini grazie a colpi ben assestati, mettere in moto qualsiasi mezzo con un cacciavite, saper interpretare orme e tracce come un indiano Sioux e crearsi un rifugio con pochi legnetti e qualche bracciata di foglie e non so quante donne/uomini esistano in grado di farlo.
Il finale rocambolesco e un po’ frettoloso ha il sapore di pellicola americana ma è un romanzo, non un trattato naturalistico e il messaggio dell’autrice è chiaro: salvare il pianeta prima che sia troppo tardi.
Traduzione: Sara Caraffini
Editore: Harper Collins Italia
Pagine: 368
Anno di pubblicazione: 2023
AUTORE
Alice Henderson è scrittrice e sceneggiatrice, scrive da quando aveva 11 anni.
Affascinata dal folklore e dalla mitologia ha compiuto studi e ricerche sui popoli primitivi.
Con I predatori della notte il suo primo thriller ispirato al suo amore per gli spazi sconfinati, l’autrice ha vinto il Premio Bram Stoker.
