3.5
Acuto
Ordina

Endorfine

Non c’è tregua per la polizia giudiziaria di Marsiglia e per il comandante Henri Saint-Donat, un tempo in forza a Parigi, e da anni in servizio nella città del sole, del pastis e delle gang che trafficano droga e vite umane.

Nemmeno quando Saint-Donat si trova dall’altra parte del mondo, in Québec, a un congresso internazionale delle forze dell’ordine, dove lo raggiunge una breve, drammatica telefonata del suo vice, il capitano Basile Urteguy, poliziotto con la musica nel sangue.

Musica e sangue, del resto, sono motivi conduttori di una delicata indagine tra Marsiglia e Tolosa in cui la morte di una giovane prostituta, gettata da una finestra, pare collegata all’esecuzione di due uomini, uno dei quali, un musicista, torturato con un trapano elettrico.

Saint-Donat, vedovo, stanco di affrontare il male quotidiano, sarebbe pronto a lasciare, ma a riportarlo in patria e in azione, rivitalizzato dalle nevi canadesi e con nuove endorfine in circolo, è proprio la notizia che Basile è svanito nel nulla mentre indagava sulla scomparsa di un’altra ragazza, anche lei musicista.

Il grido di aiuto del suo vice, insomma, è arrivato forte e chiaro fino a lui oltreoceano.

Così, in pochi giorni, Saint-Donat e gli altri della Giudiziaria ingaggiano una lotta contro il tempo per evitare che altro sangue venga versato, mentre a ogni passo risuonano alte e forti, dietro le quinte, le magiche note di Chopin.

RECENSIONE

Il corpo gli urla di fermarsi, rifiuta di produrre le endorfine necessarie per contrastare il dolore. La mente lo supplica di non accanirsi

Cosa sono le endorfine?

Le endorfine sono sostanze prodotte dal cervello, classificate come neurotrasmettitori, ovvero messaggeri chimici nel corpo. Quando vengono rilasciate, possono aiutare ad alleviare il dolore, ridurre lo stress e generare una sensazione di euforia e benessere

Le endorfine, quelle che sembra aver perso definitivamente Henri Saint-Donat, il “parigino”, comandante della Brigata criminale di Marsiglia, la Crim’.

Cinquantasei anni, capelli corti brizzolati, occhi castano chiaro, fisico da maratoneta stanco per aver corso troppo, aria da sbirro sfinito da tutti gli orrori che ha visto, ma soprattutto uomo distrutto dai lutti familiari.

Il figlio Octave, per una malattia cardiaca congenita.

L’adorata moglie Isabelle, portata via da un cancro scavato dal dolore.

Henri ha sempre affrontato di petto le morti degli altri, perché lo allontanavano dalle sue. Però ora sembra arrivato al capolinea.

Cosa ti resta quando hai perso tutto?

La morte è diventata un grumo denso, innervato tra i gangli.

La sofferenza ha drenato tutte le sue energie fisiche e mentali, fino a portarlo alla decisione di mollare tutto.

Gli piacerebbe trovare al volo la citazione perfetta, carica di cinismo ironico, sulla morte. Una battuta di spirito, una frase arguta. Ricorda quella massima crudele: sorridere sempre, anche quando il cuore soffre. Beffarsi della sofferenza. Non è solo il cuore a dolergli. C’è anche l’anima …

Afflizione, depressione, solitudine.

A Gavat piace sondare la personalità dei suoi personaggi, partendo proprio dagli uomini e donne in divisa, conoscendo bene l’ambiente, data la sua esperienza personale, esperienza che si manifesta in Endorfine proprio a partire dall’esame delle fragilità di chi deve, per mestiere, contrastare il crimine, quotidianamente.

E difatti il romanzo è costruito sul palinsesto classico del “Polar”, neologismo francese nato dalla fusione dei termini poliziesco (policier) e noir.

Il “Polar”, per definizione, identifica un genere di romanzi dalle note cupe ed introspettive caratteristiche del noir, i cui protagonisti però sono tipicamente appartenenti alle forze dell’ordine, spesso coinvolti in un percorso catartico o di mutamento della propria esistenza.

Come il comandante Henri, e come tutti i componenti della Crim’.

A partire dal suo vice, Basile Urteguy, “mezzacartuccia”, sbirro con la musica nel sangue.

Quando Basile, indagando su omicidi e scomparse legate al mondo della musica, sente di nuovo gli accordi, le armonie, le melodie, insomma tutti quei suoni mai totalmente sopiti sotto la sua pelle di sbirro, si mette nei guai e sparisce nel nulla.

E proprio il grido di aiuto del suo vice, rimette le endorfine in circolo a Saint-Donat, che insieme agli altri membri della Giudiziaria (tutti ben caratterizzati da Gavat), ingaggia l’ennesima serratissima lotta contro un criminale che agisce sottotraccia, nel mondo della spaccio e della prostituzione del Midi.

Un essere crudele, che trasforma ragazzine indifese in donne fatali, le mette sulla strada, e quando vogliono affrancarsi, le uccide, brutalmente (omicidi efferrati, come in una pellicola horror).

Aveva dimenticato che al male non piace restare nascosto

Perché le creature appartengono a lui, al “maestro”.

Un pazzo, che si crede Chopin.

Ed ecco la musica, il filo conduttore della storia.

Un Chopin oscuro, impetuoso, drammatico ed inquietante (e forse meno noto), quello degli “Scherzi per pianoforte”.

In Chopin, lo scherzo è lo spietato girotondo dei tormenti umani

Il valzer dell’addio di Chopin (la mia colonna sonora, durante la lettura di Endorfine) risuona in Gavat tra le strade di Tolosa (la città rosa) e soprattutto di Marsiglia, una città che è un unicum nella varietà del territorio francese.  

La Bonne Mère, il Vieux-Port, il Vélodrome, i quartieri Nord, la mitica squadra di calcio ed i suoi ottocentosettantamila abitanti

Sole, mare, bella vita, profumo dolce ed intenso di cassis.

E poi, senza soluzione di continuità, criminalità, scontro sociale, multirazzialità.

Insomma, uno scrigno di storie Marsiglia, una città seducente nella sua complessità, il cuore “noir” del Mediterraneo (Jean-Claude Izzo docet).

Inquietudini, musica, sangue, una Marsiglia luci e ombre: sono questi gli elementi che rendono Endorfine un poliziesco di qualità, elettrizzante, veritiero, ma scorrevole e di facile presa.

Insomma, un “polar” perfetto per questa cocente estate 2023.

Traduzione: Maddalena Togliani
Editore: Neri Pozza
Pagine: 254
Anno pubblicazione: 2023

AUTORE

Christophe Gavat, nato nel 1966, è entrato in polizia nel 1989. Parigi, Marsiglia, Grenoble, Guyana: nella sua carriera trentennale è stato decorato al valore, messo sotto inchiesta e reintegrato.

Ha avuto a che fare sia con i grandi casi che catturano l’attenzione mediatica, sia con i piccoli casi quotidiani che lasciano il segno.

Già autore di tre libri sulla sua vita di poliziotto, con Omicidio a Cap Canaille (Neri Pozza 2022) si è aggiudicato nel 2021 il Quai des Orfèvres, premio deciso da 21 giurati tra poliziotti, avvocati, magistrati e giornalisti.

Endorfine di Christophe Gavat
Concludendo
Un poliziesco classico, che segna il ritorno del comandante Saint-Donat, e della sua squadra, la Crim’, sempre pronta a combattere l’ombra della malavita francese
Pro
Il ritmo narrativo, incalzante.
La prosa, scorrevole ed essenziale.
L’ambientazione, una Marsiglia noir, palpitante, fortemente evocativa.
Contro
La complessità del personaggio chiave, Henri Saint-Donat, probabilmente si comprende appieno solo avendo già letto la sua prima avventura, “Omicidio a Cap Canaille”.
3.5
Acuto
Ordina