
La lama dell’assassino
Palermo. Elena ha compiuto quindici anni da pochi giorni la sera in cui scompare.
Doveva rientrare dalla scuola di danza a casa, in una zona di campagna alla periferia di Palermo, facendo la stessa strada di sempre. Ma sembra svanita nel nulla, e non si riesce a trovare nessuno che abbia informazioni utili per le ricerche.
Durante le indagini viene arrestato il boss Rinaldo Quartararo, sospettato di avere rapito la ragazza a scopo di ritorsione mafiosa.
Ad assumerne la difesa è l’avvocato Roberto Corsaro, che subito comincia ad approfondire la storia di Elena e della sua famiglia, sulla quale da giorni sta scavando anche il fratello Fabrizio, cronista di nera. Incrociando le loro strade in questa ricerca, i fratelli Corsaro porteranno alla luce dettagli inquietanti che li spingeranno a mettere in relazione il caso di Elena con un’altra scomparsa, avvenuta un quarto di secolo prima.
RECENSIONE
In un caldo pomeriggio di inizio giugno, a Palermo, improvvisamente scompare una ragazzina di quindici anni, Elena Vitale.
Doveva rientrare a casa dal padre che l’aspettava ma sembra svanita nel nulla nel tragitto dalla scuola di danza a casa.
Nessun testimone, nessun indizio.
I fratelli Corsaro si trovano così a indagare su questa inspiegabile sparizione, Roberto, avvocato e Fabrizio cronista di nera sono anche le voci narranti in prima persona del romanzo, alternandosi nei capitoli del libro, dove l’autore racconta una borghesia palermitana a tratti esilarante, una città divisa tra criminalità e fascino con uno stile narrativo dai toni ironici, dove trovano posto anche alcune frasi o parole in dialetto siciliano che rendono il libro ancora più caratteristico.
A loro si unirà una narratrice femminile, che scriverà qualcosa di terribile, di molto spiacevole che alimenterà ulteriori domande e curiosità nel lettore.
Fu proprio quel giorno, dopo quel memorabile primo pasto della dieta orientale di mia moglie, che mesto sul mio divano accesi la TV e appresi della scomparsa di Elena Vitale.
Un romanzo che ti coinvolge fin dalle prime pagine, che ti conquista con la sua struttura ormai ben collaudata essendo il decimo di una serie, una scrittura piacevole e scorrevole, personaggi carismatici, veri, ben caratterizzati, con cui è facile entrare in empatia, sia con loro che con le loro famiglie, dettagliatamente descritte con i loro difetti, pregi e segreti.
Quando un cronista si imbatte in una notizia, non sempre ne inquadra subito il peso e la portata. Non fu quello il caso. L’adrenalina si fece sentire immediatamente. Avevo la netta sensazione che stesse cominciando qualcosa di grosso. E purtroppo non mi sbagliavo.
Con un’architettura unica, Toscano ci riporta nel passato, dove a scomparire fu un’altra ragazzina, con una similitudine a quella presente, che non sfuggirà agli occhi di Fabrizio, bravo e attento giornalista e con un personaggio che le accomuna, Francesco Vitale, il padre di Elena.
Ancora una volta, non si rimane delusi nel leggere un romanzo di Salvo Toscano, un thriller costruito con una bravura tale che il finale vi lascerà sgomenti. Nulla è scontato e nulla è ciò che possiamo immaginare.
Editore: New Compton Editori
Pagine: 288
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Salvo Toscano è nato nel 1975 a Palermo, dove vive e lavora.
Giornalista professionista, lavora alla Tgr Sicilia della Rai.
È stato firma del Corriere della sera, direttore del quotidiano Livesicilia, condirettore del mensile I love Sicilia.
Ha lavorato anche per radio, tv e agenzie di stampa, quotidiani nazionali (Corriere, Il Foglio). Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo, Ultimo appello (Dario Flaccovio editore), che ha come protagonisti i fratelli Roberto e Fabrizio Corsaro, rispettivamente un avvocato penalista e un giornalista.
Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo, Ultimo appello (Dario Flaccovio editore), che ha come protagonisti i fratelli Roberto e Fabrizio Corsaro, rispettivamente un avvocato penalista e un giornalista.
Nel 2023 esce il decimo capitolo della saga, “La lama dell’assassino”. Sposato, ha due figli.
