
Nulla si distrugge
Aprile 1970, il commissario Bordelli è ormai in pensione ma si sta dedicando ad un caso irrisolto che lo tormenta da molti anni.
Si tratta dell’ assassinio del figlio di un noto fascista avvenuto nel 1947 e archiviato in tutta fretta nel clima irrequieto del dopoguerra.
Mentre, con l’aiuto del vicecommissario Piras Bordelli scava nel passato alla ricerca della verità, la Pubblica Sicurezza sta scandagliando il bosco della montagna pistoiese nella frenetica corsa contro il tempo, alla ricerca di una bimba scomparsa da casa ed una brutta faccenda tornerà alla luce.
Come se non bastasse, un vecchio amico scomparso nel nulla, riappare all’improvviso facendo riaffiorare nella memoria di Bordelli, il ricordo di una faccenda complessa e dolorosa. Perché nelle nostre vite fatte di carne e di racconti, nulla si distrugge.
RECENSIONE
Le vicende narrate in Nulla si distrugge si sviluppano su diversi piani temporali.
Hanno però inizio negli anni ’70 e vedono il commissario Franco Bordelli ormai in pensione ma ancora attivo in questura.
Quell’unico caso irrisolto gli rode da più di vent’anni e gli pesa perché, all’epoca, ritenuto troppo scomodo e quindi liquidato frettolosamente.
Voleva continuare a fare lo sbirro, ne sentiva il bisogno, doveva sentirsi attivo
La sua vita era quello: cercare e cercare, la pensione, per uno come lui, non aveva senso.
Il suo ideale di giustizia e l’insaziabile sete di verità lo portano spesso a fare cose che vanno oltre il lecito.
La coscienza però, gli rimane pulita.
Il caso Guerrini è la sua spina nel fianco, è deciso a risolverlo a tutti i costi: chi può aver ucciso il figlio del padrone della fabbrica che dava lavoro a molte operaie della zona?
Quel ragazzo bello come un divo del cinema ma senza scrupoli, ricco e viziato, donnaiolo impenitente, marcio nell’anima, figlio d’un gerarca con appoggi politici è stato ammazzato da un rivale in amore o da qualche partigiano desideroso di vendetta?
Sta vivendo le sue giornate molto lentamente il commissario Bordelli, ama fare lunghe passeggiate nei boschi col suo enorme cane Blisk per lasciar andare i pensieri, far “cavalcare” la memoria, con la mente a briglie sciolte.
Fin da bambino detestava soprusi ed ingiustizie, la risoluzione dei misteri l’ha sempre appassionato.
Tra i suoi migliori amici, ex ladri che rubavano ai ricchi per dare ai poveri, amici che condividono la passione per il buon cibo e il buon vino,
E poi c’è la fidanzata, Eleonora.
E’ riflessivo, odia soprusi e sopraffazioni, l’esperienza della guerra gli ha lasciato molte cicatrici nell’anima, e ama leggere davanti al camino acceso
In mano ai grandi scrittori la guerra diventa un frutto da spremere per tirare fuori l’essenza dell’uomo, nel bene e nel male
L’unico caso che non è riuscito a risolvere lo porta a Parigi, a cercare l’ultima testimone ad aver visto vivo Guerrini.
Riesce ad incontrarla e a farsi raccontare tutto: l’inganno, la delusione, la decisione di cambiare vita per lasciarsi il passato alle spalle.
E lui comprende, lui che è sempre stato dalla parte di chi subisce la assolve appagato per averla liberata da un macigno e soddisfatto per aver completato la sua collezione di casi risolti.
A Parigi è andato anche per incontrare la sua scrittrice del cuore, Alba De Cespedes, donna intelligente, sensibile e brillante, ironica, nei suoi romanzi trova l’intensità dello sguardo sul mondo, partigiana anche lei nel 1943.
Perché al commissario Bordelli piace immergersi in un bel libro, lasciarsi trasportare dalla storia che ha davanti agli occhi, forse la madre che scriveva poesie gli ha trasmesso questa passione
Stavo leggendo il romanzo di uno scrittore che cerca a tutti i costi di essere originale, nulla di più noioso. Non lo finirò, leggere libri brutti è dannoso come mangiare cibo avariato. Lo renderò alla libreria perché i libri non si buttano, altrimenti sarebbe finito nel fuoco
La vita del commissario è questa, lenta e malinconica, e la lettura ne segue il filo, siamo lontani dal classico giallo e dalla sua struttura.
In Nulla si distrugge il filone sembra più quello di un racconto su più piani.
L’alternanza di tempi e di luoghi, aleggia su tutto con una sottile nostalgia, una tristezza che ci accompagna per tutta la lettura.
Le indagini risultano persino marginali rispetto ai racconti fatti da Bordelli e dalla combriccola di amici.
Riuniti per una cena, li senti raccontare ognuno una storia, vera o inventata che sia, in una sorta di Decamerone moderno.
Come in una matrioska, dentro una storia ce ne sono altre e, mentre vengono raccontate, si dipanano altri fili e altre storie collegate che sono viaggi nel tempo e nella memoria.
Editore: Guanda noir
Pagine: 512
Anno di pubblicazione: 2023
AUTORE
Nato a Firenze nel 1957, Marco Vichi vive nel Chianti. Scrive su riviste e quotidiani ed è stato curatore di antologie come “Città in nero” e “Delitti di provincia”.
Nel 1999 pubblica il suo primo romanzo L’inquilino.
Poi, nel 2022 compare il commissario Bordelli.
È il protagonista di una serie di polizieschi ambientati nella Firenze degli anni ’60 dal titolo Il commissario Bordelli.
Nulla si distrugge è il 12’ romanzo della serie.
Nel 2009 vince il premio Scerbanenco con il romanzo Morte a Firenze e nel 2013 arriva secondo al Premio Chiara con la raccolta “Racconti neri”.
