
Holly
Quando Penny Dahl chiama l’agenzia Finders Keepers nella speranza che possano aiutarla a ritrovare la sua figlia scomparsa, Holly Gibney è restia ad accettare il caso.
Il suo socio, Pete, ha il Covid. Sua madre, con cui ha sempre avuto una relazione complicata, è appena morta. E Holly dovrebbe essere in ferie.
Ma c’è qualcosa nella voce della signora Dahl che le impedisce di dirle di no. A pochi isolati di distanza dal punto in cui è scomparsa Bonnie Dahl, vivono Rodney ed Emily Harris.
Sono il ritratto della rispettabilità borghese: ottuagenari, sposati da una vita, professori universitari emeriti. Ma nello scantinato della loro casetta ordinata e piena di libri nascondono un orrendo segreto, che potrebbe avere a che fare con la scomparsa di Bonnie.
È quasi impossibile smascherare il loro piano criminale: i due vecchietti sono scaltri, sono pazienti. E sono spietati. Holly dovrà fare appello a tutto il suo talento per superare in velocità e astuzia i due professori e le loro menti perversamente contorte.
RECENSIONE
Dopo il suo omaggio al mondo delle favole dello scorso anno con Fairy Tale, Stephen King fa il suo ritorno con Holly, uno dei suoi personaggi più recenti, non proprio il più amabile, ma sicuramente uno dei meglio definiti.
In questa occasione, ci offre un thriller carico di tensione, crudele e cinico, quasi come nei giorni in cui scriveva sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, noto per le sue opere meno legate al soprannaturale.
Tuttavia, devo ammettere di non essere mai stato un grande fan di Holly come personaggio negli altri libri in cui è apparsa (in ordine cronologico – Mr. Mercedes – Finders Keepers – Chi Perde Paga – The Outsider – Se Scorre il Sangue – Holly).
Okay, funziona, ma non è un personaggio a cui mi sono affezionato molto, quindi ho trovato un po’ noiose le parti riguardanti la sua vita personale come soprattutto quella dei personaggi di contorno alla storia, Jerome e Barbara.
Parlando proprio di questo, penso che, come al solito, l’autore crei queste storie parallele a quella principale solo per dare più corposità ai suoi volumi (non siano mai con meno di almeno 500 pagine).
In questo specialmente, ho trovato poco interessanti le vicissitudini sia del socio Jerome, un autore che ha appena firmato un contratto ricevendo un anticipo di centomila dollari, e sua sorella Barbara, un’autrice di poesie che alla fine ne vince venticinquemila grazie a un concorso dove, la sua mentore moribonda, l’aveva iscritta a sua insaputa.
Non arricchiscono per niente la trama principale e le ho trovate anche molto fastidiose, poiché sono riuscite ogni volta a spezzare l’immersione che stavo provando durante la lettura della storia principale, ma le scelte narrative di King, lo sappiamo, a volte sono queste.
Ci troviamo, dunque, davanti a un romanzo che sa quasi più di giallo che di horror anche se non mancano i colpi di scena e, per molti, risulterà ben godibile, intrigante e capace di regalare qualche brivido horror viste le motivazioni e i metodi usati dagli assassini (una coppia di anziani dai gusti “raffinati”), che in questo caso sono svelati sin dalle primissime pagine del libro.
Una nota dolente che ho incontrato più volte durante la lettura è senza dubbio alcuno la menzione frequente al Covid-19 e alle scelte dei vari personaggi riguardo all’uso della mascherina, alle vaccinazioni (No-vax, Pro-vax) e al fatto di voler credere o meno nella malattia.
In un romanzo, questo può certamente suscitare delle reazioni contrastanti nei lettori.
Infatti, molti di noi leggono per evadere dalla realtà o per immergersi in mondi lontani dalla vita quotidiana, quindi quando questi temi attuali vengono inseriti in una storia, possono generare una certa contrarietà.
Inoltre, l’autore addirittura si giustifica per non averne fatto menzione durante la stesura del romanzo breve “Se scorre il sangue” (subito precedente a questo), dicendo, cito: quando ho scritto “Se scorre il sangue”, nel 2019, il Covid non era presente neppure nei radar, allora non capisco davvero perché l’autore abbia scelto di menzionarlo in questo così tante volte (forse per recuperare?).
In conclusione, se dovessi classificarlo tra gli altri romanzi di Stephen King, probabilmente si collocherebbe da qualche parte nel mezzo, infatti, quest’ultimo non è propriamente uno dei soliti libri a cui l’autore ci ha abituato e di sicuro non uno dei miei preferiti.
Traduzione: Luca Briasco
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 512
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Stephen King è uno dei più prolifici e influenti autori contemporanei.
Con oltre 60 romanzi e centinaia di racconti brevi, King ha dimostrato di possedere una straordinaria capacità di intrecciare il soprannaturale con le ansie quotidiane, creando storie indimenticabili come It, Shining e Carrie.
La sua carriera letteraria spazia da oltre cinque decenni e ha attraversato generazioni di lettori.
Oltre alla narrativa horror, King ha anche scritto con successo romanzi in altri generi, come il thriller Misery e il fantasy La Torre Nera.
È stato insignito di numerosi premi letterari, tra cui il prestigioso National Book Award.
La sua influenza sulla cultura pop è ineguagliabile, con molte delle sue opere trasformate in film e serie TV di successo.
King è anche noto per il suo attivismo e le sue opinioni politiche, che spesso traspare nei suoi scritti.
Nel complesso, Stephen King continua a essere una figura di rilievo nella letteratura mondiale e un’icona dell’horror contemporaneo.
