
Il rumore del silenzio
Shelby Lake, abbandonata ancora in fasce in una fredda notte invernale, viene salvata dallo sceriffo Tom Ginn dopo che questi ha assistito a un presagio: un bellissimo gufo delle nevi appollaiato sulla sua barca. Più di vent’anni dopo, quando Shelby è a sua volta entrata in polizia, vede lo stesso segno inconfondibile e capisce che qualcosa sta per succedere.
Lungo la strada, in mezzo al bosco, viene trovata la bici di Jeremiah Sloan, un ragazzino di dieci anni.
Attorno alla bici c’è solo la foresta, il silenzio di chi mantiene un segreto e i grandi laghi del nord.
Dov’è finito Jeremiah? Perché suo fratello mente? Perché la migliore amica di Shelby cerca di nasconderle qualcosa? C’è qualcuno che dice la verità?
Persino Tom, il padre adottivo dell’agente Lake, cela qualcosa. Più Shelby indaga a fondo, più emergono i lati peggiori e sconvolgenti delle persone che le stanno attorno.
Nemmeno l’aiuto dei federali serve a sbloccare la situazione. Il tempo passa, le speranze vacillano. La neve nella quale è sommerso il mistero è sempre più profonda. Riuscirà Shelby a scovare la luce in mezzo alla fitta rete di menzogne?
La scomparsa di un bambino è la scomparsa della verità. Ma se quella verità dovesse finalmente emergere, ogni esistenza ne sarebbe sconvolta. Persino la sua.
RECENSIONE
Con la sparizione del bambino e il concatenamento di altri violenti fatti, l’astuta penna dell’autore, dissotterra impulsi, emozioni, e passioni che la poliziotta Shelby credeva assopite.
Gli alberi sulle rive spuntavano direttamente dall’acqua, con i rami che pendevano mollemente.
Con questa frase, l’autore, ci immerge in questa terra senza confini, fatta di fattorie, persone e acqua.
Laghi molte volte ghiacciati, tanto che l’autore ci fa camminare nella neve con i protagonisti di questa storia.
Anche l’animo umano non ha confini.
È capace di celare per anni sentimenti e fatti purché di non perdere affetti oramai consolidati da tempo.
“Mio padre ti mando un saluto” dissi
Poi pensai “Perché mentire ai morti?”
“In realtà non è vero” proseguii “gli ho detto che venivo a trovarti ma non si ricorda di te. Mi spiace.”-
La protagonista, Shelby vorrebbe sapere, ma il rispetto verso quella roccia del padre, la paura di turbare i suoi intimi ricordi, l’hanno fatta sempre rimandare.
Tanto da aspettare che sia lui, nel pieno della malattia a regalarle delle schegge di vita.
Ma non riesce a completare il puzzle, perché lui affetto da senilità, si perde nei suoi pensieri.
Questo è uno dei punti che poteva ottenere maggior respiro nella storia.
Dare modo al lettore di conoscere il passato di quest’uomo che è stato un pilastro per la comunità, grazie al suo equilibro e alla sua calma.
Le responsabilità del lavoro dell’accudimento del padre e della promessa fatta all’amica, sul letto di morte, di proteggere la figlia, le fanno perdere la fiducia in se stessa.
Quando era piccola eravamo molto vicine, ma ora no. Non riesco più a entrare in contatto con lei
Ecco che arrivano le scelte, quelle importanti, quelle che potrebbero cambiare la sua e la vita di chi le sta attorno.
La rinuncia alla carriera, e a quell’amore proibito.
Ma come sempre accade, in fondo c’è sempre una via d’uscita.
Freeman ha giostrato magistralmente con i sentimenti dell’amore adolescenziale e di quello adulto, passando per quello materno e quello filiale.
Il ritmo riflette quella latitudine, dove non accade mai nulla, lento, pacifico, forse un po’ troppo per essere un giallo.
Con metodo e perizia escono gli indizi poi le prove ed infine la verità, che non ci si aspetta.
Nonostante l’intreccio e la trama sia ben architettata, ho reputato le prove deboli, quasi insulse.
Tutti noi dobbiamo lasciare andare il nostro passato. Se non lo facciamo, lui ci mangia.
Editore PIEMME
Pagine 357
Anno 2023
AUTORE
Brian Freeman (Chicago, 28 marzo 1963)
Nel 1984 si è laureato in lettere al Carleton College.
Prima di iniziare la carriera di scrittore è stato direttore del marketing e delle pubbliche relazioni nello studio legale Faegre & Benson.
I suoi primi romanzi sono ambientati nella cittadina di Duluth, in Minnesota, e hanno per protagonista il tenente di polizia Jonathan Stride.
Il romanzo d’esordio, Immoral, ha vinto il Premio Macavity.
Hanno riscosso successo anche le opere successive Las Vegas Baby, La danza delle falene, Polvere e sangue e Il respiro del ghiaccio.
Nel 2013 ha vinto l’ITW International Thriller Award 2013 con Spilled Blood, pubblicato in Italia con il titolo Il veleno del sangue.
