
Delitto all’ora del vespro
Tra vecchiette scorbutiche, diverbi di paese e fedeli inviperiti, ce la farà il canonico Daniel Clement a risolvere il caso dell’omicidio nella parrocchia di St Mary?
La comunità di Champton è sul piede di guerra perché i nuovi lavori minacciano di sfregiare la secolare chiesa del villaggio.
E quando un cadavere viene ritrovato nella penombra della navata, sembra che per salvare una fila di banchi qualcuno sia persino disposto a uccidere.
Il canonico Daniel Clement è il rettore della parrocchia di St Mary attorno a cui si raccoglie Champton, un caratteristico villaggio della campagna inglese. Se non fosse per la madre Audrey, un po’ petulante, e per qualche bega con i fedeli, Daniel potrebbe godersi la pace del luogo insieme ai suoi amati bassotti tedeschi.
Ma quando Clement annuncia dal pulpito che la chiesa necessita di un nuovo bagno, la piccola comunità locale si divide, tirando fuori odi e alleanze inaspettati.
E trovando, a pochi passi dall’ultimo banco, un cadavere, il canonico capisce che quella che sembrava una disputa come tante, ha passato il segno.
Forte della sua conoscenza dell’animo umano e dell’aiuto dei suoi parrocchiani, Clement si mette a indagare per scoprire la verità e acciuffare l’assassino.
RECENSIONE
Dire che questo thriller parte da un preambolo inusuale, anzi assurdo è un eufemismo: non mi era mai capitato fino ad ora, che venisse usata come premessa per un delitto, o più di uno, la costruzione di un bagno!
Daniel Clement, rettore della chiesetta di St. Mary nel villaggio più tranquillo della Gran Bretagna, durante una funzione informa i fedeli che vuole costruire un bagno in fondo alla chiesa: questo annuncio, naturalmente, fa immediatamente infuriare metà della sua parrocchia.
Non possono sopportare l’idea di profanare questo “gioiello inglese”;
ma il problema Daniel è il rumore. Nessuno vuole sentire lo scroscio dello sciacquone durante la santa messa. Nessuno!
Il giallo è ambientato nel paesino di Champton, nella campagna Inglese sulla fine degli anni ’80 con tutti i cambiamenti in corso, dove comanda la famiglia di Lord De Fleur, nobile caduto in disgrazia, da cui il rettorato di Padre Daniel dipende direttamente, visto che è un pastore anglicano.
È un romanzo accogliente, proprio come il rito del thè che gli inglesi osservano nel pomeriggio, che diffonde calma mentre ti lasci avviluppare dal tepore e dall’aroma che sprigiona la tazza con la bevanda fumante.
Allo stesso modo ti addentri in questo giallo con Daniel che porta a spasso i suoi due bassotti, Cosmo e Hilda, mentre saluta i suoi parrocchiani e pensa all’omelia del giorno seguente.
Richard Cole essendo pastore egli stesso, impartisce al lettore una quantità di dettagli liturgici e tradizionali della chiesa anglicana, conditi da qualche frase in latino ed una buona dose di storia, come l’invasione dei francesi in quella parte della Gran Bretagna, la permanenza di questi soldati ‘stranieri’ e la vita del villaggio ai tempi del suo massimo splendore.
Dopo aver introdotto i personaggi costituiti praticamente da tutto il villaggio ecco che finalmente all’ora di compieta Daniel trova il primo cadavere.
I personaggi sono un coacervo di umanità.
Abbiamo il gruppo delle pettegole; quelli che abitano fuori dal centro e sono un po’ strambi; la madre Audrey che tanto mi ricorda la Perpetua di Don Abbondio dei Promessi Sposi in chiave moderna; il fratello Theo che vuole fare l’attore e si atteggia.
Le morti violente erano bombe di profondità. Poi c’erano gli omicidi provocati dall’indifferenza e dall’abbandono. Quelli a fuoco lento, i più subdoli di tutti, l’assassino uccideva la gioia, lasciando dietro di sé una vita vuota
La motivazione è chiara fin dall’inizio e Cole non fa nulla per camuffarla o sviare il lettore perché l’incognita principale e più intrigante è individuare l’assassino.
I sospettati sono tanti e, andando per esclusione, man mano che si avvicina la fine del libro, lo scrittore riesce comunque a sorprendenti con il colpevole.
Ciò che emerge chiaramente dal romanzo come valore aggiunto e che mi ha colpito particolarmente è la differenza eclatante tra il ritmo della vita descritta e quella attuale.
La storia è ambientata nel 1988, visto che si fa riferimento ad una vincitrice dell’Eurovision di quell’anno e la differenza con la nostra vita quotidiana nel 2023, altamente tecnologica, frenetica e stressante è veramente lampante.
Scritto molto bene, Delitto all’ora del vespro è scorrevole, con un’accurata caratterizzazione dei personaggi.
È evidente che Richard Coles ha attinto alla sua esperienza personale, come un bravo pastore che riesce a capire l’animo dei suoi parrocchiani da uno sguardo e di raccontarne pregi e difetti, sempre con humor e leggerezza.
Per gli amanti delle atmosfere British, oltre che ricordare da vicino St. Mary Mead, dove vive Miss Marple di Agatha Christie, questo giallo rimanda molto ai libri di Richard Osman, in particolare l’ultimo dal titolo Il colpo che mancò il bersaglio.
La probabilità che ci possa essere una serie televisiva è alta, viste le accurate descrizioni dei paesaggi e dei personaggi.
Per il seguito delle avventure del rettore Daniel Clement non c’è dubbio, in Inghilterra è stato appena pubblicato il secondo libro.
Se poi lo scrittore è una ex pop star, facente parte del gruppo “The Communards” molto famoso negli anni ’80, ecco che tutto prende una forma diversa e sensata.
Traduzione: Letizia Sacchini
Editore: Einaudi
Pagine: 320
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Il Reverendo Richard Coles insegna teologia al King’s College di Londra, conduce un programma radiofonico sulla Bbc, ha scritto diversi libri e attualmente vive a Friston, nel Sussex.
Delitto all’ora del vespro, il suo romanzo d’esordio, è stato un fenomeno editoriale a lungo in cima alle classifiche inglesi.
Recentemente ha pubblicato il secondo volume della serie: A Death in the Parish.
