
Una parte di me
Nel romanzo pulp Una Parte di Me, la prosa di Giannicola Nicoletti accarezza oscurità e perversione, mettendo in luce le complessità di desideri proibiti e azioni implacabili.
Ci troviamo a Seul, in un contesto dominato dalla ricchezza e dal lusso più sfrenati. Haru, facoltoso e potente rampollo, con uno spiccato feticismo per i piedi femminili, custodisce una macabra stanza segreta nel suo sontuoso attico.
Lì, le estremità inferiori delle sue vittime diventano trofei morbosi, oggetti di adorazione toccati, annusati e utilizzati per appagare i suoi bizzarri impulsi sessuali.
La trama prende una svolta ancor più inquietante quando il protagonista incontra la proprietaria del piede perfetto, quello che ha cercato per tutta la vita. Nel cuore della città, tra ombre di enormi grattacieli, droga e sangue, quell’incontro casuale scatena un turbine di emozioni oscure e pulsioni disturbanti.
RECENSIONE
L’autore mette subito le cose in chiaro.
Crea all’inizio del libro una prefazione dove spiega alcune scelte fatte.
Inoltre evidenzia che si tratta di un opera Pulp.
Quindi per cuori e stomaci di un certo spessore, aggiungo io.
La narrazione è in prima persona con POV alternati.
Subito dopo alcune pagine, si entra nella movimentata trama.
Mi fiondai di corsa verso di loro e ne colpii uno alle spalle così forte da farlo ruzzolare a terra per almeno due metri.
Questo ragazzo vede in difficoltà la sua amica del cuore, però lui non sa ancora che non sarà ricambiato.
È proprio da questa verità che si decolla.
La mente e il corpo, sono mezzi per ferire l’altro, sono l’arma letale, che porta l’avversario alla resa e nel caso di questa storia, alla morte certa.
Siamo a Seul, una città in fermento, dove i ricchi ingrosseranno ancora di più il proprio conto corrente e la povera gente, sprofonderà in quelle periferie, tetre, povere e cariche di violenza e abusi.
Finalmente riesco a vedere una delle due elisuperfici sulla terrazza del mio superattico
La città di Seul sposta otto milioni e mezzo di persone al giorno
Mano a mano che ci si addentra nella lettura, l’autore con la sua scrittura disinibita, ci fa attraversare frontiere impensabili
Continuo la mia rassegna e passo dinnanzi ai piedi di Gi, Hyun e Soo-jn
e ancora ci fa varcare altre porte sempre più perverse.
Nel suo corpo non c’è più sangue. Una specie di flebo attaccata alle sue carotidi, lo ha già raccolto in una grande coppa posizionata su un lato della tavola
La peculiarità che rafforzano le azioni di Una parte di me, sono i disegni che si trovano al termine dei capitoli.
Oltre all’immaginazione che, grazie alle minuziose descrizioni il lettore sviluppa da sé, il Giannicola ci mette “il carico” pubblicando queste perle, esaustive e mirate, che lasciano poco alla fantasia, e che trafiggono l’anima.
L’autore oltre che scavare nelle debolezze umane, riesce a dipingere anche alcuni tratti delicati, gentili, scoprendo poi essere di una violenza inaudita.
Il muro si tinge di una sottile striscia rossa, come un pittore ci avesse spruzzato del colore scuotendo un piccolo pennello nel vuoto.
I personaggi sono molti li conosciamo nell’evoluzione del racconto, alcuni apparsi all’inizio li troviamo plasmati, cambiati, verso la fine, e quando pensiamo che tutto è andato come doveva andare, di nuovo un colpo di scena, consegnando al lettore un:
Editore: S4M edizioni
Pagine: 200
Anno pubblicazione: 2023
AUTORE
Giannicola Nicoletti, classe ‘81, è originario di Matera, in Basilicata.
La passione per la scrittura ha fiorito in lui nel corso degli anni, alimentata dalla facilità con cui le idee affiorano nella sua mente, come se fossero sempre state lì, pronte per essere immortalate su carta.
L’amore per il cinema ha arricchito la sua creatività, ma la sua vera sfida è quella di sorprendere i lettori con la sua fervida e controversa immaginazione.
Oggi risiede a San Paolo, Brasile, e lavora instancabilmente a nuovi romanzi che promettono di intrattenere e affascinare i fan del genere horror e pulp.
Recentemente, uno dei suoi racconti è stato selezionato per l’antologia brasiliana “Noites de Horror”. Le sue opere, tradotte in portoghese brasiliano, inglese e spagnolo, riflettono il suo impegno nel conquistare sempre più lettori.
